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18/01/2011 05:48:21

25.000 euro da Carini per il progetto per "A braccia aperte". Con tante cose che non quadrano...

L'associazione è composta dall'arcipretura di Marsala e dalla Fondazione Francesco d'Assisi, vicina a Massimo Grillo. Per intenderci, è la stessa che sta costruendo il "borgo della pace" a due passi dalle saline dello Stagnone.

25.000 servirebbero a creare una sorta di rifugio con mensa per i senza tetto di Marsala, ma l'iniziativa presenta molte, troppe, anomalie.

Innanzitutto l'associazione stessa è stata costituita il 21 Dicembre 2010. Non potrebbe dunque ricevere contributi da parte del Comune, anche perchè non ha fatto sinora alcuna attività. Non solo, siccome la prima presentazione del progetto al Comune è del 17 Settembre, è paradossale che il progetto sia stato presentato prima della cosituzione dell'associazione. Anzi, si capisce che l'associazione è funzionale al progetto. Comunque, in sintesi, il 21 Dicembre nasce l'associazione, e 10 giorni dopo riceve, sulla fiducia, il contributo di 25.000 euro dal Comune.

Seconda anomalia, sono i costi. Il progetto desta perplessità anche nella forania di Marsala, che ha espresso la sua contrarietà. Vediamo i costi nel dettaglio:

- affitto locali: 4500 euro;

- custode notturno: 10.000 euro:

- addetto pulizie: 5.000 euro;

- polizza assicurativa: 500 euro;

- arredamento camere e refettorio: 5000 euro

- segreteria, stampati, enel, rimborso spese ai volontari, computer, fax, mobili, sedie: 5000 euro.

Ora, al di là della sensazione che questo progetto miri a creare posti di lavoro più che a tutelare i senza tetto, il Comune di Marsala dà 25.000 euro su 30.000 di costi preventivati per un anno da spendere solamente in servizi... Perchè ad esempio è necessario affittare i locali, quando il Comune ne dispone di diversi, confiscati alla mafia e non utilizzati? E poi perchè creare un'attivita parallela e concorrente a quella che già fa la Fondazione San Vito Onlus?

Il presidente dell'Associazione "A braccia aperte", Vittore Saladino, preferisce non parlare. La commissione politiche sociali del Comune di Marsala ha già chiesto al Sindaco di ritirare la delibera. Lillo Gesone, consigliere comunale di opposizione, ha il sospetto che "qualcuno si approfitti della buona fede dei sacerdoti e delle persone per bene".

Proprio Padre Fiorino, della Fondazione San Vito, commenta amaramente la vicenda: "Non si possono creare associazioni allo scopo di avere un contributo. Prima bisogna operare nel territorio, dimostrare quello che si vuole fare..... Alle volte, con la voglia di fare del bene, si rischia di fare confusione. Noi avevamo già chiesto tempo fa al Comune di fare qualcosa per l'accoglienza notturna, e il Comune non ci ha risposto. Ora invece noto che danno 25.000 euro per questo progetto. Mi sembra davvero strano...".

L'arciprete di Marsala, Padre Giuseppe Ponte ha replicato con una lettera aperta, che poggia la questione su un piano missionario - trascendentale, ma in realtà non risponde sui dubbi sollevati nel merito della questione. Scrive Padre Ponte:  " Si possono avere idee diverse senza odiarsi; si può lottare per la giustizia senza uccidere Caino. A me interessano poco gli scopi politici del Sindaco, della maggioranza o della minoranza nel fare le cose o nel contrastarle puntualmente. Io preferisco mettermi davanti il povero Fedor, morto di freddo nei bagni pubblici della mia città, così pure Filippo che per mesi ha dormito alla stazione, Vincenzo, Anna, Salvatore; così pure Paolo e sua moglie Sara alloggiati dalla Chiesa madre provvisoriamente nella casa di Sant’Antonino…
“A braccia aperte” non vuole rubare i soldi al Comune e non mi interessa se la Fondazione San Francesco è vicina all’On. Grillo; ; a me interessa una cosa sola: dare ad ogni uomo, donna, bambino, con i soldi che non sono né del Sindaco, né dell’On. Grillo, né miei, ma di loro, una casa dove vivere. Quando su alcuni problemi come questi faremo una politica senza destra, centro o sinistra, senza Chiesa e senza anticlericali, ma a favore solo dell’uomo cha ha bisogno e che soffre?". Ponte giudica addirittura "esiguo" il contributo di 25000 euro ricevuto: "è impari al progetto", per poi chiosare, con una punta di veleno: "Non è necessario scomodare il Vescovo; ci difendiamo, se necessario, da soli".

IL VESCOVO. Queste invece le parole del Vescovo Mogavero: 

1. La Diocesi di Mazara del Vallo realizza i propri interventi nel campo della solidarietà e del soccorso a tutte le forme di povertà attraverso la Caritas diocesana. Essa concretamente opera in ambito diocesano per il tramite della Fondazione San Vito Onlus e in ambito parrocchiale attraverso le Caritas parrocchiali. Di conseguenza, l’associazione “A braccia aperte” è espressione della libera iniziativa delle persone che l’hanno voluta e costituita.

2. La presenza di qualche sacerdote tra i soci dell’Associazione non ne muta la natura giuridica, in quanto essi hanno certamente aderito in quanto singoli e non in forza del loro ufficio ecclesiale. Pertanto, né la chiesa madre di Marsala, né la forania possono essere coinvolte nelle decisioni e nelle attività dell’Associazione.

3. Don Placido Chisari non esercita più il suo ministero in Diocesi fin dai primi giorni dello scorso mese di novembre.

4. I crescenti bisogni materiali di fasce sempre più ampie della popolazione richiedono di mettere insieme e coordinare le persone disponibili e le risorse finanziarie per un miglior uso delle stesse e per rendere più efficaci gli interventi. La moltiplicazione degli enti rischia, perciò, di disperdere i mezzi sempre più limitati e di obbedire più a logiche di protagonismo, anziché di autentico servizio di volontariato.

5. In questo stato di cose è sperabile che le risorse economiche pubbliche siano ripartite in modo tale da sostenere progetti e iniziative finalizzati a dare risposte concrete ed efficaci ai bisogni effettivi delle persone nel territorio per una autentica promozione umana e la liberazione da ogni dipendenza che attenta alla dignità di ogni persona.