ho seguito in questo ultimo mese le assurde vicende della politica marsalese e ho riflettuto molto. Mi sono pentito di avere votato un piccolo Sindaco, che nonostante sia piccolo riesce ancora ad essere il primo cittadino della nostra beneamata marsala. Certo gli assessori pur di stare seduti in una poltrona che oltre al potere, gli da anche reddito, pensa a quell' assessore che fino a prima di occupare questa poltrona era disoccupato........
Ma la cosa triste è che, è proprio questa gente che decide le sorti di questa città. Un Sindaco, che credo abbia fatto di tutto per fare dimettere il suo Vice, Sono sicuro che nè era geloso anzi ne sono certo, perchè uno come Carini ama circondarsi di menti che non pensano, gli basta che pensa per lui solo qualcuna a lui molto vicina.
Siamo stanchi ogni giorno di vedere nei giornali solo le sue foto, e le sue interviste fantascientifiche,su cosa ha fatto per Marsala.Mi chiedo: Ma quanto ci costa l'ufficio stampadel Comune?
Poveri noi, comunque coraggio: "chiu scuru di mezzannotte un pò fari"
Grazie dell'opportunità che dà a noi poveri marsalesi di poter esprimere il nostro pensiero e continui ad essere un uomo libero come l'ho ha dimostrato fino ad ora.
Giovanni
Gentile Direttore,
ho seguito con interesse il dibattito che si è aperto dopo l’ingresso dell’On. Giulia Adamo nell’UDC, premetto che seguo la politica con la giusta partecipazione civica, ma oggi mi trovo alquanto confuso. La nostra Costituzione definisce i Partiti come associazioni di persone che hanno le stesse idee e gli stessi interessi e che, attraverso un’organizzazione stabile, hanno l’obiettivo di influenzare l’indirizzo politico del Paese. L’unica norma costituzionale che riguarda direttamente i partiti politici è invece l’articolo 49, secondo il quale tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere "con metodo democratico" a determinare la politica nazionale. Se tutto ciò continua ad essere valido su quali basi una persona che coordina un Partito può mettere veti su qualcuno? Da ciò che so io l’UDC è un Partito che si ispira ai valori cristiani e fonda le sue radici nella dottrina sociale della Chiesa, ergo, chi partecipa alla vita di questo Partito ne condivide i valori e sicuramente saprà anche esserne testimone, sbaglio o l’On. Adamo si professa non credente? Perché ha scelto l’UDC? Si è accorta che è presente nel simbolo lo scudocrociato? L’On. Adamo sa cos’è stata la Democrazia Cristiana a cui si rifà l’UDC? Lo sa che ad ogni appuntamento di partito si celebra la Santa Messa? Caro Direttore invito Lei e i suoi lettori a riflettere sulle ragioni di questa scelta e vorrei chiedervi se davvero si può prendere così in giro gli elettori!!! Capisco che oggi cambiare con facilità tanti Partiti, così come ha fatto l’Adamo, non scandalizza più, ma scegliere un Partito del quale non si condivide nulla solo per opportunità mettendo anche dei veti su chi può farne parte è veramente troppo. A mio modesto parere penso che la colpa sia anche del corpo elettorale che non si fa più sentire che ormai non ha più voglia di partecipare stanco e afflitto e che si sente ormai impotente.
Spero che comunque prima o poi ci sia uno scatto di orgoglio da parte dei cittadini elettori, e si possano ripristinare quei valori che sono alla base della nostra democrazia all’interno della quale non si può prescindere dal ruolo dei Partiti, con questo auspicio la lascio e la saluto cordialmente.
Un lettore elettore non ancora rassegnato
Fabio
Gentili corrispondenti,
il Sindaco Carini mi ricorda molto la figura che c’è rappresentata nei segnali delle uscite di sicurezza. L’ avete presente? E’ quell’omino bianco sullo sfondo verde illuminato del neon che è sul punto di fuggire, di imboccare una via d’uscita, ma non lo fa. E’ un piede dentro e un piede fuori. Una condanna, eterna, alla sospensione. Il participio presente che non si declina in verbo. Una storia che non si compie.
Giulia Adamo, invece, mi sembra una lavatrice dalla centrifuga impazzita, che mastica tutti i capi d’abbigliamento allo stesso modo, inghiotte maglioni e intimo senza avere cura di temperatura e lavaggio, quasi per il puro piacere di contemplare se e il suo movimento compulsivo.
Entrambi, Adamo e Carini, sono comunque immobili. Il Sindaco, nell’essere sempre sulla soglia, nel non voler decidere mai. Adamo, in quest’animosità instancabile che, assomiglia in realtà ad una fissità, come quando vediamo l’oblò della lavatrice da lontano e non percepiamo l’affanno del cestello.
Siamo condannati all’immobilismo, allora, se la partita a Marsala si gioca su questo livello. Ci fa magra consolazione sapere che, comunque, dappertutto l’Italia è segnata da questa “rigidità”. Un Paese dove non di decide più, non si innova, non si costruisce. E’ la legge del contrappasso, signori. L’unica frenesia, compulsiva, viene dai racconti delle notti di quella villa di Arcore di cui parlano tutti i giornali. Ma è un movimento che non ha nulla di aggraziato, è meccanico, pornografico.
Fuori dal ritmo del bunga – bunga, immobili sono tutte le maggioranze del Paese, immobili tutte le minoranze. La sola legge è aspettare. Chi decide, sbaglia.
Grazie dell’attenzione, e continuate a seguirci.
Giacomo Di Girolamo