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26/04/2011 09:19:41

Da Sant'Egidio a Marettimo

 

A distanza di un anno dall’inaugurazione della piccola chiesa di Marettimo tutto sembra cambiato. Viviamo, infatti, nella riva sud del Mediterraneo, uno dei momenti più complessi degli ultimi anni. Molti paesi sono attraversati da spinte alla democrazia, che hanno imposto, come nel caso della Tunisia e dell’Egitto, un cambio di regime. Il confronto con la tragica situazione della Libia ci ricorda la straordinaria unicità di questa transizione, sostanzialmente pacifica, caso rarissimo negli ultimi decenni di faticosa ricerca della democrazia nel mondo. La riva nord del Mediterraneo sembra guardare senza simpatia questi cambiamenti, preoccupata solo di contenere l’emigrazione. Quanta paura quando non si sa invecchiare bene e tutto diventa un pericolo! La paura, poi, giustifica la cattiveria e la mancanza di pietà, come nel caso dei profughi eritrei e somali, ingiustamente costretti a restare in Libia, privati del diritto di vedere esaminata la loro richiesta di asilo e molti dei quali (più di 800) in questi due mesi sono morti nei viaggi della speranza. Ecco, per questo abbiamo tanta necessità di luoghi come Marettimo, crocevia, capaci di unire nel profondo storie diverse. E’ la vocazione naturale del Mare Nostrum, non a caso con un “noi” che include tanti, che sa convivere, accogliere. Un “Nostrum” che non cerca follemente di escludere, di giudicare e quindi di allontanare, invecchiando disperatamente e generando disperazione. E’ un mare reso piccolo da sempre e del quale Marettimo rappresenta uno dei luoghi fondamentali per l’incontro tra cultura, uomini, religioni. Il mio augurio è che questa intuizione, che si è già rivelata lungimirante, e che ha permesso la riapertura dell’antica Chiesa, possa favorire discussioni, confronti, sui grandi temi etici e spirituali, perché nell’incontro impariamo a conoscerci, a stimarci a vicenda ed a lavorare insieme. E Dio è il “noi” che unisce le grandi religioni e il cui nome è sempre  “pace”.

Lunedì 25 aprile 2011                                             Don Matteo Zuppi – Comunità di Sant’Egidio