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17/05/2011 04:24:24

La morte di Mimma Leone dopo il parto. Otto indagati tra Castelvetrano e Trapani

L'indagine e' condotta dalla Guardia di finanza, che su mandato della Procura di Marsala ha sequestrato tutte le cartelle cliniche negli ospedali di Castelvetrano e Trapani e al Policlinico di Palermo.

9,00 - Morire di parto, in Sicilia Occidentale, nel 2011. Una disgrazia o una tragedia evitabile? E’ quanto si sta cercando di capire con una doppia indagine che tenta di fare luce su quanto avvenuto la scorsa settimana tra Castelvetrano, Trapani e Palermo. Una donna, Mimma Leone, 32 anni, è deceduta dopo aver dato alla luce un bimbo a seguito di un travaglio lunghissimo e difficile e con un parto cesareo in anestesia totale.
In campo ci sono due indagini. Una, penare, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, l’altra, amministrativa, affidata ai vertici dell’Asp e della direzione dell’ospedale Sant’Antonio Abate. Lì la donna è arrivata dall’ospedale di Castelvetrano.
Scarne le informazioni, ma un quadro della situazione è comunque possibile. Mimma Leone si sente male mercoledì. E’ al settimo mese di gravidanza. Ha la pressione troppo alta. Probabilmente ha una gestosi, una sindrome clinica che compare nella seconda metà della gravidanza, caratterizzata da aumento della pressione arteriosa (ipertensione), perdita di proteine con le urine (proteinuria) e gonfiori agli arti inferiori (edemi). Viene fatta ricoverare all’ospedale di Castelvetrano, il “Vittorio Emanuele”. Da lì si decide il trasferimento a Trapani. la donna è arrivata da Castelvetrano in uno stato clinico che la nota dell’Asp ha definito “buono”. Viene fatta partorire, con urgenza. Poi, improvvise, le complicazioni. Da Trapani la donna è stata trasferita con urgenza al Policlinico Universitario di Palermo, dove è morta.
E’ in buone condizioni invece la bambina neonata, tuttora ricoverata sotto osservazione presso l’Ospedale di Trapani. E’ la terza di tre figli che Mimma aveva avuto dal marito Giuseppe Leone, vigile del fuoco.
Grande strazio tra i parenti di Mimma Leone, che hanno deciso di fare donare gli organi della giovane donna.
Il fascicolo della Procura contiene essenzialmente il referto dell’autopsia eseguito sul cadavere della povera donna, e lo storico delle sue cartelle. Il reato ipotizzato è omicidio colposo. Al momento non c’è nessun indagato, ma presto verranno ascoltati sicuramente tutti i medici che hanno avuto in cura Leone durante la sua gravidanza.
Questo è il comunicato, invece dell’Asp, diramato venerdì scorso:

Lo scorso 11 maggio presso l’Ospedale S. Antonio Abate di Trapani veniva ricoverata una pazientre, proveniente dall’Ospedale di Castelvetrano, con una complessa situazione pressoria e in procinto di partorire.
In anestesia totale si è proceduto al taglio cesareo, grazie all’ausilio farmacologico che ha consentito il mantenimento dei valori pressori durante l’intervento che si è concluso con la nascita di un “feto vivo e vitale”.
La paziente, al termine del parto, è stata tenuta sotto monitoraggo continuo in sala risveglio, in uno stato che può definirsi di “buon controllo clinico”.
L’insorgere di una crisi convulsiva e l’ aggravarsi delle condizioni neurologiche della paziente, hanno condotto lo staff medico a procedere all’intubazione delle vie aree.
Contestualmente veniva allertato il sistema di emergenze e avanzata la richiesta di trasferimento in struttura di tipo neurochirurgico.,
Quindi tramite eliambulaza, la paziente veniva trasferita al Policlinico Universitario di Palermo.
La Direzione Strategica dell’ASP di Trapani ha seguito da vicino tutte le fasi del ricovero e degli interventi posti in essere. Il neonato gode di buone condizioni ed è tuttora ricoverato presso l’ospedale S. Antonio. Oggi con rammarico si è appreso che il decorso clinico si è concluso in modo infausto, nonostante tutto l’impegno profuso dal personale sanitario.
Per i dovuti accertamenti sul caso, la direzione dell’ASP di Trapani ha attivato una indagine interna.