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25/05/2011 05:42:14

Giammarinaro e la sanità. Turano sapeva, ma non denunciava

Si sapeva, sotto sotto, che l’andreottiano di lungo corso influenzava la vita politica della provincia. Si sapeva che Giammarinaro aveva le mani in pasta nella sanità in provincia di Trapani e che le nomine le gestiva lui. Come al solito, dalle nostre parti, se c’è un’ingerenza, una posizione dominante, fa parte del gioco: tutti sanno e nessuno dice niente. Nessuno denuncia. Come i Turano: Mimmo, attuale presidente della Provincia di Trapani e deputato Udc all’Ars all’epoca dei fatti, e il padre Vito, ex sindaco di Alcamo molto conosciuto anche fuori dalle mura cittadine.
Il corposo dossier della questura mostra come i Turano fossero a conoscenza delle ingerenze di Giammarinaro. I due in quegli anni (2002, 2003) venivano intercettati nell’ambito di un’inchiesta antimafia a Castellammare del Golfo sull’estorsione della famiglia mafiosa locale ai danni dell’azienda intestata alla sorella dell’attuale presidente della Provincia. E parlando con l’ex sindaco di Salemi, Giuseppe Cascio, Mimmo Turano dice a proposito dell’Udc “questo partito è inquinato dalla presenza di Giammarinaro e Norino Fratello”. Scrive la questura: Turano era “verosimilmente convinto che la partecipazione di Giammarinaro e Fratello fosse foriera di un potenziale addentellato con la criminalità organizzata locale”.
Turano e Cascio non parlano solo di “politica”. C’è la sanità che, sì, farebbe anche parte della politica: genera voti, gestita col metodo Giammarinaro. L’intercettazione risulta molto importante per gli inquirenti: fornisce “precisi elementi di valutazione sull’inalterato potere d’influenza di Giammarinaro nelle gerarchie locali della sanità pubblica nella quale -secondo Mimmo Turano - Giammarinaro operava, impartendo direttive all’allora dirigenti dell’Asl di Trapani, in favore dei suoi adepti politici, influenzando le nomine per gli incarichi e i concorsi sanitari”. In particolare era la situazione dell’ospedale di Alcamo, città natale di Turano, che non andava giù all’attuale presidente della Provincia. Con Cascio Turano esprime la propria impotenza per quanto riguarda il concorso di primario in cui, “sebbene concorresse un medico di ottima reputazione, – si legge nell’ordinanza della questura- definito per voce comune bravo come uno scienziato vi era l’intromissione di Giammarinaro per sostenere tale dottor Scalisi”, il medico di Salemi che rilasciava i certificati medici a Giammarinaro. Turano: “allora però non lo vogliono fare vincere a questo…deve vincere Scalisi perché raccomandato da Giammarinaro”.
I due continuano a parlare. Turano sapeva delle manovre che Giammarinaro operava all’Asl di Trapani con l’amico Giuseppe Cangemi, medico e all’epoca Direttore Sanitario dell’Asl n. 9.
Si parla dei posti di primario presso gli ospedali di Alcamo e Salemi. Secondo Mimmo Turano tutto sarebbe avvenuto mediante “la complicità” di Peppuccio Cangemi, “proprio in considerazione del fatto che il successivo giorno 21 giugno vi sarebbe stato il concorso a primario presso l’ospedale di Salemi”. E Turano dice a Cascio, “qui bisogna fare qualcosa…”.

I due Turano, padre e figlio, parlano anche tra loro. Nel luglio 2002 sono ancora le nomine per gli ospedali di Salemi e Alcamo a tenere banco. Turano figlio è arrabbiato, quasi bestemmia. Turano padre ascolta. Si parla dell’emissione di una certa delibera dell’Assessorato regionale della sanità confidatagli da Gerri Minore (medico, ex candidato a sindaco di Calatafimi). Mimmo Turano lo dice: “praticamente stanno facendo di tutto per favorire gli amici di Giammarinaro…”. E ancora: “alla Usl… sono tutti agli ordini di… di qualcuno… fot… calpestando la legge calpestando tutte cose… favorendo solo i loro amici…”.

I Turano sono impotenti, traspare dal dossier. Nulla possono contro l’imperium di Giammarinaro: “perché loro…per ora impera…impera Giammarinaro là…”, risponde Vito Turano a Giuseppe Simone, medico, che, nel luglio 2002, chiede notizie sulle nomine per l’ospedale di Alcamo. L’ex sindaco di Alcamo poi aggiungeva “che là a Salemi…deve vincere un uomo di Giammarinaro”. Il medico che chiama Turano padre, cerca appoggi, è interessato a diventare primario, vuole notizie. Sgobba da vent’anni, ma non basta. Turano glielo dice chiaro e tondo: “…che tu sei bravo praticamente non basta…devi essere pure amico di Giammarinaro…altrimenti sei scecco…”. E soprattutto, “la sanità in provincia di Trapani la gestisce Giammarinaro…”.
Le intercettazioni non evidenziano solo che i Turano accolgano le lamentele dei vari medici, o che sappiano e basta del ruolo di Giammarinaro. Traspare infatti che anche loro avevano interessi in merito alle nomine nelle Asl. Il dossier infatti rivela, a proposito di una conversazione tra i medici Borusso e Cangemi, che questi si chiedevano se l’allora direttore generale dell’Asl, Fulvio Manno, fosse “nelle disponibilità dei Turano”.
Borusso qualche tempo dopo vede Giammarinaro. È interessato all’ospedale di Castelvetrano: “quando mi ci fai diventare primario…?”. Parlano di Cangemi e di un suo possibile “tradimento”. Borusso aveva il timore che Cangemi “potesse stabilire intese parallele con i Turano” in quanto circolava voce che il direttore generale Manno lo voleva “liquidare” e aveva visto l’allora deputato regionale con Cangemi: “l’amico nostro direttore sanitario pare che…dialoghi molto con Turano…che hanno fatto si sono accordati può essere?...dico…non vorrei che tu gli hai aggiustato la cosa e poi il merito se lo prende quello. Come minchia si è venuto a presentare in ospedale con questo…? Con Turano si è presentato… e tutte le… gli sta preparando tutte le R.S.A (Residenza sanitaria assistita, ndr) a Turano… tutte le cose e poi sono state cambiate… tutte cose approvate…”.

Francesco Appari