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08/06/2011 05:01:02

Utilizzo dei beni confiscati alla mafia a Marsala. Per Carini è “tutto sotto controllo”

Lo sostiene il Sindaco, Renzo Carini, che ha risposto ad un’interrogazione sollecitata dal vicepresidente Rosanna Genna, desiderosa di conoscere dati e modalità di utilizzo di immobili e terreni confiscati a Cosa nostra in città.
Carini non dà numeri né cifre certe, ma è sicuro del fatto suo: “Nessun bene è inutilizzato, anche perché siamo costantemente monitorati dalla Prefettura, alla quale dobbiamo un resoconto semestrale”.
Sarà. Ma la sensazione è che in realtà ci sia qualche bene che non sia utilizzato. Si tratta soprattutto di appartamenti, che diverse associazioni dichiarano di aver chiesto in gestione e che non sono stati concessi, o, peggio ancora, che risultano assegnati ad associazioni che in realtà non li utilizzano.
Il vero problema dei beni confiscati, a Marsala come per gli altri Comuni, è quello della manutenzione. Costa troppo metterli a posto, a volte sono in condizioni fatiscenti e le casse comunali non dispongono – dicono – delle risorse necessarie.
Di recente la nostra amministrazione comunale ha deciso di ristrutturare, al fine di utilizzarli, alcuni beni immobili confiscati ad esponenti mafiosi locali. In tal senso, la giunta municipale ha approvato tre progetti. I soldi arrivano dalla partecipazione del Comune al "Pon Sicurezza", nonché dall'adesione al Consorzio trapanese per la Legalità e lo Sviluppo. I tre interventi, predisposti dall'architetto Salvatore Guastella, rientrano nel progetto «Le Saline 2» e prevedono la ristrutturazione e la riqualificazione di tre immobili nelle contrade Berbarello, Santa Venera e San Silvestro, per i quali il Comune «ha assunto l'impegno a garantire con fondi propri la sostenibilità degli interventi, e ciò per almeno cinque anni successivi alla conclusione delle attività progettuali».
Nell'immobile di contrada Berbarello, attorno al quale c'è un terreno di pertinenza, sarà realizzata un casa accoglienza per minori extracomunitari non accompagnati, mentre quello di Santa Venera sarà sede di doposcuola e attività per anziani, con spazi riservati anche a giochi per bambini.
Il terzo bene confiscato alla criminalità organizzata mafiosa è un'area di contrada San Silvestro sulla quale l'amministrazione Carini intende realizzare il nuovo mercato ortofrutticolo all'ingrosso, un'opera invocata, da anni, dagli operatori del settore. La gara d'appalto per la realizzazione del nuovo mercato ortofrutticolo all'ingrosso era già stata bandita l'anno precedente. Poi, però, del suo iter non si seppe più nulla.

Lo scorso Luglio il Comune di Marsala si appropriò dei beni confiscati all’ ex ingegnere capo del Comune di Marsala, l’architetto Rosario Esposto, adesso gli è stato confiscato. La pronuncia del Tribunale delle Misure di prevenzione di Trapani, portò alla confisca dei beni dell’ex «colletto bianco» del Comune di Marsala, condannato in secondo grado a otto anni per la sua partecipazione all’associazione mafiosa.
I sigilli della confisca per ordine del Tribunale furono posti a beni con un valore superiore al milione di euro, e che non erano intestati direttamente all’ex capo dell’Utc comunale, ma ai figli e altri soggetti. Si tratta del 48 per cento della «Bep costruzioni srl», intestate a Giacomo Esposto, il 50 per cento della «Gard costruzioni srl», intestate a Rosario e Giacomo Esposto, un immobile di via Florio del valore di 60 mila euro, intestato per 2/4 indivisi a Tiziana e Giacomo Esposto, una casa in contrada Colombaio Lasagna, 674 mila euro, anche questa intestata a Giacomo e Tiziana Esposto, un immobile in piazza Carmine intestato a Giacomo Esposto, il 51 per cento delle quote della «Marsala residence srl», intestate a Salvatore Santangelo.
Sulla base della vigente normativa, i beni confiscati possono essere richiesti in affidamento da comunità, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero/cura per tossicodipendenti. Il bene è concesso a titolo gratuito, ed esclusivamente, per finalità sociali.