Come si ricorderà, preceduto da un martellante imperversare di comunicati stampa, fin dall’inizio dell’estate, l’annuncio fu dato in un giorno torrido di luglio. La duchessa Oliva Salviati, nobildonna di origini toscane, come leziosamente veniva precisato, esperta in “salvataggi di nosocomi”, veniva nominata da Vittorio Sgarbi assessore del comune di Salemi. Con il compito di salvare l’ospedale Vittorio Emanuele dal declassamento operato dalla cosiddetta riforma sanitaria voluta da Massimo Russo. Avanzammo più di un dubbio in quell’occasione. Facili profeti, avanzammo forti perplessità sul buon esito della missione ma anche sulla durata della sua permanenza in città. Il ritardo del suo insediamento alimentavano le voci su un suo ripensamento. Smentite però categoricamente dall’addetto stampa che precisava la data dell’arrivo e un incontro con il direttore sanitario del nosocomio. A meno di una settimana però la Salviati ha informato il sindaco che per “sopravvenuti impegni professionali” non le consentiranno di essere presente a Salemi, assicurando di rimanere consulente a titolo gratuito.
Ma, inspiegabilmente, esce dalla giunta anche il poliziotto Pasquale La Mura, nominato anch’egli appena un mese addietro. Sarà il Capo dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco. A sostituire i due saranno il milanese Giorgio Grasso, qualificato come “storico collaboratore di Sgarbi e assistente quando il critico d’arte ha ricoperto la carica di assessore alla Cultura a Milano”. Oggi è responsabile nazionale del movimento politico «Liberal Sgarbi». E dovrà occuparsi di “ricucire il rapporto con i consiglieri comunali di maggioranza che hanno sostenuto nel 2008 la candidatura di Sgarbi e valutare le prospettive politiche per le amministrative del 2013”. L’altro nuovo assessore è Nicolas Ballario, già assistente personale di Oliviero Toscani, noto per un filmato girato su Youtube in cui paragonava l’elezione di Sgarbi all’impresa fiumana del Vate D’Annunzio. Fatto singolare che occorre sottolineare è che con questo nuovo assetto della compagine assessoriale gli indigeni si riducono solo a due: Antonella Favuzza e Nina Grillo, mentre le deleghe saranno ridistribuite nei prossimi giorni. Nel frattempo c’è da registrare una netta presa di posizione da parte del Partito Democratico con la quale si esprima “un netto disappunto rispetto alle violente dichiarazioni contenute negli stralci dell’Esposto contro il Questore di Trapani ed il Maresciallo dei Carabinieri di Salemi” presentato da Vittorio Sgarbi e diffuso dall’Ufficio stampa. Nel documento mentre si ribadisce la solidarietà ed il sostegno alle Istituzioni attaccate, si suggerisce al sindaco di preoccuparsi piuttosto dell’amministrazione del Comune di Salemi e degli innumerevoli ed irrisolti problemi che richiederebbero di essere quantomeno affrontati.” Durissima la replica di Vittorio Sgarbi con la quale attacca sul piano persnale il capogruppo Domenico Venuti, accusandolo di finto moralismo, che, a suo dire, utilizzerebbe “i privilegi di leggi insensate che alimentano sprechi e distorsioni di ogni tipo, facendo un uso davvero eccessivo dei permessi retribuiti consentendo al suo datore di lavoro, un ente di formazione professionale di Palermo, di chiedere e ottenere dal Comune di Salemi rimborsi per circa 18 mila euro. Questo per me è lo scandalo, non il mio legittimo diritto alla difesa che esercito anche contro investigatori di cui diffido”. Intanto parrebbe che vi sia in preparazione, da parte di una fetta della società civile e dei partiti dell’opposizione, una fiaccolata per testimoniare una visibile solidarietà nei confronti delle Istituzioni, dopo che Vittorio Sgarbi ha presentato un esposto nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Marsala contro il Questore di Trapani Carmine Esposito e il maresciallo dei Carabinieri di Salemi Giovanni Teri. Molto probabilmente siamo agli inizi di una nuova e più accesa fase della permanenza siciliana di Sgarbi, che alcune indiscrezioni lo indicano come probabile candidato a sindaco della Città di Erice per le prossime elezioni Comunali.
Franco Lo Re