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10/10/2011 08:14:33

Scrive il Comune di Salemi, sulle fiaccolate del Sindaco Sgarbi, ed il nostro punto di vista

(a danno, chiaramente, dei lettori, e probabilmente anche di lei stesso) che, pur essendo un noto attivista politico impegnato, legittimamente, come oppositore dell’amministrazione Sgarbi, si accredita come «giornalista» scrivendo articoli infarciti di pregiudizi, ricostruzioni parziali e non poche falsità, senza mai garantire, peraltro, il contraddittorio o la replica ogni qual volta si muovono accuse alle persone chiamate in causa.
Segnalammo già questa anomalia lo scorso 15 giugno in una replica di cui Marsala.it non ha mai dato conto, forse a causa dell’equivoca idea di «libertà di stampa» spesso degradata a libero arbitrio. Lo facciamo nuovamente adesso, convinti come siamo che le cose che si scrivono vanno valutate non solo per il loro oggettivo significato, ma anche per il profilo dell’autore. Per dovere di trasparenza verso i lettori e per il rispetto dei fatti.

Sostenere, come ha fatto Lo Re, che «il piazzale antistante i locali, dove era stato allestito un maxischermo, è rimasto praticamene vuoto», è semplicemente una menzogna. All’incontro, come del resto hanno raccontato correttamente i cronisti dei quotidiani «La Sicilia» e «Il Giornale di Sicilia», erano presenti numerosi cittadini, indicativamente tra i 350 e i 400 tra quelli ospitati all’interno del castello e gli altri che seguivano il dibattito su un mega schermo collocato nell’atrio.

E’ davvero sorprendente, inoltre, come l’esponente di Rifondazione comunista possa avere trasformato l’alterco tra Sgarbi e l’asssessore Grasso da un lato, e i cittadini Salvatore Asta (dipendente comunale), Enzo Pecoraro (dipendente comunale) e Ninfa Benenati dall’altro, nelle «contestazioni dell’uditorio». Come si fa a trasformare tre cittadini in un intero uditorio ?
Anzi, quattro cittadini, perché tra i contestatori di Sgarbi, ve ne era un quarto, ma è sfuggito all’occhio del militante di Rifondazione. Era un signore, con interessi privati nel fotovoltaico, il settore additato dal sindaco come fonte di business anche per la mafia. Evidentemente poco credibile, per le «tesi» di Lo Re, come modello di contestatore.

Vero è che la partecipazione alla fiaccolata è stata inferiore alle aspettative, ma Lo Re ha omesso di scrivere, così come si è potuto leggere sulle cronache dei quotidiani, che l’incontro al castello è terminato mezzora dopo la mezzanotte, facendo saltare anche i tempi della fiaccolata prevista per le 22,30. Finita la quale il sindaco e il «melanconico corteo» si sono fermati nell’unico bar della piazza non come «corpo estraneo alla gente», ma proprio per parlare e commentare con gli avventori l’incontro svoltosi al castello. Senza alcuna «melanconia», ma con la fierezza di chi ha il coraggio delle idee. E le difende senza cercare l’unanimità dei consensi.

Il solo «corpo estraneo« ci pare semmai proprio l’esponente di Rifondazione Comunista che, non avendo mai partecipato ad alcuna iniziativa del Comune né parlato con il sindaco o gli assessori anche per garantire il contraddittorio sulle cose che scrive riguardanti l’attività amministrativa, emette giudizi «a tavolino» frutto di valutazioni politiche e dunque di parte. Un non raro esempio di «giornalismo a distanza», tipico di chi scrive e pensa per teoremi e frappone un muro con tutto ciò che è «altro» o diverso».

Inqualificabile ci sembra l’avere riportato la sciocca allusione di una signora visibilmente alterata (Ninfa Benenati) relativa a un presunto «parrucchino» dell’assessore Grasso. Se si scivola su questo terreno, non si sa mai dove si fa a finire. E anche noi ci sentiremmo autorizzati , per esempio, a scavare nelle vite private di Franco Lo Re o nelle sue perversioni. Solo durante il fascismo la stampa di regime ricorreva alla denigrazione delle caratteristiche fisiche degli avversari politici.

Risulta davvero ridicola, altresì, la parte finale del pezzo dove Lo Re scrive: «Mentre ancora una volta si fa sentire Rifondazione Comunista». Come se a scrivere l’articolo fosse stato (come dovrebbe essere) un «corpo estraneo alla politica» e non (come invece è) il militante di Rifondazione Comunista. Non c’è male come «conflitto di interessi» tra il sedicente giornalista e il militante politico.

Forse per comprendere il contenuto e i toni di questo come di altri articoli a firma di Lo Re bisognerebbe anche ricordare il suo passato di attivista politico al fianco dell’ex sindaco di Alleanza Nazionale Luigi Crimi, il suo ruolo di presidente del movimento politico “Primavera Siciliana”. E la militanza, oggi, in Rifondazione Comunista, il cui circolo locale è guidato dal figlio. E con cui condivide la passione, anche questa certamente legittima, del volantinaggio, come l’ultimo fatto poche ore fa in cui la premiata ditta «Lo Re & Figlio» sostengono che Sgarbi «sta sfasciando un comune».

Sarà probabilmente soltanto un caso, ma ci pare opportuno far rilevare come gli attacchi di Rifondazione Comunista contro l’amministrazione, sono successivi alla cessazione dei rapporti di lavoro tra il Comune di Salemi e l’azienda tipografica di proprietà del figlio del Lo Re, che di Rifondazione è il segretario cittadino.

Recentemente, egregio direttore, in riferimento a una querela di un amministratore comunale nei suoi confronti, abbiamo letto con speranza della sua «cura», e di quella dei suoi collaboratori, nel «lavorare sempre senza approssimazioni, ascoltando più pareri possibili»
Speriamo che il modello non sia quello di Franco Lo Re. Continui a seguirci. Noi, nonostante tutto, continueremo a leggerla.

Nino Ippolito - Ufficio per la comunicazione - Comune di Salemi

 

Gentile corrispondente,
Franco Lo Re per noi può essere indifferentemente di Rifondazione Comunista o juventino o figlio dei fiori. Non ci importa. Anche perché sappiamo con certezza di chi NON è amico. Quando abbiamo scelto di cominciare la collaborazione con lui lo abbiamo fatto perché ci servivano delle corrispondenze a Salemi che dessero un punto di vista diverso da quello della grancassa del Sindaco Vittorio Sgarbi. Al quale peraltro, gli spazi per parlare indisturbato non mancano mai.
Per il resto, è giusto che vi risponda Lo Re. Io posso prendere un impegno: un giorno, quando Lo Re o qualcuno a lui vicino sarà Sindaco di Salemi, avremo buon cuore di chiedere a Nino Ippolito di collaborare con noi…

Grazie dell'attenzione, e continui a seguirci

Giacomo Di Girolamo



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