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12/10/2011 04:19:05

Perchè la politica litiga sul "Vincenzo Florio"? Birgi appartiene a tutti

Che sarebbe rimasto sempre una macchina inghiotti – soldi, come tante ne abbiamo nel territorio, una cattedrale nel deserto che ci siamo costruiti intorno. Un aeroporto buono per imbastire tratte sociali a spese della Comunità Europea (secondo un modello drogato che è l’unica teoria economia che qui da noi trova applicazione), o per litigare su patronimico e localizzazione. Un sottogoverno per imbarcare consulenti e amministratori, dare silenziose e ben pagate ricompense a fedeli lacchè.
E invece, per fortuna o purtroppo, le cose sono cambiate. Lasciamo stare di chi sono i meriti, non mi interessa. Fatto sta che per una serie di fortunate coincidenze (un manager capace, una politica non arruffona, un mercato appetitoso) il “Vincenzo Florio” ha preso davvero il volo. C’è un aeroporto, c’è una destinazione, ci sono negozi e parcheggi e via vai come in tutti gli aeroporti normali. Siamo stati adottati da Ryanair. E ne abbiamo goduti tutti, pur senza far molto per meritarcelo.
Ora possiamo fare di noi ciò che vogliamo. Questo dimostra la storia recente dell’aeroporto di Trapani. E questo è il vero motivo della crisi isterica a cui assistiamo in questi giorni. Da cronista, davvero, non so spiegare cosa sta succedendo, qual è la ragione di questa caccia aperta a Salvatore Ombra partita dai banchi dello stesso centrodestra che qualche anno fa lo aveva voluto alla guida di Airgesti.
Non lo so. Forse, come dicevo prima, non si aspettavano che l’aeroporto funzionasse davvero. Perché, ora che abbiamo l’aeroporto, ci siamo accorti che c’è una cosa che ci manca e che né i fondi europei, né i bravi manager né mamma Regione ci possono dare: la politica.
Già abbiamo l’aeroporto, ma manca la politica. Intesa non come tirannia delle stanzette, soddisfazione di piccoli e grandi appetiti, ma nel suo concetto di “gestione del bene comune”. Ecco, ai nostri politici manca la consapevolezza che l’aeroporto non è di Ombra, né della Provincia, né di Adamo, né di Trapani o Marsala. Non è nemmeno di D’Alì o del Pdl. L’aeroporto è di tutti. E’ un bene comune. Come l’acqua, come la nave punica o le saline.
E tutti dovrebbero lavorare per superare lo stato di enpasse in cui l’infinita guerra-non-guerra in Libia ci ha ridotti. Tutti. Ed invece i Comuni se ne fregano, perché l’aeroporto è della Provincia. La Provincia se ne frega , perché l’aeroporto è di Salvatore Ombra. Quest’ultimo non può più parlare, perché qualsiasi cosa dica è tacciato di protagonismo. Dal Pdl vorrebbero tanto farlo fuori: hanno paura che si candidi Sindaco a Marsala. Io non ne capisco nulla di politica, ma mi sarei aspettato che nelle stanze dei bottoni del centrodestra stendessero un tappeto rosso per la candidatura a Sindaco di Ombra, non fosse altro per i meriti sul campo conseguiti anche in conto della ditta Pdl. La sua colpa grave pare che sia quella di essere "troppo autonomo".
Per il resto, nulla. Dichiarazioni sul nulla. Rivendicazioni d meriti ormai già archiviati. Promesse di impegno puntualmente disattese.
C’è il rischio concreto che il giocattolo si rompa. Che Birgi torni ad essere un castello di piste di asfalto e polvere. Forse è quello che vogliono.

Giacomo Di Girolamo

 



Editoriali | 2024-12-11 06:00:00
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