L'uomo è stato ammazzato a botte, mentre si trovava nel suo ufficio, da un persona che lui stesso aveva fatto entrare. Non è stata una rapina, dunque, ma il risultato di un chiarimento di conti, una colluttazione, forse, che ha avuto un esito tragico. E' per questo che gli esperti della scientifica stanno cercando tutti i dettagli e gli indizi che l'assassino ha lasciato sul luogo del delitto. L'omicidio è avvenuto tra le 18 e le 19. Poi c'è un altro particolare: quando il figlio della vittima, alle 21, è andato a cercare suo padre, perchè non era rincasato per cena e non rispondeva al cellulare, ha dovuto attaccare la corrente elettrica: nello studio, infatti, qualcuno aveva staccato la luce.Una volta acceso il contatore il figlio di Sicurella ha trovato il padre con il volto tumefatto, riverso in una pozza di sangue. Con chi aveva appuntamento alle 18 Attilio Sicurella? E perchè l'assassino, una volta ucciso Sicurella, ha avuto la freddezza di cercare il quadro dell'impianto elettrico e staccare la luce? Sono queste le domande che aspettano risposta.
Più semplice sembra la soluzione dell'altra giallo: la morte di un operaio, Roberto Rubino, avvenuta a Marsala la notte di Natale. Il cadavere di Rubino è stato trovato nella sua macchina, una Y 10, posteggiata sulla Via delle Ninfe, all'incrocio con Via Armando Diaz. Pare che Rubino sia morto per overdose. I carabinieri, nella loro attività di indagine, hanno fatto un'attenta perlustrazione di Piazza Peppino Impastato, triste luogo di ritrovo per i tossicodipendenti della zona. Hanno provato a capire se Rubino era solo, quali sono stati i suoi ultimi movimenti, e soprattutto se fosse solo in macchina. Anche lì c'è un indizio importante: il cadavere è stato trovato sul lato del guidatore. E' possibile allora che Rubino sia salito a bordo della macchina con un'altra persona, magari per ripararsi dal freddo. Solo che la sua dose è stata fatale. Ma questa è una supposizione. Chiarirà tutto l'autopsia.
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