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20/01/2012 17:43:24

Sciopero, Carini scrive a Lombardo e Monti

Anche a Marsala c’è un presidio dei manifestanti che staziona in via Favara, in prossimità dello svincolo per l’Autostrada A 29.

Questo il testo della nota inviata al sen. Mario Monti e all’on. Raffaele Lombardo.

"Le manifestazioni di protesta che in queste giornate si registrano in Sicilia rappresentano più di un campanello d’allarme dagli esiti imprevedibili se, tutti assieme, non si presta ascolto alle motivazioni che le alimentano. C’è una crescente sofferenza sociale che gli autotrasportatori e il cosiddetto “Movimento dei Forconi” stanno esternando attraverso blocchi alla viabilità, ai rifornimenti dei mercati, nelle aree portuali e che – per certi versi - trovano consenso. Questo perché i cittadini consumatori, “vittime” di questa protesta, vivono a loro volta quella stessa sofferenza fatta di quotidiani sforzi per sopportare la grave crisi economica.
Anche a Marsala, per il quinto giorno consecutivo, un presidio di manifestanti staziona lungo uno svincolo autostradale. Io li ho ascoltati. Alla base del loro disagio c’è di tutto e di più. Caro benzina, cartelle esattoriali, burocrazia, precariato, accise, vincoli europei, agricoltura in ginocchio… sono temi ricorrenti nei loro discorsi. Chiedono aiuto alle Istituzioni per rimuovere quegli ostacoli che non consentono di lavorare con serenità, con ricavi ormai insufficienti per il sostentamento delle loro famiglie. Più di qualcosa va fatta per contenere e risolvere questa “rivolta sociale” che - grazie al buon senso di tutti - mantiene ancora una connotazione civica.
Ill.mi Presidenti, i Comuni – e per essi i sindaci – hanno pochissimi margini di intervento. A livello locale, muovere l’economia e i settori produttivi è divenuto quasi impossibile per via del rispetto del “patto di stabilità”, e per il quale – ritengo – sia venuto il momento di rivedere i vincoli che stanno esasperando imprese e imprenditori. Per questo, la revisione di quegli stessi vincoli del patto di stabilità è diventata anch’essa un fatto sociale.
In conclusione, restando i problemi di portata regionale e nazionale, faccio appello alla sensibilità delle SS.LL. affinché si ponga fine alle contrapposizioni - non giovano a nessuno - e si avvii un percorso di contenuti risolutivi delle questioni che tengono in apprensione migliaia di lavoratori. Il tutto, ovviamente, passando prima dalla smobilitazione dei blocchi stradali e ritornando alla libera circolazione di persone e prodotti".