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14/02/2012 07:47:01

Chi ha ucciso Francesco Gerardi? Prime indagini a Marsala. E' stato un omicidio di mafia?

L'agguato, in realtà, è cominciato nella stradina ancora più piccola, che porta al mare, dove Gerardi aveva una villetta estiva, proprio in fondo a destra. E' stato colpito mentre stava aprendo il cancello di casa (come ogni giorno, si alzava la mattina presto per dare da mangiare ai cani), è riuscito a scappare, ma è stato raggiunto nella strada, e ucciso con due colpi di fucile al torace. Il suo corpo è stato rinvenuto da un uomo che passava da lì e che avvertito la polizia.

Proprio per le modalità che abbiamo appena descritto sembra in tutto e per tutto un classico omicidio mafioso, di quelli che in città (e in Sicilia) non si vedevano da anni. L'agguato, la vittima che scappa e viene raggiunta, i colpi di fucile. E' in un questo contesto che va ricostruito l'omicidio di Gerardi? E' questa la prima e più urgente domanda che si fanno gli inquirenti. Perchè se Gerardi davvero è stato ucciso per un regolamento di conti all'interno dell'organizzazione mafiosa, o per uno sgarbo, un patto non rispettato, o il controllo del territorio, ciò significa tante cose. Innanzitutto che a Marsala c'è una mafia che torna a sparare ed uccidere, cosa che non avveniva da venti anni. E, soprattutto, che l'organizzazione criminale sta serrando le sue fila, dopo che era stata decimata dalle ultime operazioni di polizia, tra cui l'operazione "Raia - Lilibeum" del 2009. E' stato lo stesso Matteo Messina Denaro, capo di Cosa nostra in provincia di Trapani, a scrivere una volta in un "pizzino" poi intercettato dagli investigatori che "a Marsala non ci sono rimaste neanche le gambe delle sedie", per giustificare il fatto che non ci fossero più  "picciotti". Ora la situazione potrebbe essere diversa. E quello che le forze di polizia vorrebbero evitare, in questo caso, è una nuova guerra di mafia, che ripoterebbe la città davvero a scenari che non vorremmo rivivere più.

C'è da consideare anche la pista personale. Ed in questo senso si stanno ricostruendo, con i familiari ed i conoscenti, gli ultimi giorni di vita di Francesco Gerardi, per capire in quale contesto possa essere maturato l'omicidio, che ha comunque lo stampo indelebile dell'agguato con tanto di esecuzione. Non è un caso che ancora la Procura antimafia di Palermo, diretta da Messineo, non ha avocato a sè le indagini. Insomma, prima si vuole capire se davvero la pista mafiosa è credibile o no.

Gerardi era una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: era stata arrestato nel 1993 insieme ad altre 44 persone nell’ambito dell’operazione antimafia “Lilibeo”. L’operazione era posi sfociata nel processo riguardante presunti mafiosi marsalesi accusati di avere preso parte alla “faida” che, nel 1992 causò 11 morti, due “lupare bianche” e sei tentativi di omicidio. Nel 1996 comunque, a conclusione del processo denominato “Patti +40” era stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa.

La guerra per il controllo mafioso nel marsalese cominciò nel gennaio del '92 con la sparizione dei boss Vincenzo D'Amico (fratello del capomafia Gaetano, ucciso con sei colpi di pistola, in un bar, il 7 febbraio successivo) e Francesco Caprarotta.Potrebbe venire da quella faida, da una vendetta covata per anni e consumata solo ora, la spiegazione dell'omicidio.