Il Trittico dell'Annunciazione è un trittico , dipinto su tavola da un autore ignoto e risalente al 1444, che era conservato al Palazzo Abatellis di Palermo, ma che originariamente era collocato nella Chiesa dell'Annunziata di Castelvetrano (meglio conosciuta come chiesa della Badia). La tavola manca dalla nostra città dal 1860, giacché essa sparì, forse con la complicità di una suora del Monastero, annesso alla detta chiesa, proprio nell’anno della spedizione dei Mille. Del Trittico si perdette ogni traccia, salvo ad essere citato, nel secondo dopoguerra, dalla critica d’arte del tempo, in quanto si scoprì compreso nel catalogo delle opere acquisite dall’allora Museo Nazionale, passate in seguito alla Galleria Regionale di Sicilia a Palazzo Abbatellis in Palermo. La storia del suo ritrovamento è molto singolare come spiega il consulente per le attività culturali, prof. Francesco Saverio Calcara: “Nel lontano 1997, un opuscolo di Aurelio Giardina e Vincenzo Napoli, pubblicato a cura del Lions Club di Castelvetrano, dava notizia dell’esistenza nei depositi di palazzo Abbatellis di Palermo di un Trittico, di ignoto autore, erroneamente ritenuto perduto a seguito di un furto, proveniente dalla chiesa dell’Annunziata di Castelvetrano. Proprio nei depositi di quella Galleria, Giardina e Napoli, con l’aiuto del dott. Vincenzo Abate, direttore pro tempore della Galleria Regionale, rinvennero e fotografarono il Trittico che, con molte lacune, soprattutto nella parte centrale, rappresenta sulla sinistra S. Gandolfo, a destra S. Giorgio, e al centro l’incoronazione della Vergine- continua Calcara- su sollecitazione di padre Giuseppe Titone, parroco della chiesa dell’Annunziata, il Comune ha finanziato il restauro dell'opera, condotto dal maestro Franco Fazio, il quale, seguendo un rigido criterio filologico, ne ha comunque recuperato quasi interamente la parte destra, una buona porzione della sinistra e quanto era possibile di quella centrale, la più danneggiata. Fortunatamente sono quasi del tutto leggibili i volti che stupiscono per l’accuratezza dei tratti e la delicatezza dell’esecuzione. Perfettamente decifrabile risulta del pari la data di esecuzione, dipinta in basso, che è il 1448; per cui oggi il Trittico dell’Annunziata costituisce la più antica opera d’arte, di certa datazione, di cui si conserva memoria a Castelvetrano.” Si può tranquillamente dire che il 26 marzo sarà una data storica, poiché oltre al Trittico rientrerà da Mazara, dove si trova da circa 50 anni, la tela di S. Francesco da Paola di ignoto pittore del primo Cinquecento, proveniente pur essa dalla Badia. Il dipinto rappresenta il Santo calabrese, tanto venerato però nella nostra Isola, con sei riquadri per lato, raffiguranti scene della sua vita. In basso sono riprodotti due personaggi inginocchiati in preghiera, quasi certamente i committenti dell’opera. In alto è raffigurata una bella Annunciazione. Le due opere saranno sistemate nella detta chiesa dell’Annunziata, dove saranno presentate al pubblico il giorno 26 marzo alle ore 17.30. Si chiude così, dopo circa quattro anni di lavoro, condotto da padre Giuseppe Titone, dal sindaco Gianni Pompeo, dal prof. Francesco Saverio Calcara, dall'assessore Nino Centonze e dal dott. Paolo Natale, una vicenda che all'inizio sembrava davvero una "missione impossibile". Un grazie al dott. Abate, alla dott.ssa Davì, alla dott.ssa Cassata della Galleria Regionale di Sicilia e, ovviamente, anche al vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, che è stato sensibile alle sollecitazioni degli studiosi locali volte a fare ritornare a Castelvetrano, contestualmente al Trittico, anche il bel quadro di S. Francesco da Paola.
Il Sindaco Gianni Pompeo aggiunge: “ Siamo particolarmente felici per aver ottenuto la restituzione di questa importante opera che mancava da oltre 150 anni dalla città. Ci tenevamo particolarmente ed abbiamo promosso una serie di incontri con i funzionari dell’Assessorato Regionale ed oggi possiamo annunciare che i nostri sforzi sono stati premiati con quello che sarà l’evento culturale dell’anno”.