Per l’approvazione del documento occorreva il sì dei due terzi dei consiglieri (quindi 13 voti), tuttavia Fli sottolinea come l’iniziativa politica possa ugualmente considerarsi un successo: “Di fatto il sindaco non ha più la maggioranza in Consiglio e per questo dovrebbe prenderne atto e dimettersi”, afferma Antonio Mercadante, coordinatore cittadino del partito di Fini.
La mozione era stata firmata da otto consiglieri: sei di Fli (lo stesso Mercadante, Sebastiano Cusenza, Vincenzo Palazzolo, Simone Scaraglino, Girolamo Genna e Piero Colomba) e due del Pd (Salvatore Galante e Giovanni Portuesi). “In fase di votazione abbiamo ottenuto due adesioni in più- sottolinea Mercadante- Oltre a quello di Peppe Cruciata, che da presidente del consiglio comunale non l’aveva firmata all’atto della presentazione per garbo istituzionale, si è aggiunto il sì di Lorena Di Gregorio, esponente dell’Udc che ringraziamo pubblicamente per la sua coerenza. Lo stesso non possiamo dire per il resto dello Scudocrociato, a Castellammare del Golfo ormai dilaniato e incoerente: a parole dice di stare all’opposizione, nei fatti non avalla la mozione di sfiducia contro il sindaco preferendo interessi di bottega al bene della comunità. Addirittura oggi sappiamo che ha un assessore in giunta".
Poi Mercadante aggiunge: “Quanto al sindaco, la sua difesa in Consiglio è stata incentrata su un elenco di provvedimenti di ordinaria amministrazione e piccolo cabotaggio, mentre nulla è stato fatto per lo sviluppo e il rilancio di Castellammare del Golfo. Anzi i problemi continuano ad aumentare senza una prospettiva per il paese. Con la mozione abbiamo denunciato lo sfacelo di un'amministrazione sempre più in mano a faccendieri o incompetenti e fatto finalmente chiarezza tra chi fa opposizione sul serio e con coerenza e chi la fa solo a parole. Per fortuna dieci consiglieri hanno avuto il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e già sono al lavoro per garantire un progetto alternativo alla disastrosa amministrazione Bresciani”.