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30/03/2012 12:05:04

Scrive Sergio Bellafiore, coordinatore di Fli a Marsala, sulla lista tarocca, le primariette, il nostro corredo

Trovo, innanzitutto, singolare che un comunicato stampa venga corredato da una corposa introduzione, con la quale si vuole “accompagnare” il lettore verso una chiave di interpretazione e non lo si ritenga in grado di utilizzare liberamente la materia grigia per leggere il comunicato e svolgere un libero ed autonomo pensiero. Francamente ritengo che i suoi lettori siano ampiamente in grado di farsi una idea personale sugli argomenti esposti, anche senza “un autorevole indirizzo” e liberamente.

Ad onore della verità, poi, non mi risultano “tradimenti della coalizione” e nemmeno che il terzo polo sostenga unitariamente un candidato sindaco: se ancora riesco a comprendere i simboli dei partiti politici, mi pare che l'unico partito del terzo polo che sostenga il candidato sindaco On. Giulia Adamo sia solamente il suo stesso partito, l'UDC.

Se, poi, le “primariette” come le chiama lei, siano “acrobazie spericolate”, è un pensiero che lascio solo alla intelligenza dei suoi lettori. Da parte mia ritengo che il coordinamento comunale di FLI di Marsala, che già si era espresso per l'appoggio al Sindaco Salvatore Ombra, abbia fatto bene ad accogliere le richieste dei giovani di Generazione Futuro e consultare l'intera base dei tesserati, così come si fa in democrazia: FLI a Marsala almeno “le primariette” le ha tenute, dopo averle chieste, prima ed invano, ai partiti del terzo polo e all'UDC in particolare; altri avevano annunciato “le primarione” che poi non hanno mai fatto.
Quantomeno i tesserati di Fli sono stati liberi di scegliere a Marsala il proprio candidato sindaco visto che i dirigenti locali, compreso il sottoscritto, non hanno ritenuto di dover andare, con il cappello in mano, in un'altra città della Provincia per chiedere cosa si dovesse fare di Marsala, come invece altri partiti e dirigenti hanno fatto.

Se poi una lista civica possa definirsi “tarocca” nel momento in cui richiama determinati valori che rimangono patrimonio dei tesserati di Fli di Marsala, in tal caso me ne farò una ragione e cercherò di dormire la notte; ma potrò anche pensare che la redazione di Marsala.it abbia qualche “piccolo” preconcetto nei confronti di FLI o dei suoi dirigenti.

Quanto infine alla sospensione delle attività del coordinamento di FLI di Marsala e la partecipazione a titolo personale dei tesserati di FLI alla campagna elettorale, il coordinamento ha semplicemente ribadito le indicazioni del coordinatore regionale di FLI On. Briguglio, giunte dopo l'apertura della campagna elettorale del dott. Ombra e ritenuto che fosse opportuno riprendere ogni attività alla fine della tornata elettorale.

Ringraziandola per la gentile disponibilità, porgo cordiali saluti.
Avv. Sergio Bellafiore

Gentile corrispondente,
ancora proprio non ve lo volete mettere in testa. Un giornale, un vero giornale, non è il copia – incolla dei comunicati stampa che arrivano dalle segreterie politiche. E non è neanche un luogo di plagio della realtà ad uso e consumo di questo o quel “dominus”. Un giornale è una produzione di senso, innanzitutto. Un vero giornale, dal Corriere della Sera al giornalino scolastico, riporta i fatti e, soprattutto quando si tratta di cose che riguardano il triste teatrino della politica, li interpreta, anche, per dare ai lettori una chiave di lettura di quello che accade. La libertà sta nel fatto che al lettore è data la possibilità di confrontarsi, di farsi un’opinione, e di cercarsene un’altra se quella non gli piace. Non certo di lasciarlo senza strumenti in balia del politichese, dove tutto appare bello e solare. Se dovessimo fermarci alle dichiarazioni dei politici, Marsala dovrebbe essere la città più fiorente della Sicilia, e la Sicilia la Florida d’Europa. Basta uscire anche cinque minuti dalla segreteria di Massimo Grillo per capire che il mondo non è rosa come ce lo raccontate.
Ma che cosa vorrebbe, fare sparire i commenti ? Qual è il suo giornale ideale, la Pravda? O il sitarello fatto nella stanza dell’onorevole senza un giornalista vero che sia uno?
Non c’è nessun “commento a corredo” nelle nostre notizie. Perché il commento è la notizia. I corredi li lasciamo ai ricamatori, ce ne sono tanti.
Nel merito, poi, il nostro giornale ha una linea editoriale. Ecco, anche questa è una cosa che ai politici sfugge: il giornale non è un’ameba, ma ha una sua idea di come vanno le cose, e si chiama, appunto, linea editoriale. La nostra è a favore della trasparenza, della partecipazione, della coerenza e della legalità. Se lei dovesse prendere tutti i nostri articoli, li trova orientati in questo modo. Siamo stati i primi  a chiedere invano, ad esempio, le primarie del centrosinistra. Perchè questo fa un giornale, anche: chiedere, spronare, suggerire. Criticare. A proposito, non possiamo non notare l’incoerenza di una formazione, Futuro e Libertà, che, appena nata, si dichiara appartenente ad una coalizione e poi gioca a sfasciarla. Non siete i soli, è vero. Ma questo non è un alibi.
La consultazione degli iscritti a cui siete ricorsi pur di non votare Giulia Adamo Sindaco è una cosa ridicola, per un partito. Perché è indice di una mancanza di coraggio. Nei partiti seri, se si è contrari ad una linea, uno si alza e se ne va. Si fa una cosa diversa, non una lista tarocca, che copia “Futuro e libertà” pure nel nome. Potete ingannare gli adepti del copia – incolla, non noi. Capisco che per Grillo sarebbe l’ennesimo cambio di casacca, ma la politica è un Purgatorio che lui si è scelto, non lo ha costretto nessuno (e tra l’altro, non vedo tutti questi sacrifici). Pensate alla vera tragedia di chi è costretto a cambiare lavoro (non partito) ogni sei mesi, per sopravvivere.
Ricorrere al voto degli iscritti come avete fatto voi è la negazione del concetto stesso di un partito, perché fare le primarie (che primarie non sono) tra Ombra e Adamo, persone diverse, storie diverse, coalizioni diverse, significa che il vostro partito non esiste, non sa neanche dove sta di casa. Perché non fate altre primarie, allora? Socialismo o liberismo? Maggioritario o proporzionale? Pandoro o Panettone? Ma non chiamatelo partito, è più un circolo Pickwick.
Grazie dell’attenzione, e continui a seguirci.

Giacomo Di Girolamo


 



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