Tutto è iniziato circa un paio di mesi fa, ad inizio giugno, quando Bongiorno ha incontrato un dipendente comunale di Campobello, tale Giorgio Mangiaracina, presentandogli la possibilità di una collaborazione tra l’ente e l’associazione per la gestione del verde pubblico in città. Mangiaracina, racconta Bongiovanni nell’esposto, fissa un appuntamento con il segretario generale del Comune Vincenzo Barone che si trova d’accordo con la proposta. Per fare le cose per bene Bongiorno avrebbe dovuto mandare una richiesta scritta con tutti i documenti dell’associazione necessari al caso (Statuto, assicurazione, schema di convenzione ecc.). Nessun problema. Ma prima di mandare tutta la documentazione a Bongiorno viene fatta una però una richiesta particolare, stando a quanto scrive nell’esposto inviato alla procura. Mangiaracina, infatti, gli avrebbe chiesto di assumere presso l’associazione un certo Vincenzo Titone una volta ottenuto l’affidamento del servizio. Semplice, un do ut des parrebbe essere. Bongiovanni non è d’accordo. Glielo dice, le persone che possono fare il lavoro ce li ha già. E invia comunque al Comune tutta la documentazione richiesta. “Dopo aver presentato i documenti – scrive il responsabile dell’associazione Protezione civile - mi facevano andare avanti e indietro dal comune con inutili giustificazioni, ad esempio che non c’erano soldi”. E poi? “Poi però l’architetto Graziano ha approvato un preventivo di 22 mila euro per la pulizia del verde pubblico e invitava cinque ditte dell’hinterland alcamese, e non le imprese iscritte all’albo comunale a suo tempo debitamente costituito, per la gara d’appalto”.
Inoltre, si legge nell’esposto, alla gara è stata invitata anche una ditta che non avrebbe avuto tutti i requisiti necessari per partecipare, la Geloso Salvatore di Alcamo che si riferirebbe alla vendita di ferramenta.
Finisce che la gara è stata vinta dalla A.Fram, una ditta di Alcamo che si occuperebbe di disinfestazioni e non di giardinaggio. E chi sarebbe l’unico campobellese assunto dall’azienda alcamese? Quel Vincenzo Titone indicato da Mangiaracina. Inoltre la ditta che si è aggiudicata l’appalto è stata l’unica a presentare la busta di partecipazione in maniera corretta e con un ribasso sull’importo a base d’asta del 2%. “Negli altri comuni non succedono cose del genere, a Castelvetrano un servizio similare è stato aggiudicato col 41% di ribasso”.
L’esposto arrivato in Procura si unisce a tutte le altre pratiche che sono ancora sotto la lente di ingrandimento del Comune di Campobello. Comune che è stato appena sciolto per mafia dopo 8 mesi dall’arresto del sindaco Ciro Caravà e che è stato commissariato proprio per portare la legalità soprattutto all’interno degli uffici comunali.