La Corte ha disposto l’immediata scarcerazione di quest’ultimo dopo 2 anni e 8 mesi di carcerazione preventiva.
In primo grado, Filardo, imputato per estorsione, era stato condannato a 4 anni.
Filardo era accusato, come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, insieme a Giovanni Risalvato, "per avere, in concorso tra di loro e con altri, posto in essere, mediante violenza e minaccia [consistita nel prospettare la cogente necessità del versamento di somme di denaro da destinare al soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze dell’organizzazione mafiosa Cosa Nostra, e, quindi, profittando della forza intimidatrice scaturente dal vincolo associativo di detta organizzazione] atti idonei univocamente diretti a costringere il titolare della impresa edile “Spallina Costruzioni di Spallina Luigi e C. s.n.c.”, di Ganci, a consegnare loro € 100.000, al fine di procurare a se stessi [e ad altri ignoti appartenenti all’associazione mafiosa denominata Cosa nostra] un ingiusto profitto con altrui danno.
Evento non verificatosi per cause indipendenti dalla loro volontà.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. e comunque al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso denominata Cosa nostra.
Con la recidiva reiterata per Risalvato.
Con la recidiva reiterata per Filardo".