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31/10/2012 05:15:35

Cancelleri: "Dialogheremo con Crocetta". Pronto anche Miccichè. Pdl nei guai

 Come respinge al mittente chi lo accusa di non avere un programma: ''Ne abbiamo online uno dal 15 di settembre, chi lo dice o non ha il computer o non lo sa usare''. A tutto tondo, Giancarlo Cancelleri, all'indomani del responso che ha decretato il M5S prima lista in Sicilia.

In un'apposita conferenza stampa, il neoeletto al parlamento siciliano si presenta insieme ad alcuni dei 15 nuovi deputati all'Ars, targati Grillo. Come un politico navigato, gia' si proietta verso le politiche. E' convinto che il risultato di Palermo, condizionera' le prossime elezioni politiche. ''Tutto quello che solitamente in Sicilia vale uno - sentenzia - a Roma vale doppio, e sono convinto che alle nazionali prenderemo il 30%''.

Sembra avere le idee chiare anche sul da farsi: ''Siamo pronti a sostenere tutte quelle idee di buon senso per i cittadini''.

''Crocetta parla di alleanza volta per volta sui progetti - conclude Cancelleri - noi siamo convinti che si puo' portare avanti un governo del genere, ma devono avere loro la grande capacita' di sedurci con delle proposte valide''.

«Ah, i grillini propongono di ridurre lo stipendio dei deputati a 2.500 euro? Dopo di che li facciamo suicidare i parlamentari, chiediamo ad ognuno di loro quanti debiti hanno fatto per la campagna elettorale. Mica sono tutti miracolati del signore come i grillini, che sono stati eletti grazie a Grillo.. Gli altri se li sono dovuti cercare il voto. È pura demagogia», ha replicato Crocetta.

«Se Crocetta dovesse chiamare, sarei felice di dargli una mano per il bene della Sicilia», afferma in una intervista al Secolo XIX Miccichè, che aggiunge: «Alfano dice una fesseria perché io con il centrodestra non ho più nulla da spartire. Ho rotto due anni fa, quindi non ha alcun senso sommare i voti del Grande Sud a quelli del Pdl: siamo cose diverse». Del Pdl, Miccichè dice: «Non hanno un progetto, non hanno idee, sono divisi. Si sono suicidati».

Vendola vede naufragare il progetto tutto di sinistra su cui aveva puntato in Sicilia: ma invita il pd a non cantare vittoria. Perché, visto il boom delle astensioni, «In Sicilia non ha vinto nessuno» e l'siola è «sull'orlo del baratro». Da Vendola arriva anche l'ennesimo stop alle alleanze con Casini, accusato di «camaleontismo». Una posizione con la quale il pd docrà fare i conti.

Chi è sempre più nei guai è il Pdl. Nello Musumeci è uscito sconfitto dalla prova elettorale e il partito ha perso oltre 20 punti, quasi i due terzi dei voti. Un'altra ferita in un Pdl sempre più dilaniato. Alfano non è riuscito a portare dalla sua parte i moderati in campo nazionale («Se i toni sono quelli di Berlusconi - dice oggi Casini - è ridicola ogni ipotesi di rapporto con il Pdl») e neanche nella sua Sicilia (dove il Cavaliere ha brillato per l'assenza). Il segretario però tiene duro la colpa della sconfitta, dice, è «del centrodestra diviso») e conferma sia la data delle primarie (il 16 dicembre) sia la propria candidatura. Il rischio a questo punto è che le primarie diventino il terreno di uno scontro anche personale, quasi una sorta di ordalia, dall'esito, per la sopravvivenza del partito, difficilmente prevedibile.

«Il voto siciliano è stato il laboratorio negativo perché è stato il massimo del trasformismo, il fallimento del federalismo esasperato. C'è tutto il negativo», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno durante la trasmissione Omnibus. «Il Movimento 5 Stelle sicuramente ha recuperato - ha aggiunto - ma non è la risposta perché al 50% dei siciliani non gliene è importato nulla neanche di Grillo. Ora c'è un enorme bacino di persone che vuole risposte in termini di rinnovamento e di governabilità, ma anche una politica seria».
 

"Bersani dopo il trionfo siculo non si tiene più nelle mutande. 'Abbiamo vinto, cose da pazzi. ('E' una cosa pazzesca... copyrigth Beppe Grillò)'. Va capito. Lui si aspettava risultati a una cifra, non un esaltante 13,5%. Se Boss(ol)i disse che si sarebbe alleato anche con il diavolo per il federalismo, Bersani, più modestamente, per vincere in Sicilia si è alleato con l'Udc". Così Beppe Grillo sul blog commenta l'esito del voto siciliano per il quale "è Bersani che traccia il solco, ma è Casini che lo difende".

"Bersani, che legge solo la Repubblica - aggiunge il leader Ms5 - crede genuinamente che io non sia mai stato in Sicilia, che non abbia incontrato decine di migliaia di siciliani, che non abbia girato senza scorta in mezzo alla gente, ma sia rimasto dentro a un tabernacolo".

GRILLO, MONTEZEMOLO AVREBBE PREFERITO CUFFARO A M5S - "In Sicilia il MoVimento 5 Stelle è primo con il 14,7% dei voti, contro il 13,5% del pdmenoelle e il 12,9% del Pdelle. Alcune analisi ex voto. Montezemolo ha spiegato 'Se il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo risulta essere il primo partito sull'isola, allora è evidente che qualcosa non và. Quindi, per Libero e Bello, se fosse risultato primo l'Udc di cuffariana memoria o il Pdl di osservanza dellutriana tutto sarebbe andato per il meglio". Così Grillo analizza l'esito del voto siciliano e le reazioni. "Il suo pard, il ministro Riccardi - continua Grillo - ha affermato che 'Grillo rosicchia voti agli altri partiti'. Rosicchia? Azzurro Caltagirone che ha tenuto i suoi comizi in Sicilia nei taxi, ha impartito la sua benedizione a Crocetta che, memore delle vicende di Cuffaro e Lombardo, si è toccato le palle".

"Ferrara confidava - conclude il leader 5 Stelle - in una vittoria più larga del M5S, rotonda, assoluta, è un nostro fan, ci credeva più di noi: 'Grillo ha fatto flop perche' se si corre per vincere e non vinci allora hai persò. Per lui il M5S ha fatto una figura di merda. Mille di queste figure!".

RENZI, PD? RISULTATO BASSINO, MENO VOTI DELLA VOLTA SCORSA - "Il Pd, ha preso in termini assoluti meno voti della volta scorsa. Questo è un campanello d'allarme. Pur avendo vinto, il numero assoluto di voti che abbiamo preso è decisamente bassino e questo ci porta a fare una riflessione sul fatto che dobbiamo allargare le maglie della partecipazione, coinvolgere più gente, considerando che il voto si è molto frammentato e considerando l'alto astensionismo". Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi commenta l'esito delle elezioni in Sicilia.

"Chi oggi gridasse al trionfo e stappasse bottiglie di champagne commetterebbe un errore", aggiunge Renzi. "Ci sono due dati su cui il centrosinistra deve riflettere: abbiamo vinto, però c'è stata una astensione strabiliante che supera la maggioranza assoluta. Il secondo dato è il risultato molto positivo del Movimento Cinque Stelle. E' inutile far finta di niente, ha ottenuto un risultato decisamente superiore alle attese e finché noi non faremo l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, il dimezzamento del numero dei parlamentari, l'eliminazione di ogni tipo di privilegio, a partire da tutti i vitalizi, anche in Regione, finché non faremo questo non avremo la possibilità di ridurre il peso e l'importanza di Grillo".

FINOCCHIARO, CROCETTA HA VINTO CON VOTI CON CUI PERSI - "Sono molto contenta per la vittoria di Crocetta, anche se ho notato che lui ha vinto con la stessa percentuale di voti con la quale io persi...". Il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro commenta così il risultato delle elezioni siciliane conversando in Transatlantico con i cronisti e con il capogruppo Udc Giampiero D'Alia. La Finocchiaro, nelle precedenti elezioni regionali perse con Lombardo, con gli stessi voti di Crocetta, ma, si ricorda, "da sola", cioé senza 'ausilio' di altri partiti.

FOLLINI, ALLEANZA PD-UDC PRIMA E NON DOPO ELEZIONI - Marco Follini, alla luce dei risultati del voto in Sicilia, chiede al Pd di stringere un'alleanza con l'Udc prima e non dopo le elezioni del 2013. "Bersani e Casini - osserva Follini in un articolo per Europa - hanno avuto il merito di avvicinarsi molto in questi mesi,ma hanno avuto però il limite di pensare di potersi alleare giocando di sponda. Prima si organizzavano i progressisti e i moderati e dopo, solo dopo, li si sarebbe messi assieme, magari nel nome dell'emergenza numerica, politica ed economica. Capisco il ragionamento. Lo capisco ma non lo sottoscrivo".