Quantcast
×
 
 
21/11/2012 16:13:31

Si è tenuto il consiglio provinciale aperto e straordinario sulla Megaservice

In pratica, come proposto dallo stesso Presidente Poma, il Consiglio Provinciale tornerà ad occuparsi di Megaservice nel corso della riunione ordinaria già prevista per lunedì prossimo 26 novembre e l’aula sarà chiamata a pronunciarsi in maniera decisiva sulle sorti della società partecipata. Quest’ultima settimana di tempo servirà infatti per approfondire i contenuti della nuova documentazione, tra cui il Business plan 2013 e la relazione che il Presidente della Megaservice ha illustrato in aula e fatto materialmente pervenire in copia ai Consiglieri Provinciali ed al Commissario Straordinario della Provincia soltanto in concomitanza con la seduta consiliare di ieri sera. Questo fatto è stato negativamente commentato nel corso del dibattito d’aula, come anche la “scarsa consistenza” di proposte contenute nella relazione stessa, ed ancor più il fatto che nell’ultimo Piano Industriale, quello relativo al triennio 2010/2012, non risulti praticamente alcuna indicazione per quanto riguarda gli obiettivi societari da perseguire nell’anno che sta per concludersi. L’Avv. Signorello da parte sua si è scusato per il ritardo con cui ha consegnato la documentazione, precisando però che non c’è stata malafede, che tale ritardo è stato dovuto alla mole del certosino lavoro svolto e che una settimana di ulteriore attesa non può cambiare lo stato delle cose. Il Presidente della Megaservice ha altresì auspicato un’attenta disamina delle problematiche portate all’attenzione del Consiglio Provinciale per addivenire ad una rapida soluzione in grado di potere assicurare all’azienda e a tutti i lavoratori un loro futuro in un momento di così grande crisi occupazionale. A tal fine, l’attuale C.d.A. della Megaservice ha elaborato un piano d’impresa che, nel rispetto dei dettami della cosiddetta “spendig review”, è riferito esclusivamente al 2013 e che si basa su due fattori catalizzatori: da un lato il passaggio del rapporto con la committente/azionista Provincia Regionale da contrattualistico a convenzionale e dall’altro una politica di riduzione dei costi, alcuni dei quali sono direttamente riconducibili alla stessa modifica del rapporto giuridico ad oggi intercorrente con l’Ente.
Intanto però il fabbisogno totale di ricavi per prestazioni, secondo le previsioni fatte, è pari – come si afferma nella stessa relazione del Presidente Signorello – a quasi 4 milioni di euro (3.982.064,81), fra manutenzione ordinaria edilizia (1.528,250,76), impiani tecnologici (584.423,72), strade (696.806,18), ambiente (323.479,46), servizio di pulizia (602.015,52), manutenzione manto erboso (107.889,17), gestione teatro “Tito Marrone” (60.000,00), assistenza C.E.D. (79.200,00). Per ciò che riguarda invece i costi, in un bilancio in cui il 60% delle spese è rappresentato dalle spese per il personale, non si può prescindere dal prevedere una loro rivisitazione. La soluzione prospettata di estrinseca nella necessità di ritornare all’applicazione del C.C.N.L. “multiservizi” in luogo del C.C.N.L. “Edile”, oltre che nella messa in mobilità dei dipendenti prossimi alla pensione. A questo proposito, dall’analisi dell’anzianità anagrafica e contributiva dei 72 dipendenti è emerso che per 9 soggetti è possibile avviare un percorso di accompagnamento alla pensione, tenuto anche conto dei limiti imposti dalla recente riforma del Ministro Fornero.
Questi, alcuni fra i punti più salienti della relazione del Presidente della Megaservice, società che in questo momento – come l’ha definita il Consigliere Enzo Chiofalo (Partito dei Siciliani MPA) – è una barchetta in un mare in tempesta anche per il paventato sforamento del patto di stabilità che impedisce alla Provincia la programmazione delle società partecipate. Matteo Angileri (Alleanza per la Provincia) si è invece chiesto per chi è mancato nel 2012 visto che nel 2011 il bilancio della Megaservice non si sarebbe chiuso in attivo, sia pure di appena mille euro, come risulta dalla lettura della documentazione giunta ieri in Consiglio. Per Giuseppe Angileri (Partito dei Siciliani MPA) non è pensabile che la Provincia possa continuare a sostenere l’aumento dei costi determinato dall’incremento nel tempo del numero dei dipendenti e dal mutamento del regime contrattuale. Santo Sacco (PDL) ha chiesto una verifica ispettiva da parte degli enti previdenziali (Imps, Inail) per accertare se i diritti dei lavoratori di tutte le partecipate, non solo della Megaservice, sono stati rispettati e garantiti. Mimma Augurio (Segretario Generale CGIL), fra l’altro, si è augurata che nella seduta consiliare del giorno 26 p.v. tutti abbiano le idee chiare e soprattutto si possano avere delle certezze di segno positivo sul futuro dei lavoratori interessati.
Piero Russo (capogruppo PDL) ha dato risalto all’impegno sempre profuso dal Consiglio Provinciale per salvaguardare i lavoratori e si è invece chiesto dov’erano i Sindacati quando i dipendenti della Megaservice sono passati dai 35 iniziali agli attuali 72 e quando si deciso di cambiare il tipo di contratto. Una precisazione a questo proposito è stata comunque fatta dal Presidente del Consiglio, Poma, all’epoca Vice Presidente della Provincia, il quale ha sottolineato che il cambio di contratto era stato fatto sulla base di precisi obblighi di legge, in particolare per potere assegnare alla società partecipata ulteriori lavori edili e stradali che non potevano certo essere eseguiti da operai metalmeccanici, evitando scontati contenziosi e conseguenti danni a carico della Provincia. Mario D’Angelo (UIL) ha invece rivolto un invito formale a non fare incontri al di fuori del tavolo tecnico appositamente costituitosi lo scorso 22 ottobre, mentre il Vice Presidente del Consiglio Provinciale, Giuseppe Ortisi, ha rilevato come dalle ultime carte si evince che il bilancio 2012 della Megaservice si chiuderà con un forte passivo che lo stesso Direttore Amministrativo, Montemario, ha quantificato in un milione e 800 mila euro, per cui susciterebbe dubbi il presunto attivo di mille euro relativo all’anno 2011. Nonostante gli sforzi del Presidente Signorello – ha aggiunto Ortisi – ancora non ci siamo e non credo che possa bastare una settimana in più di tempo per trovare una soluzione. Infine, Giovanna Benigno (UDC) ha messo in evidenza che nella sua relazione, molto superficiale, il Presidente Signorello non avanza alcuna proposta vera e propria, che la documentazione è arrivata con molto ritardo e che non bisogna illudere nessuno.