Top news 2012 - 5° posto: l'omicidio di Francesco Gerardi a Marsala
Il 13 Febbraio viene ucciso in un agguato in stile mafioso, Francesco Gerardi, 54 anni, assassinato in una stradella al confine tra le contrade Berbaro Rina e Fossarunza, a Marsala. Era noto alla giustizia, perchè era stato arrestato il primo aprile 1993 insieme ad altre 44 persone nell'ambito dell'operazione antimafia ''Lilibeo" sulla ''faida'' che, nel 1992 causo' 11 morti, due ''lupare bianche'' e sei tentativi di omicidio. Nel 1996 comunque, a conclusione del processo denominato “Patti +40” era stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa.
L'uomo è stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco, probabilmente un fucile, mentre era appena arrivato a casa sua con la macchina. I primi due colpi sono arrivati quando lui era ancora in macchina. Probabilmente un colpo già lo ha ferito. Lui si è calato sul suo sedile. E' stato mancato dal secondo colpo, ed è scappato a marcia indietro, per pochi metri. Poi è stato raggiunto e ucciso.
La pista mafiosa è quella privilegiata, all'inizio: Gerardi è stato ucciso per un regolamento di conti all'interno dell'organizzazione mafiosa, o per uno sgarbo, un patto non rispettato, o il controllo del territorio? Ciò significherebbe che a Marsala c'è una mafia via e vegeta, nonostante i suoi vertici siano stati decapitati nel tempo, e nonostante sia stato lo stesso Matteo Messina Denaro, qualche anno fa, a scrivere in un pizzino a Provenzano che "a Marsala non ci sono rimaste neanche le gambe delle sedie". Ma la pista mafiosa viene subito scartata, perchè vengono ricostruiti, con familiari e conoscenti, gli episodi più importanti della vita recente di Gerardi. Indagini sulle quali ancora c'è il massimo riserbo, ma una cosa è certa: da Palermo la Procura antimafia non ha avocato a se le indagini, e quindi la mafia non c'entra nulla.
Gerardi era un imprenditore attivo nel commercio di prodotti ittici, proprietario di due pescherecci e con interessi nel ramo dei videopoker. Nella sua abitazione è stata trovata una grossa somma di denaro in contante, un particolare che apre una pista legata al giro dell'usura.
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