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13/01/2013 05:38:02

Caso Denise. Un investigatore: "Anna Corona ci fece entrare in una casa che non era la sua"

La madre di Jessica Pulizzi, infatti, fece entrare poliziotti e carabinieri nell’abitazione di una vicina di casa, facendo credere loro che fosse la sua. Lo ha raccontato venerdì a Marsala, in Tribunale, l’ispettore di polizia Rosario Accomando, ascoltato nel processo che vede imputati la 25enne «sorellastra» della bambina rapita, accusata di concorso in sequestro di minorenne, e il suo ex fidanzato Gaspare Ghaleb, 27 anni, per false dichiarazioni al pm.
«La signora Corona - ha dichiarato l’ispettore Accomando - verso le 16 del primo settembre 2004, ci ha fatto entrare nell’appartamento a piano terra a sinistra dell’androne d’ingresso". Ma non era casa sua, bensì della vicina, Giacoma Pisciotta. La Corona non abita a piano terra ma al primo piano. E infatti l'ispettore ha raccontato: "Io ho creduto che si trattasse dell’abitazione della Corona, perché lei, dopo essere arrivata, si è fermata li e ci ha detto ’accomodatevi’. E’ stata un’ispezione sommaria, durata circa cinque minuti. Non siamo saliti al piano superiore. Era l’ispettore Tumbiolo a parlare con la Corona, dicendole che era scomparsa una bambina». Nel corso della deposizione del luogotenente dei carabinieri Franco Di Pietra, poi, l’avvocato Giacomo Frazzita, legale di Piera Maggio - che ha accolto con amarezza la decisione della Procura di chiedere l’archiviazione del procedimento avviato contro la Corona e altri - è tornato a battere sul tasto delle «discrasie» tra quanto ascoltato, nelle intercettazioni, dai periti fonici Genovese e Schimmenti, ottenendo dall’investigatore la conferma della parola «sbattìu» («ha sbattuto») che Jessica Pulizzi - che il 22 gennaio dovrebbe deporre in aula - disse riferendosi ad una probabile caduta accidentale di Denise. A inizio
udienza, il Tribunale ha incaricato un perito fonico (Carla Ciliaco) per la trascrizione dell’intercettazione ambientale effettuata sullo scooter di Jessica il 24 novembre 2004 alle 19.15, quando si sentono due voci maschili. Un uomo dice: «Va pigghia a Denise, ma Peppe chi ti rissi?» e l’altro risponde: «Ma dunni l’ha purtari?». Per questa trascrizione anche le parti hanno nominato i loro periti: Pietro Indorato per le parti civili e Giuliana Drago per la difesa.