Quantcast
×
 
 
25/01/2013 08:30:51

Riporto da 'micromega' versione Web

  • ugo agnoletto scrive: 24 gennaio 2013 alle 08:00

    Il papa ha il potere di legare e sciogliere, di fare e disfare, può anche sciogliere un matrimonio, Enrico VIII lo sapeva benissimo. Ratzinger ha dichiarato che il Concilio Vaticano II è un concilio solo pastorale, quindi in intacca il dogma. Tutto deve rimanere come dicono i Lefebvriani. Guardi i paramenti che porta Ratzinger: sono quelli preconciliari. E Ratzinger ha ragione: la chiesa non può cambiare. Altimenti dove si va a finire? All’interno di questa chiesa non ci può essere un dissenso, né si può essere in contrasto con il papa. Quello che viene chiamato sano cattolicesimo è quello che secondo me dovrebbe essere la chiesa, ma è inconciliabile con la chiesa di Roma.
    Oggi assistiamo a uno strano iato: ci sono cristiani che si dichiarano cattolici, ma sono in disaccordo col papato. E quei pochi cattolici che si dichiarano ligi al papato, non accettano che la cosa possa essere messa in discussione: si è così e basta. Io inviterei la parte sana del cattolicesimo ad approfondire la loro posizione. Se veramente sono in dissenso su qualcosa, lo dicano, ma credo che nella chiesa cattolica non si possa nemmeno esprimere il dissenso, al massimo cade nel vuoto, perché allora anche i preti e i vescovi dovrebbero poter esprimere il loro dissenso. Oggi non è più possibile. Siamo ritornati alla chiesa voluta da Costantino.

     
  • nawang scrive: 24 gennaio 2013 alle 10:55

    il dissenso al interno del mondo cattolico non è permesso e chi dissente viene isolato o cacciato via .

    vedi nel libro “La guerra del Papa” di Matthew Fox : IL MURO DEL PIANTO di teologi e guide pastorali messi a tacere o espulsi sotto Wojtyla e Ratzinger,sono al momento 101 tra cui : Haring,Anthony de Mello,Hans Kung,Leonardo Boff,Karl Rahner,Ernesto Cardenal,sorelle Jeanine Gramick,Barbara Ferraro,Patricia Hussey,Hélder Camara,Oscar Romero,etc,etc,etc.

    La “parte sana” del mondo cattolico che tacce “acconsente”…

     
  • Adriana Di Domenico scrive: 24 gennaio 2013 alle 12:44

    Il mondo è andato a destra, e la chiesa, che è nel mondo, ha fatto altrettanto. Il Concilio Vaticano II è purtroppo solo un ricordo, così come il ‘68. Non siamo più liberi, non siamo più cittadini, ma solo sudditi non pensanti, della Chiesa e dello Stato. Ma lei, Pastore, non si arrenda, cercheremo di non arrenderci neanche noi.

     
  • Umberto scrive: 24 gennaio 2013 alle 12:51

    Ha veramente un concetto limitato di Dio colui che pensa che Dio possa ‘offendersi’ per un’opera dell’uomo, quale essa sia. L’offesa appartiene alla sfera dei rapporti umani, non tocca certo Dio. Dunque il Vaticano, in questo caso, ha pronunciato il nome di Dio invano.
    Le vicende descritte nell’articolo, attengono all’aspetto storico-sociale della Chiesa la quale e’ fatta di uomini che non sono ne migliori ne peggiori di tutti gli altri, come gli altri coinvolti nei conflitti sociali e politici del loro tempo, nell’ambito dei quali, come in questo caso, possono assumere comportamenti in contrasto con il messaggio evangelico di cui la Chiesa e’ portatrice.
    Ovviamente io posso parlare solo per me stesso, ma come cattolico, lungi da me occuparmi di (e tanto meno offendermi per) quello che gli altri dicono di Dio, o l’uso che fanno del concetto di Dio.

     
  • Mauro Bellini scrive: 24 gennaio 2013 alle 16:07

    Va sempre tenuto presente il secondo comandamento: non nominare il nome di Dio invano, che significa anche di non usare il suo nome fuori luogo o come pretesto per le proprie azioni: la professione della propria fede deve essere sempre accompagnata dalla ragione, anche per non farsi gabbare da chi sfrutta la religione e i testi sacri per fini per nulla nobili.
    Proprio ad annichilire l’uso della ragione e ad esercitare il diritto di una scelta libera e consapevole mirano le gerarchie ecclesiastiche quando ad esempio vorrebbero impedire l’applicazione della 194, fanno le barricate per impedire una buona legge sul testamento biologico affermando di voler propagandare la cultura della vita oppure opponendosi al divorzio, catalogando queste fattispecie come valori non negoziabili; gli unici valori non negoziabili devono essere considerarati la libera manifestazione del pensiero e il poter effettuare scelte libere e consapevoli; Gesù in un passo dei Vangeli rivolto ai Farisei disse che il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato, analogamente la religione deve essere fatta per l’uomo e non l’uomo per la religione: il Vaticano e tutti i gruppi e siti sostenitori di pulsioni fondamentaliste come Militia Christi o Pontifex vorrebbero che si realizzasse la il secondo caso.

     
  • kunz scrive: 24 gennaio 2013 alle 18:23

    Cristianesimo e cattolicesimo sono incompatibili: o sei cristiano o sei cattolico. Nulla di ciò che definiamo cattolico è compatibile con “l’insegnamento” di Cristo, diciamo così. E’ solo questo il punto da battere, cioè occorre dimostrare in ogni occasione che la chiesa cattolica usurpa la definizione di cristiana.
    Preconciliare o postconciliare poco importa, la chiesa cattolica non è cristiana, e se sia accetta di discutere sul pre o post la si legittima comunque: invece la chiesa va delegittimata per intero, rimarcandone la non-cristianità. Le argomentazioni in questo senso sono arcinote, ma per chi volesse anche la lettura di un semplice Odifreddi può costituire una discreta introduzione alla materia.

     
  • ugo agnoletto scrive: 24 gennaio 2013 alle 20:27

    Non amo proprio molto Odifreddi, preferisco Raimon Pannikar, Willigis Jager e Simone Weil. Comunque la chiesa cattolica ha avuto la fortuna o sfortuna di organizzarsi come potenza politica ed economica e di diventare religione di stato. Questo ha portato a quello snaturamento per cui non si capisce più se il papa è capo di uno stato, o di una banca o di una religione. Ratzinger ritiene che questo non sia un problema, ma questo è un male per una religione che, avendone fatte di cotte e di crude, dopo un periodo di apertura, si stà avviando di nuovo a una deriva fondamentalistica schiacciando quanto di buono (cattolicesimo sano) è sopravissuto nonostante tutto. Ha ragione il cattolicesimo di dire che la chiesa è una nave, ma è una nave talmente pesante e ormeggiata alla riva, che resta sempre ferma e non permette di andare al largo.

     
  • Augusto scrive: 24 gennaio 2013 alle 21:12

    @ Kenny Craig

    Vorrei riformulare la sua domanda. Se la gerarchia ecclesiastica dissente dai valori evangelici, sui quali dovrebbe fondarsi la sua missione, può ancora dirsi cristiana ?
    Buona giornata anche a lei

     
  • coppi scrive: 24 gennaio 2013 alle 21:30

    Noo, a quello che scrive il Guardian non ci credo, non po’ esse :-)
    Se fosse vero il Corriere della Serra avrebbe già ripreso la notizia, no?
    -
    http://www.guardian.co.uk/world/2013/jan/21/vatican-secret-property-empire-mussolini

     
  • midirai scrive: 24 gennaio 2013 alle 23:31

    “quel Concilio Vaticano II che, per primo, introduceva in una chiesa arroccata e pre-moderna temi quali il dialogo ecumenico, l’apertura al laicato, la libertà di coscienza…”
    Eh già, caro Esposito. E @ugo agnoletto ha ricordato l’essenza del problema.
    Che dire…
    Morto Montini, un intellettuale che flirtava con Maritain – dopo la fulminea parentesi di Luciani (visibilmente omosessuale, morto di paura e non certo avvelenato*) – il trono imperiale costantiniano passa a un ex attore polacco, educato alla rozza e periferica fede della teologia mariana (la quarta divinità – col bislacco theotókos – e uno dei pilastri “antiecumenici” per antonomasia).
    La prima missione – vero core business del mandato – è la repressione delle sperimentazioni teologiche latino-americane. Intanto sulle scrivanie dell’alto clero curial-tradizionalista, si impilano libri e report che denunciano una crisi spaventosa: la vecchia Europa cattolica è solo il pallido ricordo di se stessa. La tesi gabellata è tanto banale quanto esausta: Il Vaticano II, che voleva confrontarsi col tempo presente mettendo a tacere “i profeti di sventura”, ha prodotto solo guai e peggiorato le cose. I seminari sono vuoti o semivuoti, le chiese idem, il popolo dei fedeli pascola libero nel “relativismo dei valori” ignorando il catechismo (riscritto da GP2 – col gosthwriter Ratzi – insieme al codice di dir.can. e a molte altre “pezze” conservative e reazionarie), l’ateismo, l’agnosticismo e più che altro l’indifferenza, dilagano a un ritmo impressionante. Secondo fonti CEI, i “cattolici osservanti” sono sotto la soglia del 20%, a fronte di un 90% (o poco meno) di “battezzati”. In diverse zone del Centro-Nord, oggi le convivenze superano i matrimoni, e quelli civili superano i religiosi. Quale dubbio leninista assilla le gerarchie d’oltretevere! La “luteranizzazione” (il terrore dei terrori) è in atto!
    Che fare?
    Papolatria a spron battuto, spettacolo post-barocco della popestar in tour mondiale e pugno di ferro dogmatico e autocratico nelle segrete stanze, per mano dello scriba tedesco. Repressione, silenzio, censure, apertura ai “movimenti” di destra (primo fra tutti l’opus del fascista Escrivà, elevato al rango di santo!), manipolazione verticistica e accentramento delle nomine di vescovi e cardinali, creazione di un conclave blindato (nel 2005 la successione “automatica” è oltre lo scandalo), clima pesante nelle parrocchie, omertà e coperture a ogni orrore (scovati solo da lontane magistrature oltreatlantico). Potremmo continuare a lungo, ma direi che il suggello emblematico del programma di restaurazione tridentina lo troviamo nell’oscena ferocia tardo-antica con cui i vertici romani si scagliano nel 2006 contro il cattolico Piergiorgio Welby.
    Come suggerisce @ugo agnoletto, “se non si richiama tutto alla (blasfemissima) AUTORITA’ del vice dio dove si va a finire”?
    Orson Welles, nel film Rapporto confidenziale (1955), racconta la celebre favola della rana e dello scorpione. La chiesa imperiale cattolica romana è lo scorpione: “è nella sua natura”.
    Dunque i cattolici che non sono d’accordo quali possibilità hanno?
    Nessuna. O dentro o fuori. “Cosa E’ cattolico”, in ULTIMA ISTANZA, lo sa e lo stabilisce solo il papa “per conto di dio” (che tace da 2000 anni) in quanto suo vicario. La chiesa non è una democrazia, non c’è nessuna libertà di coscienza (cfr. Welby). Gli altri cristiani, o si sottomettono a me, o qualunque dialogo (sic!) è stroncato sul nascere. Le altre religioni sono tutte, più o meno in errore. Questo per i gonzi che parlano di ecumenismo.
    Nella risalita al fondamento teologico di questa organizzazione – spietata più delle Triadi – s’incappa nell’interpretazione delle scritture. Allo stato presente, il nuovo testamento (e in particolare i 4 sinottici) è stato rivoltato come un pedalino e qualunque credente con la mente pura, se ha tempo di documentarsi accuratamente, arriva alla conclusione che il papa romano (così come lo conosciamo) non ha nulla a che vedere con l’azione del profeta apocalittico al centro della vicenda. Non resta che imporre l’unica verità (anche se è una summa di manipolazioni, falsi e menzogne). La facciata è salva, ma il potere sulle coscienze è davvero lo stesso di ieri?

    la favola, per chi non dovesse ricordare, eccola qui:
    http://www.youtube.com/watch?v=pPjLnqff9hI
    ——-
    * Questa è la mia tesi.

     
  • midirai scrive: 25 gennaio 2013 alle 00:14

    er. cor.
    “e in particolare i 4 sinottici” –>”e in particolare i 4 canonici”

     
  • ugo agnoletto scrive: 25 gennaio 2013 alle 07:50

    la chiesa cattolica quando si esprime nell’arte e non solo, usa i dogmi, cioè affermazioni perentorie, assolute, immodificabili che uno per fede deve accettare. Se non le accetta, ANATEMA SIT, cioè sia anatema, escluso dalla chiesa. L’esistenza di questo ANATEMA SIT impedì a Simone Weil di farsi battezzare perché non poteva accettare che la chiesa cattolica potesse essere l’unica depositaria della verità e della salvezza. Una di queste frasi sulle quali si sono sempre confrontati i teologi per ammorbidirla, ma senza riuscirci, è “extra ecclesia nulla salus”, cioè “fuori della chiesa non c’è salvezza” inventata da Sant’Agostino. Allora i teologi hanno sempre cercato di allargare i confini della chiesa, perché, così com’è, quella frase, esclude dalla salvezza anche tutti i cristiani non cattolici. MA, non si sono mai chiesti: “noi cattolici, siamo chiesa?” Già, perchè nel vangelo è scritto: non basta essere figli di Abramo, Dio può far diventare figli di Abramo anche le pietre. Conclusione; la chiesa cattolica, con tutti i suoi dogmi, liturgie e gerarchie, si è creata una prigione dalla quale non riesce più a uscirne fuori. Il vaticano e castel gandolfo sono simbolo di questo arroccamento e di questa incapacità di dialogo con gli altri.

     
  • ugo agnoletto scrive: 25 gennaio 2013 alle 08:02

    la chiesa cattolica è come Saul, paralizzata dentro la sua armatura, mentre a Davide basta una fionda per sconfiggere Golia.