Salvate Borgo Fazio, bene architettonico del novecento trapanese
Borgo Livio Bassi – (Ummari) Trapani, provincia di Trapani (Sicilia)
Borgo Badia – Buseto Palizzolo, provincia di Trapani (Sicilia)
Borgo Binuara – Trapani, provincia di Trapani (Sicilia)
Borgo Bruca – Buseto Palizzolo, provincia di Trapani (Sicilia)
Borgo Runza – Mazara del Vallo, provincia di Trapani (Sicilia)
Sono le città e i borghi del fascismo quelli sopra elencati, abbandonati, sfruttati e sviliti dagli eterni vandali e dal malgoverno di questi ultimi anni.
"Nella prima metà del Novecento nessuno Stato ha investito politicamente nell’architettura pubblica come l’Italia fascista. Nel corso degli anni Venti, ma soprattutto durante gli anni Trenta, la produzione architettonica italiana è stata enorme, tale da superare ampiamente quella di molte altre nazioni. Centinaia e centinaia di architetture – case del fascio, scuole, palazzi del governo, uffici postali, ministeri, palazzi di giustizia, stazioni ferroviarie, case dell’Opera nazionale balilla, palazzi della provincia, piscine, sedi di enti parastatali, città nuove e sistemazioni urbanistiche di vecchi centri – vengono realizzate per imprimere ovunque nel paese il marchio del regime”. Comincia così il libro di Paolo Nicoloso su “Mussolini architetto".
Il termine Sovrintendenza è stato fin troppe volte trascurato in Sicilia, a tratti sembra quasi dare fastidio, essere un termine scomodo. Nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano i soprintendenti sono dirigenti preposti ad uffici periferici, le soprintendenze; queste possono essere per i beni archeologici, per i beni architettonici e paesaggistici, per i beni storici, artistici ed etnoantropologici o archivistiche e sono coordinate dalle direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici (nonostante l'aggettivo "regionale" sono uffici del Ministero non della regione) rette da un direttore, che è dirigente generale. IN SICILIA, REGIONE A STATUTO SPECIALE, invece le sovrintendenze dei beni culturali dipendono direttamente dall'assessorato ai Beni culturali e all'identità siciliana della Regione.
Di chi è l'OBBLIGO MORALE di ripristinare questo bene architettonico, paesaggistico, sito in località Borgo Fazio??Perché, ancora una volta, dobbiamo assistere a scempi del genere?? Perché, mi chiedo, non abbiamo Interesse a conservare un capitolo di storia e trarne conoscenza, insegnamento, valorizzazione del territorio e di noi stessi, del nostro background culturale e creare così turismo e ricchezza per il nostro territorio??
Enrico Alagna
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