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02/07/2013 07:56:09

Già lo sapevo...

E’ pertanto il rinnovamento il motore che anima la comunità dei credenti. Non si deve guardare al passato, ma al presente, non al vecchio, ma al nuovo. E’ il cuore dei padri (il passato) che deve volgersi verso i figli (il nuovo), e non il contrario (Lc 1, 17; Ml 3, 24). Non a caso le prime parole di Gesù non sono un invito alla conservazione, ma al cambiamento: «Convertitevi e credete al vangelo» (Mc 1, 15).

Se non è al passato che si deve guardare, ma al presente, quali sono i criteri per una risposta adeguata ai nuovi bisogni dell’umanità? La comunità cristiana ha una grande certezza: la promessa di Gesù che lo Spirito l’avrebbe sempre guidata a tutta la verità e, soprattutto, che lo Spirito avrebbe sempre annunciato le cose future (Gv 16, 13).

Lo Spirito, il dinamismo d’amore che procede dal Padre, darà alla comunità la capacità di avere sempre nuove risposte ai nuovi bisogni emergenti. La comunità non dovrà guardare alla dottrina, ma alla vita, non alla Legge, ma al bene dell’uomo. E la stessa parola del Signore dovrà essere animata dal suo Spirito, altrimenti, come insegna Paolo, anziché essere portatrice di vita, la lettera può uccidere (2 Cor 3, 6).

Il criterio pertanto che guida la comunità dei credenti è il bene dell’uomo come unico valore assoluto. Se al bene dell’uomo si sovrappone una dottrina, un dogma, una verità, prima o poi, inevitabilmente, in nome della dottrina si causerà sofferenza all’uomo.

E’ quel che comprese anche Paolo, il fariseo, l’insuperabile osservante della Legge, il quale, dopo un’iniziale feroce resistenza e offensiva contro la blasfema novità che gli faceva crollare tutto il suo mondo religioso, comprenderà e accoglierà la novità del Cristo e farà di questa il filo conduttore del suo messaggio: «Se uno è in Cristo, è una nuova creature: le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove» (2 Cor 5,17).

Le vecchie cose sono i criteri, i pensieri, le dottrine che regolavano il mondo. Ormai questi sono morti, e sono stati sostituiti dalle cose nuove, da modelli di pensiero e di vita che hanno quale punto dinamico di partenza il Cristo: l’umanità del Cristo è la stella polare che deve orientare l’esistenza del credente, conducendolo verso la creazione di un mondo progressivamente sempre più umano, dove la dignità, la libertà, la diversità di ogni creatura siano sacre e inviolabili.

Violairis - 2 luglio 2013 - www.chiesavaldesetrapani.com



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