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18/07/2013 04:44:06

Parco eolico a Petrosino. La Regione sonnecchia. Giacalone: "Crocetta passi dalle parole ai fatti"

48 mostri da 150 metri che verrebbero conficcati sul fondale a 2 miglia di distanza dalla costa petrosilena, esattamente in corrispondenza della zona che va da Capo Feto a Punta Biscione: ad esempio le pale saranno ad una distanza di 5.833 metri da Punta Biscione, 4.313 metri da Punta Giardinello, 4.823 metri da Capo Feto. Il parco interessa una superficie di circa 40 km/q. Oltre alle pale c’è la realizzazione dei relativi cavidotti di asservimento in atterraggio sulla costa siciliana (Petrosino). E tutto ciò secondo il progetto redatto dalla ditta sarebbe fatto davanti “nessun centro abitato di significative proporzioni presente sulla costa immediatamente a ridosso del lotto chiesto in concessione, mentre il centro Mazara è a circa una decina di chilometri ad oriente sulla costa”. Invece dalle carte la città di Petrosino, con la zona costiera di Biscione, non è stata presa in considerazione.
Martedì alla capitaneria di porto di Mazara si è tenuta la seconda conferenza di servizio in cui tutti gli enti interessati dovranno esprimere il proprio parere sul progetto. Davanti la capitaneria c’erano anche alcuni componenti del comitato contro il progetto del parco eolico di Petrosino. Quindi No al parco eolico hanno detto i manifestanti, No al parco eolico ha detto l’amministrazione comunale. Il sindaco Gaspare Giacalone e l’assessore al Territorio e Ambiente Katia Zichittella hanno partecipato alla riunione esprimendo la loro contrarietà al progetto. La conferenza si è aperta con la richiesta di sospensione di due mesi da parte della ditta, per poter effettuare uno studio di impatto ambientale, già valutato negativamente dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. La richiesta è stata bocciata all'unanimità dai presenti. Fino a questo momento si sono detti contrari al progetto sei enti: il Comune di Petrosino, il CNR, la Capitaneria di Porto, l'Assessorato Regionale alla Pesca, la Provincia di Trapani e l'ASP. Il Comune di Mazara, rappresentato dall'assessore Ferro nel corso della riunione di martedì non ha espresso nessun parere, dicendo di voler attendere nuovi riferimenti tecnici che la ditta non ha ancora fornito. Eppure durante il consiglio comunale aperto di qualche giorno fa era stato gridato un categorico “no” dall’amministrazione comunale mazarese. La Soprintendenza del Mare ha invece deciso di prendere ancora un po' di tempo dicendo di voler esprimere il proprio parere "in corso d'opera". La Dottoressa Oliveri ha rinviato la decisione, riservandosi di decidere dopo studi più approfonditi. Le incertezza di questi due enti non sono piaciute all’amministrazione petrosilena. Il sindaco Giacalone in tutto ciò ha espresso "soddisfazione per i due pareri negativi espressi dalla Provincia di Trapani e dall'ASP”. Ma c’è molta delusione per l'assenza dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente che, ancora una volta non si è presentato nonostante il presidente Rosario Crocetta avesse da tempo detto di essere contrario al progetto. “Sento il dovere di denunciare pubblicamente la clamorosa assenza da parte di funzionari della Regione – ha commentato ieri il sindaco Giacalone - che erano stati inviati (Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Trapani, Genio Civile Opere Marittime) e lo stranissimo ed improvviso cambiamento di linea da parte della Soprintendenza del Mare. Tutto questo è in netto contrasto con le dichiarazioni pubbliche fatte appena qualche settimana fa dal Presidente Crocetta con cui aveva espresso parere contrario alla realizzazione di parchi eolici off-shore. A questo punto chiedo con forza a Crocetta e ai nostri deputati regionali di intervenire urgentemente per passare dalle parole ai fatti. Alla prossima ed ultima conferenza dei servizi, che si terrà il 3 settembre, occorre la presenza ed il parere contrario da parte dei funzionari regionali finora assenti. Inoltre sarebbe opportuna ed urgente una legge regionale che scongiuri definitivamente ulteriori minacce al nostro mare”. Il 3 settembre ci sarà infatti la terza e ultima conferenza di servizi, e le assenze o il non voto verranno interpretati come voti favorevoli al progetto. Progetto che una volta concluso questo primo step passerà al Ministero dei trasporti, che sul demanio (la concessione chiesta dalla Tre Tozzi riguarda infatti il demanio per l’approdo dei cavidotti) ha la giurisdizione e a cui spetterà la decisione finale.