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12/09/2013 06:40:00

Sempre più ai ferri corti i rapporti Crocetta - Pd

 Sempre più ai ferri corti i rapporti tra Pd e Crocetta. Difficile capire se siamo vicini ad una crisi di governo alla Regione. E' probabile di no. 

Perchè Lupo e Crocetta ormai si odiano, è vero, ma uno dipende comunque dall'altro.Non a caso, il gruppo Pd gioca di contropiede e strategicamente interviene con un documento del capogruppo Gucciardi che parte dai problemi da risolvere. E arriva alle stesse conclusioni di Lupo, senza pronunciare la parola "rimpasto".

Crocetta dichiara «Io sono del Pd; bisogna vedere se lo è Lupo, visto che vuole distruggere il partito. Il resto del partito non è con la linea di Lupo che cerca da anni lo scontro. Il congresso Pd è stato influenzato fortemente dalle tessere della formazione e continua a esserlo».
Controreplica di Lupo: «Il presidente continua in modo strumentale ad alzare polveroni, usando toni volgari e intimidatori, per sfuggire al confronto sui temi posti dal Pd. Ricordo a Crocetta che il congresso l'ho stravinto, ottenendo oltre diecimila voti in più del suo candidato. E sono stati molti i lavoratori della formazione professionale, che ora tende a criminalizzare, che hanno votato per lui. Non può pensare che i suoi voti profumino, mentre quelli di altri puzzino benché espressi dagli stessi elettori».

Il gruppo parlamentare Pd ritiene «indispensabile una svolta nell'azione del governo per dare alla Giunta l'autorevolezza necessaria ad affrontare i drammatici problemi che la Sicilia ha di fronte». Ritiene inaccettabile il tentativo di Crocetta di dribblare il confronto sui temi posti dal Pd sullo sviluppo della Sicilia, provando a spostare tutto sul terreno della polemica o, strumentalizzando ogni questione e parlando di «poltrone» o di equilibri interni ai partiti. Ci sono una serie di emergenze da affrontare, prima su tutte quella del lavoro, rispetto alle quali la sfida è sul merito: riforma delle Province; legge sull'acqua pubblica; proposte chiare su rifiuti e Ssr il cui commissariamento è prossimo alla scadenza; una politica chiara e coerente in materia di energia; la soluzione della vicenda dei precari; un'attenzione ai problemi dei Comuni; la legge elettorale regionale; la necessità di avviare un reale confronto con tutte le categorie e forze sociali; la riforma del mercato del lavoro; un punto fermo sulla formazione professionale e sugli sportelli multifunzionali, per voltare definitivamente pagina rispetto al sistema degli enti e agli sprechi del passato, per collegare la formazione al mondo produttivo garantendo al tempo stesso tutti i lavoratori; politiche di sviluppo e Patto dei sindaci, ancora all'anno zero; Bilancio e finanziaria da approvare entro l'anno». «Per affrontare questi temi occorre un'azione forte e una visione condivisa fra governo e maggioranza sulle soluzioni da adottare: è illusorio pensare di cambiare la Sicilia creando un muro tra governo e Ars - quasi si avesse paura del confronto - addirittura immaginando d'impedire eventuali presenze di deputati in Giunta. A chi pensa di separare ancora di più l'azione di governo dai gruppi parlamentari, diciamo che bisogna andare nella direzione opposta».  Lumia avverte il Pd: «La via del rimpasto è un'idea vecchia e consunta. Fa male il Pd che rischia di autodistruggersi. Il Pd deve recuperare la sua dimensione di partito di cambiamento e non di potere. Lupo sbaglia ad insultare il presidente. Crocetta è una risorsa, rischia la vita e sta dando tutto se stesso per cambiare la Sicilia. Un Pd che si apra al cambiamento avrà nel presidente un compagno di strada e un interlocutore attento, anche pronto a rafforzare il suo governo. Ma mai rimpasto».