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17/10/2013 09:36:00

“Derive – difficili approdi”. L’arte dà voce al grido che sale dal Mediterraneo

Saranno presenti: Mons. Alessandro Plotti, Amministratore Apostolico della Diocesi di Trapani; Leopoldo Falco, Prefetto di Trapani; Nino Portoghese Presidente Associazione L'Arco e la Fonte Siracusa; Liborio Palmeri Direttore Museo DiART San Rocco; Gino Bosco,

Presidente Rotary Club Trapani; Stalines Rubin, rifugiato; Giorgia Romano Curatrice

 


In mostra opere di quattordici artisti provenienti da vari paesi: Selim Abdullah, Azelio Corni, Carmela Corsitto, Markus Daum, Paolo Fichera, Emily Joe, Matthias Loebermann, Salvatore Lovaglio, Francesco Marelli, Antonio Pecchini, Alfredo Romano, Federico Simonelli, Jano Sicura, AnnibaleVanetti.

“La deriva è una cifra della modernità. In questi giorni è sotto gli occhi di tutto come troppo spesso le acque del mediterraneo diventano la tomba delle speranze di tanti uomini e donne e, nella deriva dei loro corpi senza vita, vediamo uno specchio macabro del nostro egoismo – afferma il direttore del Museo Diart/San Rocco Liborio Palmeri – Dalle coste del Mediterraneo tentano drammaticamente di approdare in Sicilia le cosiddette carrette del mare, stipate di donne, uomini, bambini, in fuga dalla fame, dalle malattie, dalle guerre che insanguinano i loro paesi d’origine. In tale contesto acquistano ancor più valore che in passato gli ideali di pace, amicizia, solidarietà e accoglienza, a cui l’arte ha il compito di dare voce. A meno che anch’essa non cada nella tentazione del facile approdo del denaro, del successo, della visibilità ad ogni costo”.

 

La deriva, concetto polisemico e modello di lettura del mondo globalizzato, è una perfetta metafora della contemporaneità. Come afferma il sociologo Zygmunt Bauman, si naviga senza una direzione precisa in una società liquida, dove valori, ideali, relazioni si sono disciolti.

In questo contesto, il potere e il denaro moltiplicano il loro potere attrattivo, apparendo illusoriamente come sicurezze a cui aggrapparsi nella deriva esistenziale. Allargando il cerchio di questo potere ci rendiamo conto che il primato assoluto della sfera economico-finanziaria ha provocato “derive” in tutto il mondo occidentale, rendendo sempre più poveri i paesi già poveri e più voraci e individualisti i paesi ricchi.

Di questa rischiosa deriva e del naufragio dell'arte contemporanea, discute Giuseppe Fornari nel testo in catalogo (pubblicato da Nòmos Edizioni di Busto Arsizio), chiamando in causa, più specificatamente, la crisi della tradizionale Weltanschauung sacrale e religiosa dell'arte intesa come scintilla divina che ha bisogno, per rinascere, di “nuove mediazioni, capaci di far riscoprire l’esistenza reale del mondo e degli altri”.

 

La mostra, inserita in un più ampio progetto culturale inteso a stimolare la cooperazione e il dialogo interculturale tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ha riscosso notevole successo di critica e di pubblico nell’allestimento al Monastero del Ritiro di Siracusa dal 15 settembre al 6 ottobre 2013.

 

Il progetto espositivo itinerante, organizzato dall'Associazione “L’arco e la fonte”di Siracusa con la collaborazione del Museo Di-Art San Rocco di Trapani è promosso dal Rotary Club Siracusa Monti Climiti, con la partecipazione dei Club services di Trapani, Siracusa Ortigia, Augusta, Pozzallo-Ispica ed ha il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Siracusa e del Distretto Rotary 2110 Sicilia- Malta .

 

La mostra osserverà i seguenti orari: da martedì a domenica dalle ore 18,00 alle 22,00.