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28/11/2013 07:00:00

Felice Errante: "Così possiamo salvare il Gruppo 6Gdo"

Il Gruppo 6Gdo è in forte crisi, è molto vicino alla chiusura. Il gruppo che fu del prestanome di Matteo Messina Denaro, Giuseppe Grigoli, e poi confiscato e da qualche anno amministrato dallo stato subisce una lenta agonia. Il Gruppo 6Gdo opera nella grande distribuzione e nel suo universo c’erano i supermercati Despar in provincia di Trapani. C’erano perchè nel frattempo molti sono chiusi. Felice Errante, sindaco di Castelvetrano, qual è il suo parere su questa vicenda così complicata?

 

Sta succedendo che dopo il 31 dicembre il gruppo e i supermercati potrebbero chiudere definitivamente. Sta succedendo che 216 lavoratori, più tutti gli altri dell’indotto che lavorano nei supermercati, potrebbero restare senza lavoro. E la mia città avere altri disoccupati in più. Parliamo di circa 500 lavoratori. Da qualche mese, sollecitato dalle associazioni di categoria e dagli stessi lavoratori, ho trattato la vicenda con il prefetto di Trapani Leopoldo Falco.

 

Come si è dimostrato il Prefetto?

 

Molto disponibile al dialogo. Ho sollecitato anche un incontro col ministro Alfano che si è reso disponibile, l’ho sentito già la scorsa settimana.

 

Cosa dirà ad Alfano?

 

Prospetterò delle soluzioni di tipo tecnico che chiaramente passano attraverso un finanziamento del gruppo che non è più sul mercato e difficilmente potrebbe ottenere dei finanziamenti dalle banche. Un’azienda confiscata alla mafia non può in alcun modo certificare una sconfitta dello Stato. Il fondo dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia, che si basa a sua volta su patrimoni confiscati alla criminalità organizzata, potrebbe essere di aiuto a questa azienda fungendo da finanziamento ponte per portare il gruppo all’alienazione a favore di altri gruppi che potrebbero essere interessati all’acquisto.

 

La sensazione è che molta parte dell’antimafia, legata alla gestione dei beni confiscati, sia vittima dei tanti lacci e lacciuoli che ci sono. ANche l’accesso al credito diventa impossibile.

 

Non è casuale la mia richiesta di intervento del Ministero dell’Interno. Il fondo dell’Agenzia dei beni confiscati dipende proprio da questo Ministero. L’azienda non è in condizione di ottenere un finanziamento dal libero mercato, dagli istituti di credito, perchè non ha prospettive di sviluppo. Lo Stato deve intervenire perchè non deve passare il criterio per cui la mafia dà lavoro e lo Stato lo toglie. Questo è il problema numero uno, al di là di quello concreto e serio delle famiglie della mia città che resterebbero senza stipendio.


Quindi in sostanza lei propone di finanziare attraverso questo fondo il pagamento degli stipendi per i lavoratori e poi la transizione per la vendita dell’azienda ad altri gruppi.

 

Secondo me questa è la soluzione. E’ chiaro che il Ministero potrebbe averne altre. La vicenda è sul loro tavolo da diverso tempo. Si devono a tutelare tanti posti di lavoro. Io non sono innamorato della mia soluzione, questa è quella che ritengo quella più facilmente percorribile. Non è l’unica, se ce ne sono altre che ben vengano.

 

Altra vicenda che sta seguendo da vicino è quella della Megaservice. La società è stata liquidata dalla Provincia Regionale di Trapani, di cui ne era proprietaria, perchè a sua volta la Provincia è stata commissariata. Lei segue quello che succede alla Megaservice perchè anche lì molti lavoratori sono di Castelvetrano.

Su 66 lavoratori 45 sono della mia città. Ho convocato un tavolo permanente a Castelvetrano che attende riscontri a livello regionale. A Palermo hanno disposto un tavolo di lavori. E continuerò a seguire anche quello che succede alla Regione. Anche lì, con minori dimensioni la situazione e di uguale gravità. Anche perchè i lavoratori non percepiscono lo stipendio da dicembre.

 

E’ un bollettino di guerra.

 

Le situazioni sono drammaticamente complesse da tutte le parti. E sono diverse per tipologie e per causa. Megaservice è una società partecipata che la Provincia non ha più sostenuto per le ragioni legate all’abolizione delle Province. Gruppo 6Gdo è un altro problema che va affrontato in altro modo. Il dovere istituzionale di un sindaco è quello di affrontare tutte le emergenze con equilibrio e soprattutto pensando di dare una soluzione per un futuro lavorativo positivo. E’ un periodo in cui, onestamente, è difficile pensare in maniera positiva.

 

Quando è diventato sindaco se l’aspettava che avrebbe speso gran parte del suo tempo a seguire questi tavoli tecnici di crisi che fino a qualche tempo fa, in realtà, erano impensabili nell’agenda di un primo cittadino?

 

Tra l’altro non sono doveri istituzionalmente legati alla mia carica. Megaservice è un problema provinciale. Gruppo 6Gdo è un problema privato. Però il dovere di un primo cittadino è quello di affrontare e tentare di risolvere i problemi delle famiglie della comunità amministrata. Sono qui in prima linea pronto ad assumermi le mie responsabilità. Sarebbe insensato per un sindaco non affrontare questi problemi.