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29/05/2014 06:30:00

Antonella Milazzo: "Vittoria Pd merito di Renzi, adesso svolta anche in Sicilia"

Raddoppia in un anno la percentuale dei voti in Sicilia per il Pd. L’exploit alle europee ha fatto arrivare i democratici a cifre mai raggiunte, superando il Movimento 5 Stelle che alle Regionali e alle Politiche era risultato il primo partito dell’isola. Antonella Milazzo, deputato regionale all’Ars del Pd, di chi è il merito?

 

Sicuramente di Matteo Renzi. Non ci sono altri in tutta Italia che possono intestarsi questa vittoria a pieno titolo. Ha ridato fiducia al Paese. Ma è anche demerito di chi ha spaventato le piazze e i cittadini minacciando fuoco e fiamme.

 

Dice che Grillo non tira più?

 

I cittadini hanno preferito un progetto di fiducia, anzichè un’assenza di progetto basato sul populismo e sulla demagogia. Quello del Pd è un  risultato di una grande apertura di credito, su cui bisogna lavorare e riempire di contenuti.

 

Il voto delle Europee e delle Comunali deciderà anche le sorti del Governo Crocetta? Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, ha fatto capire che ci saranno delle conseguenze politiche. Forse non tanto per il voto, ma per la condotta di Crocetta durante la campagna elettorale.

 

Ci sono stati degli errori reciproci, dei passi falsi che non hanno premiato nessuno. Neanche Raciti può intestarsi il merito del risultato, anche perché i candidati che hanno rappresentato le ali dello scontro non sono stati premiati dalle urne. E’ stato eletto chi ha ottenuto un profilo basso, basato sui contenuti e non ha mai alzato i toni. I nostri elettori non ne possono più di sentirci litigare, vogliono serietà.

 

Il boom del Pd in Sicilia arriva, però, anche con alcune alleanze. Ad esempio l’elezione di Michela Giuffrida, espressione del gruppo Articolo 4 che nasce da una costola dell’Mpa. Il Pd somiglia più a una coalizione che a un partito.

 

C’è stato un impegno importante di Articolo 4, di Lino Leanza. Non erano in grado di fare una lista, si sta cercando di comporre quella gamba moderata che dovrebbe sostenere Renzi nei progetti nazionali. Quindi ben venga l’aiuto di un gruppo esterno al Pd. Articolo 4 si compone di parti di altri partiti, soprattutto Udc, e cerca di mettere in piedi un gruppo di moderati che lavorano verso il riformismo del Paese. La storia dimostra che il centrosinistra classico non ha mai avuto vita facile in Italia, quindi bisogna allargarsi ad aree più moderate che rifuggono dalla politica berlusconiana e che vogliono appoggiare un progetto riformista.

 

Il sindaco di Marsala Giulia Adamo ha espresso soddisfazione per l’elezione di Michela Giuffrida che era stata presentata e sponsorizzata dall’Adamo proprio a Marsala. Sembra che l’ingresso nel Pd del sindaco di Marsala sia alle porte. Sono lontani i tempi dello scontro di qualche mese fa.

 

Mi pare che sia più vicina ad Articolo 4 che al Pd. Non ci sono stati ad oggi passaggi formali. Mi attengo ai fatti e tratteremo l’argomento quando sarà all’ordine del giorno.

 

Quando si vince, il giorno dopo, tutti salgono sul carro, tutti hanno votato e sostenuto quel partito. Un vizio della politica italiana che è centripeta, con i forti che attirano sempre, adesso in molti si avvicineranno al Pd. Ma quando si hanno così tanti voti si deve pensare anche alla qualità, oltre che alla quantità dei consensi. Il Pd si porrà il problema della qualità del consenso o c’è il rischio che perda il controllo?

 

Abbiamo saputo selezionare e fare scelte chiare. Forse anche difficili dal punto di vista elettorale, ma poi il consenso che abbiamo avuto dimostra che bisogna avere il coraggio di rischiare e di andare oltre.

 

In mezzo c’è stato anche il caso del deputato Francantonio Genovese.


La richiesta di arresto della magistratura ha sempre, fin dall’inizio, avuto il voto favorevole del Pd. Non ci sono mai stati dubbi. E’ chiaro che non si può selezionare il voto degli elettori ma sulla scelta di candidati è stato fatto fin dalle politiche un lavoro chiaro e netto. Poi è fisiologico che in molti salgono sul carro dei vincitori. Ma in questo momento abbiamo avuto una grande apertura di fiducia. Una sorta in assegno in bianco. Ci sono stati tanti fattori. Ma soprattutto in due mesi il governo Renzi ha saputo dare il segnale di una svolta e di rimettersi in cammino. C’è stata anche la percezione dell’elettorato di centrodestra di un Berlusconi senza più chance e che fosse necessario puntare su un progetto di ricostruzione. Questo ha determinato lo spostamento del voto dalle fasce moderate del centrodestra al Pd. Sono convinta del fatto che noi non dobbiamo dare per scontato questo risultato, dobbiamo invece lavorare molto per cercare di confermarlo ai prossimi appuntamenti. E farlo pesare al governo Regionale, senza minacce, ma anche qui dobbiamo dare una svolta.