Quantcast
×
 
 
19/10/2014 09:20:00

Genova e Marsala danneggiate

di Leonardo Agate - La recente alluvione di Genova, come quella in Sardegna l'anno scorso, e l'altra in Toscana due anni fa, ripropone la rabbia della gente per le opere di protezione che non sono state fatte. E giù la valanga di accuse a destra e manca, ed in primo luogo al governo, perché se piove la colpa é del governo ladro. Così Matteo Renzi si é presa la sua messe di vituperi per non aver saputo prevenire il disastro. Con lui, gli altri accusati: la protezione civile, l'amministrazione comunale, la provincia , la regione.

Perfino Grillo, che cavalca il malcontento, andato sulla scena del fango e della rabbia, ha avuto i suoi fischi e la sua contestazione, perché é apparso uno come tanti altri politici che vanno a stringere le mani per ottenere la benevolenza dei sinistrati.

Ma il problema dell'alluvione di Genova non si può addossare ai giorni nostri, e agli attuali protagonisti politici. Ci sono le colpe ataviche di un sessantennio di repubblica, in cui l'Italia é stata devastata e la natura violentata. Sono stati autorizzati, a Genova, condomini costruiti in bilico su margini di colline, a volte a cavallo di ruscelli che all'improvviso per le piogge diventano torrenti e fiumi impetuosi. Chi va a Genova e guarda l'estensione di terra tra mare e colline, per altro ripide, si meraviglia di come certi palazzoni stiano in piedi. Talmente strana appare la loro collocazione, che vien da chiedersi, pur se il tempo é bello e non cade pioggia, come mai possano resistere nel loro incerto equilibrio.

Genova è una città rossa, rosse le amministrazioni che l'anno governata nell'Italia repubblicana e democratica. Loro hanno autorizzato la costruzione di quegli edifici. Sono cambiate le amministrazioni, sempre rosse, ma le autorizzazioni edilizie rischiose hanno continuato ad essere concesse.

Nel caso di Marsala, non si possono verificare, o per lo meno finora non si sono verificati, fenomeni alluvionali come quello di Genova. La campagna piatta per lungo tratto sul mare, le lievi colline nell'entroterra, la capacità geologica di assorbimento anche di notevoli cadute di pioggia non hanno procurato finora danni alluvionali. A parte alcuni tratti di strade - il lungomare Boeo a capo Boeo, o via Salemi salendo verso Cardilla, che un poco di pioggia autunnale o invernale fa diventare laghetti difficilmente attraversabili, la nostra città e il nostro territorio sono per fortuna indenni dai fenomeni verificatisi a Genova, in Sardegna o in Toscana. Ma un altro tipo di danni si é verificato nella nostra città e nel nostro comune.

I danni procurati da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, dalla fine della guerra, sono di ordine paesaggistico e naturalistico. Non portano alluvioni con le piogge, ma hanno distrutto un patrimonio naturale degno di altra sorte. Nel centro della città, pure essa a forte colorazione politica rossa, é stato permesso di costruire l'orribile grattacielo di via Curatolo. In barba a ogni considerazione architettonica, é stato elevato quel mostro a venti piani, simbolo concreto della balordaggine, per non dire altro, di chi lo autorizzò.

Sul bastione di San Giovanni é stato innalzato un altro condominio, che sarebbe stato un comune condominio se non fosse stato piantato, distruggendolo, su uno dei bastioni superstiti della città.

Lo Stagnone, scrigno di storia antica e di bellezza naturale, é stato sulla costa urbanizzato in modo scriteriato. Come é avvenuto sul litorale sud dallo stabilimento Florio verso Petrosino.

Si tratta di danni irreparabili, che resteranno tali anche se dovesse essere demolito quel migliaio di costruzioni che non ebbero nemmeno l'autorizzazione.

Si dovrebbero riesumare i nomi e cognomi di coloro che da amministratori, da funzionari del comune o della soprintendenza, da progettisti della speculazione hanno realizzato il danno che penalizza il nostro territorio. Non ha importanza se le prescrizioni di legge impediscono ormai di mandarli in galera. Sarebbe bene che si sapesse a chi dare la paternità del danno. In città ci conosciamo tutti, e sarebbe opportuno sapere chi é stato cattivo cittadino. Anche perché i discendenti dei cattivi cittadini hanno occupato ed occupano posti di rilievo nell'attualità.

leonardoagate1@gmail.com