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27/12/2014 06:30:00

Antonio D'Alì: "Forza Italia non sarà con Sturiano alle elezioni di Marsala"

Antonio D'Alì, senatore di Forza Italia, il 2014 è stato l'anno del suo ritorno. Era passato al Nuovo Centrodestra, adesso è tornato alla base. Ora c'è da organizzare la campagna elettorale a Marsala. Come vi state muovendo?

 

Il gruppo Forza Italia di Marsala è molto affiatato, nutrito e determinato. Stiamo organizzando una squadra importante per dare risposte ai cittadini in termini di sviluppo economico, riqualificazione urbana e di tutto quello che la città ha bisogno per la valorizzazione delle sue enormi potenzialità.

 


Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale di Marsala, ha di fatto ufficializzato la sua candidatura a sindaco. Una candidatura sostenuta da Articolo 4 di Paolo Ruggirello. Forza Italia che fa in questo caso? Perchè in molti pensano che Sturiano possa essere il candidato del Centrodestra.

 

Articolo 4 sostiene il governo regionale di Rosario Crocetta. Il peggior governo che la Sicilia abbia mai avuto. Hanno venduto la Sicilia sui fondi Pac. Non possiamo avere dialogo con Articolo 4, neanche a livello amministrativo. Faccio gli auguri a Sturiano ed esprimo la solidarietà per l'attentato incendiario alla sua auto, ma politicamente non possiamo essere vicini a una forza politica che ha tradito i siciliani.

 

A proposito di intimidazioni anche a Trapani, in questi giorni, sono state tagliate le gomme dell'auto del sindaco Vito Damiano. Che ha reagito dicendo che è colpa di chi lo critica e fomenta odio.

 

A Trapani il dibattito politico è caduto nella volgarità. Quando ci sono questi toni, fuori luogo per il nostro essere moderati, poi c'è qualcuno che si sente legittimato a compiere questi atti vandalici. Mi sento di condividere in parte la battuta del sindaco Damiano.

 

Forza Italia si sta riorganizzando in provincia di Trapani e non solo. I sondaggi nazionali però dicono che il suo partito sta per essere sorpassato dalla Lega di Salvini. A Trapani il consigliere comunale Felice D'Angelo ha aderito al movimento del segretario leghista. Come la vede lei questa apertura al Sud?

 

E' una cosa strana, dopo 20 anni di disprezzo al Sud. Evidentemente Salvini vede dei varchi elettorali. Ma è un'apertura pericolosa, il Nord è in difficoltà, evidentemente la Lega vede il Sud come mercato di consumo e sempre ai margini dello sviluppo economico del paese. Sono molto prudente nel valutare positivamente per il Sud l'iniziativa di Salvini.

 

Nella legge di Stabilità approvata nei giorni scorsi c'è un depauperamento dei fondi Pac per il Sud.

 

Questa è una finanziaria antimeridionalista e anti Sicilia. Dalla sottrazione dei fondi Pac noi perdiamo più di 1,2 miliardi di euro di interventi strutturali. Con il dimezzamento delle risorse destinate al cofinanziamento sui fondi europei, per la sicilia significano centinaia di milioni di investimenti perduti. Più la diminuzione dei fondi per il settore agricolo. Poi c'è l'Imu sui terreni agricoli, le accise sul carburante agricolo, estromissione del settore agricolo da molte agevolazioni che invece vengono riservate al settore manifatturiero industriale, quindi del Nord. Una serie di interventi antimeridionali che in 20 anni di esperienza parlamentare non avevo mai registrato con tanto accanimento.

 

Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per il suo ritorno a Forza Italia? E' vero che è stato il passaggio sulle trivellazioni del decreto Sblocca Italia?

 

Ho rotto con l'Ncd innanzitutto sulle riforme costituzionali, che il partito stava affrontando con subordinazione nei confronti dei diktat renziani. Poi l'avallo delle nuove trivellazioni previste per la Sicilia, a cui ho votato contro pur essendo ancora nella maggioranza di governo, e da lì l'uscita da Ncd è stato automatico perchè il partito era troppo alle dipendenze di Renzi. La permanenza dell'Ncd nella maggioranza di governo era legata soltanto al mantenimento delle posizioni di governo.