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09/09/2015 11:11:00

Esodo Biblico

È un esodo senza fine questo a cui stiamo assistendo. Un vero e proprio esodo biblico. L’immigrazione ha cambiato volto. Si sta mostrando in tutta la sua crudeltà e drammaticità.

Una vera e propria marea di gente si sposta dai propri territori, sconvolti da guerre disumane, con una debole fiammella di speranza in cuore: trovare un posto di lavoro in un luogo sicuro per vivere in pace, insieme ai propri cari.

È la speranza di sempre, la speranza di ogni uomo e donna di buona volontà che desiderano vivere lavorando onestamente, senza pesare sugli altri, ma soprattutto vivere in pace lontano dagli orrori della guerra.

Purtroppo questa fiammella di speranza si spegne durante il duro cammino verso la libertà. 

La morte ha un volto atroce e si rivela in tutta la sua crudeltà a noi che stiamo da questa parte di uno schermo televisivo. 

Scene drammatiche di tir tramutati in camere a gas, di treni stipati fino all’inverosimile, di code umane in autostrade, di corpi spiaggiati … di Aylan dalla maglietta rossa …, si offrono alla nostra vista in tutta la loro drammaticità straziando i nostri cuori e riuscendo a scuotere “finalmente” le coscienze dei governanti europei e mondiali.

Ma era proprio necessario giungere fino a questo punto per comprendere il dramma che travolgeva le popolazioni del Nord Africa e del Medio Oriente?

Non bastava forse ciò che già da anni si perpetrava nel Mar Mediterraneo?

È necessario giungere ad una soluzione immediata! E, grazie a Dio, qualcosa si incomincia a fare.

Sicuramente non è un problema di facile soluzione, ma l’accoglienza non può rifiutarsi a nessuno!

È ingiusto solo pensare che queste “persone” siano esseri diversi da noi, inferiori a noi e che il loro dramma sia un problema che non ci riguarda, che non riguarda né l’Italia né l’Europa.

Questi “immigrati” o “profughi” o “richiedenti asilo”, come li chiamiamo comunemente, sono innanzi tutto “persone”, esseri umani come noi. Solo che in questo particolare momento sono bisognosi d’aiuto.

Dobbiamo intervenire non negando loro il nostro aiuto e la nostra accoglienza.

Ma, ci pensate? Se cifossimo noial loro posto:  affamati, sporchi, senza un tetto, terrorizzati, in mano a gente senza scrupoli e a poliziotti con troppi scrupoli, come ci sentiremmo? Cosa proveremmo?

Gesù ci insegna l’amore verso tutti e ci invita ad usare la nostra compassione verso coloro che sono in difficoltà e nel bisogno.

Non restiamo indifferenti di fronte a tanto orrore e disumanità.

Non possiamo tramandare alle generazioni future la crudeltà della shoa, delle foibe, dei genocidi, delle guerre ingiuste, delle bombe atomiche ed ora anche  di questo nuovo esodo.

Veniamo, dunque, in loro aiuto. Interveniamo con urgenza.

Non restiamo nell’indifferenza e nel silenzio.     

 

07/09/2015  Pina Giacalone Teresi