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07/10/2015 06:30:00

Scrive Giacomo Laudicina, sull'aumento della Tasi a Marsala e gli errori del Sindaco

 A pochi giorni dall’elezione, esattamente il 18 di giugno, avevo inviato al Sindaco una lettera aperta, gentilmente pubblicata da Tp24, scrivendo sulla non rosea situazione delle casse comunali, facendo presente che “la mission dell’Ente è quella di assicurare l’erogazione di adeguati livelli dei servizi essenziali per la cittadinanza, impiegando con una molteplicità di azioni, le risorse reperite, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità”.

Quello che è successo con la proposta della giunta di aumentare la Tasi e la conseguente bocciatura da parte del consiglio denota in modo palese che il sindaco non ha alcuna vision programmatica e dimostra la totale “non capacità” ad amministrare in modo efficace ed efficiente la città.

Ciò che è successo avvalora la tesi che non vi è alcuna chiarezza sui compiti e sulle funzioni della giunta e sui tempi da dare all’azione amministrativa, e soprattutto tronca i proclami del sindaco fatti in campagna elettorale dove si era sbandierato ai quattro venti la riduzione delle imposte e annunciato, in pompa magna, un’azione amministrativa all’insegna della riduzione dei costi, a partire dalle sue indennità.
A distanza di tre mesi dall’elezione, il sindaco si è palesemente smentito.

Per far quadrare il bilancio il sindaco e l’assessore Licari adottano l’azione più semplice e semplicistica cui si possa pensare: quella di aumentare le tasse.
Per il nostro vice sindaco, visti i precedenti, è un piacere godurioso che noi cittadini paghiamo più imposte, infatti mi pare di ricordare che, in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo 2012, fu l’unico consigliere della minoranza PD (Giunta Carini) che votò favorevolmente per l’aumento dello 0,20% dell’addizionale Irpef e del 66% della Tarsu (delibera consiglio comunale n. 144 del 30/08/2011).

Per il sindaco poi, che, a parole, si proclama di sinistra e che dovrebbe fare del welfare un “credo”, tagliare i servizi essenziali come la mensa scolastica ai bambini e gli scuolabus, è quanto di più infelice possa adottare.

Tale modo di operare del nostro sindaco dimostra che l’azione amministrativa manca di una benché minima programmazione e che non c’è alcun raccordo e/o discussione politica su problemi della città, in primis, con il consiglio comunale e poi fra gli stessi assessori (l’assessore Angileri è stato informata a fatto avvenuto sul blocco degli scuolabus e della refezione scolastica).

Prima di mettere in discussione in consiglio la proposta dell’aumento della Tasi il sindaco doveva portare a conoscenza dei consiglieri, se pur in modo informale nelle more della nomina dei revisori, gli atti tecnico-contabili relativi al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015, la bozza della Relazione Previsionale e Programmatica e quella del Bilancio Pluriennale 2015/2017, così che i consiglieri comunali potevano accedere agli atti per poi presentare eventuali soluzioni e/o proposte alternative.
È di rilievo ricordare come, (uso una definizione copiata) “il bilancio di previsione è il documento di connessione tra la gestione, l’attività finanziaria e i risultati delle attività amministrative, sia nell’indirizzo che nel sistema delle responsabilità e dei controlli. Esso assolve contemporaneamente le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, economico-finanziario ed informativo, nonché esprime con chiarezza e precisione gli obiettivi, il fabbisogno finanziario e la sostenibilità dello stesso”.

Senza avere presentato la bozza di bilancio come si fa a decidere se aumentare o meno le imposte?

Ha fatto bene quindi il Consiglio a bocciare la proposta del sindaco.

Devo poi dire che è buona prassi nelle moderne amministrazioni “open government” (dati i fatti, non è il caso dell’amministrazione Di Girolamo), portare preventivamente a conoscenza dei cittadini quale sarà l’azione di governo della città, considerato che andrà ad incidere sulla vita e soprattutto sulle tasche degli stessi.

È nota la difficoltà del nostro sindaco a confrontarsi pubblicamente sui problemi della città, se non con una platea plaudente di “tifosi”, (lo abbiamo visto in campagna elettorale!); ma un moderno processo decisionale deve passare attraverso forme di interazione con i cittadini basate sulla condivisione e sulla partecipazione, attuabile oggi mediante le tecnologie digitali.

Il confronto e la comunicazione giocano oggi un ruolo fondamentale anche su problemi spinosi quali il proposto aumento delle tasse. Capisco le difficoltà nell’amministrare una città dove le risorse finanziarie devono provenire, per buona parte, dalla tasche dei cittadini, ma una intelligente gestione amministrativa deve considerare che i cittadini/contribuenti da un lato e l’Ente Comune dall’altro non possono avere ruoli opposti conflittuali ma devono necessariamente avere ruoli complementari al fine di garantirsi e assicurarsi i servizi pubblici e di cogliere opportunità di sviluppo e crescita per tutta la comunità.

Sarà compito dell’amministrazione adottare quelle leve e quelle molteplici azioni per controbilanciare la diminuzione delle entrate comunali.
Prima di parlare di aumento delle imposte, il sindaco farebbe bene ad attivare la leva della riduzione dei costi, della lotta all’evasione vera (che è cosa ben diversa dalla difficoltà che possono avere i cittadini a pagare le imposte), della riduzione degli sprechi e delle inefficienze e, più in generale, di una urgente e significativa rivisitazione generale della spesa in termini di efficiente riorganizzazione dell’Ente, nonché di potenziare tutti quei servizi a domanda individuale suscettibili di creare più entrate e di adottare tutte quelle iniziative possibili al fine di mettere a reddito il patrimonio della città.

Per Marsala, ad maiora.

Giacomo Laudicina