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28/10/2015 06:30:00

Marsala. In consiglio Di Girolamo fa pace con i suoi. Unico brivido? Un debito di 37 euro

 La politica è fatta di momenti. C'è un momento per fare la guerra, il momento della pace. E poi c'è il momento in cui non si muove una foglia.
Ieri c'è stato, a Marsala, il consiglio comunale. Gli addetti ai lavori anticipavano che sarebbe stata una seduta calda, in cui si sarebbe parlato interamente dei problemi politici che ci sono stati tra maggioranza e sindaco, i veleni tra l'amministrazione guidata da Alberto Di Girolamo e i consiglieri. Una sorta di resa dei conti. Ma quando mai, ad un mese dal fattaccio della Tasi, con la bocciatura dell'aumento dell'aliquota proposta dalla giunta Di Girolamo, tutto si è raffreddato. Ma ieri, in consiglio di questo si doveva parlare.
Sono bastati pochi minuti però. C'è il sindaco e il suo vice, Agostino Licari, in aula. Non fanno alcuno sforzo. E' sempre Pino Milazzo a cominciare il valzer delle dichiarazioni: “Dovete chiarirci cosa è successo e spiegare politicamente come stanno le cose”.
Continua Aldo Rodriquez: “Le persone hanno inveito contro di noi perchè gli è stato detto che abbiamo bocciato i servizi. Noi abbiamo bocciato la Tasi, non i servizi”. “Appunto”, gli dice il sindaco. “E allora- ha continuato l'unico consigliere dei 5 Stelle – come avete fatto in 19 giorni a trovare i soldi, non potevate trovarli prima per sbloccare i servizi Scuolabus e mensa?”. Servizi che partiranno il 3 novembre.
E sempre dall'opposizione Giusi Piccione la mette sul piano sociale: “Quando avete scelto di sospendere i servizi vi siete chiesti quali sarebbero stati i risvolti sociali? Perchè è stato fomentato odio, le vostre azioni hanno ricadute sociali non indifferenti”. Giovanni Sinacori l'ha definito un comportamento “politicamente scorretto”, quello dell'amministrazione di aver dato la colpa ai consiglieri ai genitori e lavoratori che chiedevano l'inizio delle attività. “Dal suo ufficio è passato un messaggio che non possiamo accettare. Il sindaco con chi ce l'ha, con i suoi consiglieri? Allora doveva prendersela con loro? Potevamo marciare sul fatto che quel voto rappresentava una sfiducia al sindaco, ma non l'abbiamo fatto”.
Fermi tutti, anche le dita velocissime dei consiglieri distratti a chattare con gli smartphone, parla il sindaco Alberto Di Girolamo, che si scusa sempre per le spalle. Ringrazia per “l'incontro”, che poi è  una seduta ufficiale di consiglio, per “chiarirci in un luogo istituzionale”. “Nessuno di noi aveva intenzione di aumentare tasse e per ripicca di diminuire i servizi”. Il sindaco ricorda il passaggio che ha portato alla decisione di proporre la delibera di aumento Tasi. “L'errore che abbiamo fatto tutti è che siamo arrivati all'ultimo giorno utile per discutere di Tasi. Era un aumento necessario per mantenere i servizi alla città”. Di Girolamo spiega la situazione dei trasferimenti dalla Regione tagliati, le nuove regole di bilancio. Si guarda attorno, mentre parla. “In fin dei conti ci siamo tutti nel governo regionale, non c'è maggioranza e opposizione in questo senso. Solo Aldo Rodriquez non lo è”. Il punto sui conti. “Un mese di rinvio ci ha fatto risparmiare circa 400 mila euro. Abbiamo ridotto l'illuminazione spegnendo alcune zone, non aggiustando quello che si doveva aggiustare, così pensiamo di risparmiare 400 mila euro. Abbiamo rinviato al 2016 l'acquisto di carburante per i servizi pubblici, riducendo la scorta. Il progetto Elios con l'affidamento dei servizi sociali partiranno nel 2016, e i buoni pasto per dipendenti saranno messi nel bilancio 2016. Sono stati bocciati i contributi possibili ad associazioni sportive e culturali. Nessuno aveva intenzione di non dare i servizi, nessuna ripicca. Se non capite questo adesso non ci capiremo in futuro”.
In questi giorni è circolata poi la voce dell'azzeramento degli assegni natalizi di 80 euro per gli indigenti. “C'è qualcosa, non è stato del tutto azzerato”, dice Di Girolamo. Briciole. Insomma, come briciole di politica si sono viste ieri sera. Dopo l'intervento del sindaco la maggioranza non dice nulla, sta zitta, un po' per noia, ma soprattutto perchè il cerchio si è ricompattato. Sì, si guardano sempre male quelli della maggioranza, ma non è successo nulla, allora si va avanti. Se così si può dire.
Perchè ieri si doveva trattare la variante urbanistica per il progetto di ampliamento della Sarco. Un atto spinoso, che incrocia diverse polemiche dentro e fuori il consiglio comunale. Sturiano fa il colpo di mano e propone di saltare il punto e di cominciare a trattare le mozioni e gli ordini del giorno presentati quest'estate. Tutti calano la testa, “è meglio così”, si sente dire in aula. Prima delle mozioni e ordini del giorno che stagnavano da un paio di mesi ecco qui l'esempio di come si può bloccare un consiglio comunale e la giustizia. Perchè i consiglieri sono chiamati ad approvare un debito fuori bilancio, pensate un po', di 37 euro. Nessun refuso, 37 euro. C'è stato un giudice di pace che con sentenza ha deciso, su ricorso altrettanto strampalato in un cittadino, che bisognava risarcirlo con 37 euro. E il consiglio, i funzionari e i dirigenti che devono bloccarsi per 37 euro.
“Ma questi debiti fuori bilancio vengono analizzati bene?” dice Rosanna Genna arrabbiata anche nei confronti di Bernardo Triolo, segretario generale: “Voi consiglieri dovete anche controllare e segnalare anomalie”.  E si sta un'ora a disquisire su questa roba dei 37 euro. Per la cronaca il consiglio comunale di ieri è costato, solo con i gettoni di presenza, 2500 euro.