Quantcast
×
 
 
08/11/2015 06:15:00

Corradino Mineo: "Renzi inaffidabile. Crocetta e il Pd siciliano? Si sono sputtanati"

 In Lezione di greco Corradino Mineo dialoga con quattro esponenti della sempre più frammentata sinistra italiana, per cercare di capire che strada può intraprendere il nostro paese. E’ un libro che cade a fagiuolo nei giorni delle polemiche sulle frasi da lei dette a proposito della “subalternità” di Matteo Renzi a una donna bella e forte. Poi si è scoperto, ma non ci voleva molto, che si parlava del Ministro Boschi. L’impressione, Mineo, è però che lei stesse facendo un ragionamento politico sul contesto.

Il mio è un discorso tutto politico sulla inaffidabilità e la pericolosità di un premier che quando è in difficoltà asfalta tutti e sa fare solo quello. I giornali hanno seguito il pettegolezzo, l’allusione. Siccome si ripeteva questo pettegolezzo da tanto tempo in diversi articoli, poi hanno approfittato della mia battuta su una donna bella e decisa che una volta almeno ha mostrato la subalternità del nostro primo ministro per scatenare la polemica su chi è la donna, su cosa sa Mineo. Il circo politico-mediatico è caduto molto in basso.


Come si fa in questo contesto suscitare interesse su un dibattito importante che è “da dove ripartire per la sinistra italiana”?


Si deve affrontare il tema. Questi effetti di degrado della vita politica sono la conseguenza del fatto che non affrontiamo con trasparenza e sincerità le questioni vere.


Quali sono le questioni vere secondo lei che occorre affrontare?


Il neoliberismo è in crisi. E’ in crisi dal 2007, dall’America all’Europa c’è stato un processo di proletarizzazione dei ceti medi. E’ cambiato radicalmente il modo di essere di tanta gente, il modo di vivere della stessa democrazia. A questo neoliberismo in crisi non si contrappone nessuna altra teoria. Si ripropone una sorta di “blairismo”, terza via di governare questo neoliberismo che è fuori tempo e fuori luogo. La necessità di riflettere sulla grecia, questo ho fatto con Fassina, Cuperlo, Tocci, Cofferati per vedere come come sia possibile una politica economica non governata dai tabù del neoliberismo che non ci porta da nessuna parte.

Con lei questo libro è fatto da 5 dirigenti politici, ma di estrazioni diverse. Come si fa a creare unità nella sinistra italiana? E' questo il vero problema.

Queste collocazioni diverse dipendono da qualcosa. La sinistra italiana è subalterna a questa idea di neoliberismo da 25 anni. Il problema non è Renzi, che è l'epifenomeno. Da 25 anni non si riesce a costruire una alternativa a una cultura rampante, finta e menzognera di un gruppo di intellettuali britannici che diedero il via al neoliberismo. “fate da soli e vi arricchirete, i poveri però sono sempre più poveri. Concorrenza e meno stato sociale e il ceto medio starà meglio, non mi pare proprio che sia stato così. Il ceto medio non può garantire un futuro ai figli. C'è bisogno di una discussione trasversale, di un cambiamento culturale. Poi il soggetto si vedrà, i tempi non sono maturi, oggi i sono molte posizione diverse. Ma la battaglia bisogna cominciarla.

“Lezioni di greco” è un punto di partenza?

Assolutamente.

Che ne pensa di Crocetta e del suo rimpasto di giunta?

Mi sono tirato fuori dal Pd siciliano un anno e mezzo fa. Sono andato a dire in direzione che era una follia che Crocetta voleva fare da solo, e il Pd che chiedeva assessori. Ho detto che si sarebbero sputtanati tutti e che sarebbero finiti male. Mi hanno preso per “un killer venuto dall'Est”. In tre anni si fa l'ennesimo governo ed è in crisi. Il tutto per una vicenda interna del Pd. E' la ripetizione, in termini siciliani, della tragedia che è avvenuta a Roma con Marino. Metti in crisi Marino, lo molli e lo cacci senza dargli la possibilità di un dibattito in parlamento?

In Sicilia è la stessa cosa?

Sì. Dicono che è un governo di sinistra, ma dov'è questa caratteristica del governo di Sinistra. Quali sono le cose che sta facendo per l'economia siciliana, per la cultura, contro gli sprechi? Mio zio Mario Mineo mi diceva 40 anni fa che la regione era diventata una fabbrica di mafia. Il Pd fa il gioco delle tre carte, l'unico che si è mosso un po' con coraggio è stato Ferrandelli.

E il manifesto Farrandelli-Buttafuoco-Fava? Almeno è originale nella composizione.

Almeno hanno detto che non ci sta, Ferrandelli, vedremo come si muoverà. Il resto mi sembra opaco, e aumenta di più la distanza tra la classe dirigente e la gente, la borgesia, il ceto medio. C'è una teoria soprattutto tra gli alleati del Pd, che meno gente vota meglio è. Perchè un po' di voti organizzati li hanno e vincono. Ma l'elettore può tornare alle urne. Può votare 5 Stelle ed essere riassorbito nell'ipotesi populista di destra.