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05/02/2016 06:30:00

Partanna, Nicolò Catania: "Le istituzioni hanno abbandonato il territorio del Belice"

Nicolo Catania, sindaco di Partanna. E’ stato a Roma nei giorni scorsi, ancora un volta per parlare di ricostruzione nel Belice. Sono passati 48 anni dal terremoto e ancora bisogna fare questi viaggi?

No, non è solo un viaggio di richiesta di fondi per la ricostruzione,  seppur legittima e legittimata dalle norme rispetto agli aventi diritto che la legge sancisce come destinatari di finanziamenti pubblici perche titolari di diritti acquisiti. Il problema che si è affrontato in commissione è più complessivo; abbiamo parlato di un piano strategico di sviluppo e rilancio del territorio del Belice. Da circa mezzo secolo si porta dietro questo gap e ora ha bisogno di avere opportunità per rilanciarlo autonomamente. Stiamo guardando più in prospettiva rispetto alla semplice richiesta di denaro, che, voglio dire, ci può anche stare, anzi ci sta, perché non io né altri sindaci abbiamo fatto una norma che prevede questo. Se a ciò si aggiunge che i cittadini si rivolgono al giudice ordinario che condanna poi i comuni anziché lo Stato a risarcire di questo diritto acquisito, lei capisce che poi siamo impossibilitati a pagare i debiti fuori bilancio, o meglio li vai a pagare ma li sottrai a delle attività che possono essere sicuramente più interessanti per rilanciare l’economia.

Quando lei dice le istituzioni ci hanno abbandonato, in particolare a cosa si riferisce?

Mi riferisco ad un chiaro tentativo di chiudere questa vicenda con il silenzio. Mi riferisco al fatto che per il primo anno né il Presidente della Repubblica né il Presidente della Camera né quello del Senato né altri organi istituzionali hanno manifestato un messaggio di cordoglio e vicinanza al popolo belicino che ha subito 400 morti, 1500 feriti e quasi novanta mila sfollati, e ha vissuto una delle tragedie più grandi dell’epoca moderna. Probabilmente lo si fa anche per altro ma per questo atteggiamento delle istituzioni, unitamente ad una cancellazione sulla Legge di Stabilità di qualcosa che riguardasse il territorio del Belice, mi sembra evidente sommando le cose che ci sia un tentativo di abbandono del problema e del territorio stesso.

Anche perché l’attualità ci dice che nel “Patto per la Sicilia”, questa sorta di libro dei sogni, il Belice è scomparso…

Sì, il Belice è tagliato fuori e completamente assente. A questo si aggiunge che l’attività agricola che per noi rappresenta un volano, quella specializzata e biologica che noi stiamo portando avanti, a questo punto subisce un ulteriore danno con l’annullamento di un bando da parte del TAR che serviva a dare aiuti e contributi agli agricoltori che nel frattempo si sono inventati un’attività del tutto rispettosa non aspettando i contributi.

Il Partito Democratico di Partanna ha un po’ criticato la sua missione a Roma.

Ma guardi, conosco bene i componenti e la critica lascia il tempo che trova. Ho dato una risposta compiuta spiegato che non si fa una battaglia politica su problemi di questa natura e grandezza. Ci si unisce, ci si confronta, si provano strategie e ognuno per la propria parte cerca di portare avanti una battaglia a difesa del territorio, degli agricoltori e dei cittadini. Io mi sono limitato a dire questo, ma ci sta che strumentalizzino i problemi, della serie “Piove Governo Ladro”. Ho spiegato loro, semmai, che non è da poco essere uditi in commissione senato, non è normale che una commissione udito un sindaco, coordinatore dei sindaci del Belice, abbia votato all’unanimità di chiedere al Presidente del Senato il fatto assegnato, sostanzialmente una prosecuzione dei lavori anche in loco da parte della commissione per affrontare una volta per tutte il problema anche sotto l’aspetto della responsabilità. Poi se questa cosa viene fatta in mezz’ora o in un’ora, è tutta questione di capacità di sintesi.

E in questo caso deve essere bravo lei.

Certo, se poi loro sono in grado di farsi ascoltare per più di mezz’ora… Io non sono geloso e non ho bisogno di primogeniture, ho messo in risalto e evidenziato i nostri problemi, caricato da questo peso di responsabilità che mi derivava anche da altri 20 sindaci, la stragrande maggioranza del PD, tra l’altro, che mi hanno incaricato di rappresentarli, tutto qua. Se a questo aggiungiamo che probabilmente questa audizione ha fatto sì che i mass media, compreso voi, oggi, dal Corriere della Sera alla Rai e tanti altri si sono occupati della problematica in un momento in cui altri tendevano ad addormentarla, penso che il lavoro fatto sia un buon lavoro. Se altri sono in grado di fare meglio, io non sono geloso e né auspico che gli altri facciano meno di me, anzi, che possano fare meglio e ancor meglio.