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05/03/2016 06:25:00

Salvatore Tallarita: "Misiliscemi è già una realtà che cammina da sola"

Salvatore Tallarita, parliamo del progetto di Misiliscemi che riguarda alcune frazione del Comune di Trapani. Che cosa s’intende con il progetto di Misiliscemi.

 

Con il progetto Misiliscemi s’intende l’autodeterminazione di otto contrade che fanno capo al Comune di Trapani. Marausa, Salinagrande, Palma, Pietre Tagliate, Guarrato, Locogrande, Fontanasalsa, queste contrade vorrebbero appropriarsi del loro presente e del loro futuro. Diventare gli attori delle dinamiche di sviluppo, delle dinamiche che riguardano il quotidiano di ognuno di noi ma anche il futuro dei nostri figli.

 

In poche parole, voi chiedete la secessione, verrebbe da dire, l’autonomia rispetto a Trapani.

 

Noi chiediamo quello che prevede la costituzione italiana all’articolo 5, che venga dato corso alle autonomie locali e al più ampio decentramento possibile, quando ci sono i presupposti, quando ci sono le condizioni. E noi riteniamo che queste ci siano tutti.

 

Queste contrade farebbero parte di questo nuovo comune. Gli abitanti che cosa dicono. Voi state facendo diversi incontri in questo periodo.

 

Noi abbiamo cominciato dieci anni fa in forma provocatoria cercando di far rientrare queste contrade nelle dinamiche di sviluppo della città. Abbiamo impiegato cinque anni per capire che venivano sempre più marginalizzati e abbiamo, così, iniziato a fare una raccolta firme, come previsto dalla legge 30/2000 che avvia questo percorso autonomista, e siamo stati supportati da circa tremila mila abitanti su settemila e duecento, quando la legge ne prevede un terzo. Quanto meno la gente conferma di volersi confrontare su questo progetto. Ultimamente stiamo registrando grande consenso nei confronti di Misilismeni. Si è acquisita molta consapevolezza che dieci anni fa non c’era, ma che adesso è diventata realtà.

 

Il vostro obiettivo è quello del referendum, no?

 

L’attività di Misiliscemi si muove su due ambiti. L’obiettivo immediato è il mezzo per sperimentare quello che in realtà Misiliscemi sta cercando di fare. Il Comune deve poter sperimentare l’aggregazione dei cittadini fuori dallo steccato ideologico-partitico. Noi abbiamo verificato sin dall’inizio, che ormai i partiti non hanno più una progettualità concreta se non una progettualità di potere. Noi vogliamo aggregare i cittadini attraverso le cose che ci uniscono e che ci diano prospettive per il futuro, attraverso una progettualità che sia reale rispetto ad una politica che riguarda il quotidiano, il presente e il futuro stesso.


Prossime iniziative?

 

Abbiamo alcune cose in cantiere. Ci sarà in uscita un magazine in cui gli attori, parleranno delle loro esperienze, dei loro progetti. Saranno le associazioni, le comunità parrocchiali, la scuola presente nel territorio, che metteranno a sistema l’essere abitanti e attori di Misiliscemi. Guardi, noi abbiamo dato il nome di Misiliscemi, ma questa entità esiste,  è una realtà che già cammina da sola, noi abbiamo la presunzione di avergli dato il nome e di averlo indirizzato rispetto ad un percorso che mira a una cosa semplicissima: migliorare la qualità di ognuno di noi nel rispetto dei luoghi e delle nostre comunità.
 



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