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04/04/2016 06:30:00

Immigrazione. Il business dell'accoglienza. Ecco la situazione in provincia di Trapani

Sono oltre due mila i richiedenti asilo ospiti nelle strutture della provincia di Trapani. Alberghi trasformati in centri d’accoglienza, case di riposo che si sono convertite per sfuggire al tracollo economico, e associazioni che hanno fiutato l’affare. Un affare da milioni di euro, che in provincia muove tanti interessi e di cui la magistratura ha cominciato ad occuparsi da tempo.
Perchè soldi, dicevamo, ne girano parecchi, e non tutte le associazioni secondo la magistratura hanno le carte in regola. Soldi, dai 30 ai 35 euro al giorno, per ogni richiedente asilo ospite nei Cas, i centri d’accoglienza straordinari. Se consideriamo che dall’inizio dell’anno i profughi nelle strutture della provincia di Trapani sono circa 2 mila e che potrebbero diventare oltre 3 mila in estate, il conto è presto fatto. Un affare da oltre 60 mila euro al giorno. L’accoglienza in provincia di Trapani muove qualcosa come 2 milioni di euro al mese per le quasi trenta strutture presenti sul territorio. E questo senza considerare i minori, che vengono “pagati”, sì è crudele dirlo ma è proprio così, 80 euro al giorno alle cooperative. E che cooperative, ci sono quelle che una volta erano associazioni folkloristiche e che si sono date all’accoglienza. Quelle in mano a condannati per mafia.
La Procura di Trapani sta cominciando a fare le sue considerazioni
, ad indagare, a trovare affinità con il sistema di Mafia Capitale.
In principio fu il caso di don Sergio Librizzi a far saltare il coperchio. Librizzi, ex capo della Caritas di Trapani, è stato condannato in primo grado a nove anni di reclusione per concussione e violenza sessuale ai danni di richiedenti asilo. Da questi fatti la procura di Trapani ha cominciato ad interessarsi sulle dinamiche che riguardano l’accoglienza dei profughi in provincia di Trapani.
Uno dei protagonisti in queste vicende è Norino Fratello, ex deputato regionale dell’Udc, che ha patteggiato anni fa una pena di un anno e mezzo per concorso in associazione mafiosa. Tutti lo ricordano per la sua domanda fatta al giudice: “Se patteggio mi posso ricandidare?”. Il nome di Norino Fratello entra a gamba tesa sull’affare dell’ospitalità ai migranti, con le cooperative a lui riconducibili, gestite dall’ex deputato ma non a lui intestae. Dalla coop Letizia alla Dimensione Uomo 2000, tutte che fanno base ad Alcamo, che prima si occupavano di anziani e disabili e poi si sono direzionate sull’accoglienza dei migranti tra Castellammare e Alcamo, dove nei mesi scorsi ci sono stati dei sequestri al Comune. Fratello in questi ultimi anni ha trovato un socio d’eccezione. L’imprenditore marsalese Michele Licata, destinatario di un sequestro da 127 milioni di euro, proprietario delle maggiori strutture ricettive della provincia, indagato per abusivismo edilizio, truffa allo stato, evasione fiscali, riciclaggio. Sugli affari di Norino Fratello testimone chiave nell’inchiesta è Lorenzo La Rocca, fino a qualche anno fa amministratore unico della cooperativa Letizia, ma come ha lui stesso confidato è stato praticamente un prestanome. La Rocca ha reso numerosi interrogatori, navigando nelle maglie della Letizia per oltre 40 ore, tra prelievi forzosi e forniture che tirano in ballo Fratello.
Il legame tra Fratello e Licata arriva da Campobello, dove la cooperativa Dimensione Uomo e la coop Sole gestiscono il centro Pozzitello. La coop Sole è amministrata da Roberto Cordaro, genero di Michele Licata e figlio del consigliere comunale del Pd di Marsala Pino Cordaro. Il giovane, 31 anni, è coinvolto pesantemente nel “sistema” Licata. E’ attualmente indagato per riciclaggio ed evasione. Licata-Cordaro-Fratello tentarono anche di aprire un centro a Petrosino, ma qualcosa andò storto perchè non ci sarebbero stati i permessi per l’edificio.
Questo però è solo uno dei gruppi sospetti, su cui si concentrano molte attenzioni.
Un altro dei protagonisti dell’accoglienza in provincia di Trapani è Giuseppe Scozzari, che guida il colosso Connecting People, che da Gorizia alla Sicilia si occupa proprio di accoglienza di migranti, ed è al centro di diverse inchieste. Il consorzio al momento si trova al centro di un procedimento giudiziario dinanzi al Tribunale di Gorizia in cui sono imputate tredici persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Giuseppe Scozzari, originario di Castelvetrano, noto in provincia di Trapani per l'attivita nell'accoglienza ai migranti con il gruppo di cooperative Insieme e per la presidenza provinciale di Confcooperative. Due mesi fa la Guardia di Finanza di Udine ha notificato dei provvedimenti di conclusione indagini preliminari a 21 persone e 4 tra società e cooperative, tra cui Connecting People, Giuseppe Scozzari e Giovanni Scardina (all'epoca direttore del Cie e adesso direttore di un Cas gestito dalla coop Solidalia a Custonaci). L'accusa è nuovamente di associazione a delinquere, evasioni fiscali, peculato, frode in pubbliche forniture, falso e favoreggiamento.
Gli intrecci e le acque torbide nel mondo dell’accoglienza non finiscono qui. Intrecci nati con l’emergenza dell’accoglienza ai migranti, che hanno portato alla ribalta soggetti poco raccomandabili. Che arrivano anche a Salemi, coinvolgendo ambienti vicini all'ex deputato regionale Pino Giammarinaro, coinvolto nell'inchiesta Salus Iniqua e che ha portato allo scioglimento del Comune di Salemi.
E ora il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco è corso ai ripari con l’affidamento alle associazioni attraverso un bando, e non direttamente come avveniva fino a poco tempo fa. Una vera rivoluzione, per evitare alcuni casi spiacevoli. Insomma, il sistema dell'accoglienza in provincia di Trapani è pronto a cambiare volto.
Falco però ha sempre dichiarato di non poter fare diversamente. La strategia di disseminare strutture nel territorio era per fronteggiare una emergenza che stava portando al collasso i grandi centri. Più strutture sul territorio piuttosto che un grande centro con condizioni disumane. Ora arrivano bandi pubblici, per un affare da milioni di euro che coinvolge circa trenta strutture in tutta la provincia.
Eccola allora la situazione a Marsala, Trapani e nelle altre città. Le strutture, i richiedenti asilo ospiti, e quanto percepisce l’ente gestore.

I numeri dell'accoglienza in provincia di Trapani

La città con più strutture è Marsala. Ce ne sono ben 7. L’Ipab casa di riposo Giovanni XXIII è tra le prime strutture pubbliche convertite in centro di accoglienza per profughi in provincia di Trapani. Ci sono 96 ospiti e percepisce 30 euro lordi al giorno per ciascuno di loro.
La cooperativa “Vivere Con” a Marsala gestisce due centri. Il centro 1° Maggio, che si trova in via Mazara, ospita 119 persone al prezzo di 31,1 euro lordi al giorno per ciascuna di esse. E il centro all’Hotel Concorde, a Strasatti, con 77 profughi, al prezzo di 31,1 euro lordi al giorno. C’è anche il Borgo della Pace, che è gestito dalla Fondazione Francesco d’Assisi, e ospita 51 richiedenti asilo percependo 32,75 euro al giorno per ciascuno di essi.  La struttura denominata Essaraya, che si trova in contrada Dammusello, e gestito dall’omonima associazione, ospita 84 richiedenti asilo, percependo 29,26 euro lordi al giorno per ciascuno di essi. La Villa Belvedere, poi, in contrada Conca, è gestita dalla coop. Tempo Libero, e ospita 48 persone percependo 33,32 euro lordi al giorno per ciascun ospite. Sempre a Marsala si trova il centro Casa Bianca, in via Mazara, gestito dalla coop L’Arca di Marsala con 98 ospiti, e percepisce 31,1 euro al giorno lordi. La cooperativa L’Arca gestisce anche gestisce il centro di Petrosino con 89 richiedenti asilo, e percepisce sempre 31,1 euro lordi al giorno per ospite.
A Salemi la struttura denominata Sicilia Bedda, che si trova in contrada Sant'Antonino e gestita dall'associazione Sicilia Bedda, ospita 56 migranti. Percepisce 32,75 euro lordi ad ospite. Una volta si occupava di feste folkloristiche, ora di accoglienza. Niente male.
La struttura Terraferma, gestita dall'omonima associazione, che si trova in contrada Bagnitelli, ospita 37 profughi, percependo 36,05 euro al giorno per ospite. Il Consorzio Solidalia gestisce la struttura Fiumelungo, con 28 profughi, e percepisce 31,1 euro al giorno per ospite. L'ARCA gestisce la casa d'accoglienza Mokarta, con 149 profughi, percependo 36,05 euro al giorno per ospite.
A Santa Ninfa il centro Colle Verde, gestito dall'associazione Integra onlus, percepisce 30 euro lordi al giorno per ognuno dei 26 ospiti presenti
Sono quattro le strutture presenti a Trapani. Il Cam Serraino Vulpitta è gestito dall'Ipab Serraino Vulpitta e dal Gruppo Insieme e percepisce 30 euro al giorno per ognuno dei 106 profughi ospitati. Al Residence Marino, l'omonimo Ipab percepisce 30 euro lordi al giorno per ogni ospite, al momento non è dato sapere quanti ce ne sono. L'ISAS Armonia onlus gestisce la casa d'accoglienza Armonia con 19 profughi ospiti, e viene pagata 30 euro al giorno per ogni ospite. Baglio Rindinella, gestito dal Consorzio Solidalia, ospita 60 persone percependo 34,89 euro al giorno per ogni ospite.
A Valderice si trova l'Hotel Villa Sant'Andrea, gestito dalla Cooperativa Badiagrande. Sono ospitate 227 persone, 58 in più rispetto alla capienza della struttura, e per ogni ospite la cooperativa percepisce 30 euro al giorno
La cooperativa COESI, sempre di Valderice, gestisce un centro che ospita 23 richiedenti asilo, sono nuclei familiari, e percepisce 34,49 euro al giorno a persona.
A Vita l'Associazione Terraferma gestisce il centro Baronia, con 24 profughi ospitati. E per ciascuno di essi percepisce 36,05 euro lordi al giorno.
A Campobello di Mazara ci sono due strutture. Karibu, gestito da La mimosa che ospita 48 profughi al prezzo giornaliero di 30 euro per ospite. Poi c’è Pozzitello Village, gestito dalla Rti Dimensione Uomo 2000 e Società Cooperativa Sole, che percepisce 28,50 euro per ciascuno dei 60 ospiti al giorno. 
A Castellammare del Golfo sono due i centri d’accoglienza. La Sicilia 1, gestito dalla Cooperativa Serenità, con 78 ospiti, al prezzo giornaliero di 36,05 euro per ospite. La Sataru Resort gestito dalla cooperativa Socialfarm, che percepisce 31,1 euro lordi al giorno per ciascuno dei 83 ospiti.
Sono due i centri a Castelvetrano. Il Gruppo Insieme gestisce Aureus, con 84 profughi, al prezzo giornaliero di 36,05 euro lordi a ospite. La Locanda, gestita da “I locandieri”, appunto, percepisce 31,1 euro lordi al giorno per ognuno dei 114 ospiti. 
L’hotel Poma di Custonaci è stato adibito a centro d’accoglienza, ed è gestito dal Consorzio Solidalia. Ospita 107 richiedenti asilo, e percepisce 34,89 euro lordi al giorno per ogni ospite.
C’è un centro anche a Poggioreale. La comunità Sant’Antonio da Padova, gestito dalla coop. Nuovi Orizzonti, con 14 ospiti, tutte donne, e percepisce 31,1 euro lordi al giorno per ogni persona ospitata.



Immigrazione | 2024-06-09 09:00:00
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