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15/04/2016 06:44:00

Riserve naturali della Sicilia, chiusura evitata per un soffio

 Chiusura evitata per un soffio alle Saline di Trapani e Paceco e alla Riserva dei Gorghi Tondi. La Sicilia aveva deciso di chiudere le Riserve Naturali. Non ci sono soldi, infatti, per tenerle aperte. Lo ha comunicato la Regione agli enti gestori delle 21 riserve naturali.  La carenza di fondi è dovuta ai tagli in bilancio fatti dal governo regionale, e approvati dall'Assemblea siciliana, nell'ultima manovra finanziaria, varata a fine febbraio. Il dipartimento Ambiente della Regione ha trasmesso la nota per la sospensione delle attività a Wwf (quattro riserve), Cai (tre aree), Gre (due), Legambiente (sei), Lipu (tre), Rangers d'Italia (una).

Sono interessate le Riserve naturali 'Isola di Lampedusa', 'Macalbue di Aragona', 'Grotta di Santa Ninfa', 'Lago Sfondato', 'Grotta di S.Angelo Muxaro', 'Grotta di Carburangeli', 'Grotta dei Puntali', 'Grotta della Molara', 'Grotta Conza', 'Grotta d'Entella', 'Monte Conca', 'Capo Rama', 'Lago Preola e Gorghi Tondi', 'Saline di Trapani e Paceco', 'Torre Salsa', 'Isola delle Femmine', 'Biviele di Gela', 'Saline di Priolo', 'Monte Pellegrino', 'Complesso Immacolatelle e Micio Conti' e 'Isola Bella'.

La Regione alla fine ha trovato i fondi, e ha scongiurata la chiusura delle 21 riserve. Lo rende noto Giuseppe Picciolo, capogruppo di Sicilia Futura all'Ars. «Esprimo soddisfazione - dice - per l'esito del tavolo tecnico, presieduto dal nostro assessore Maurizio Croce, che apre ad uno stanziamento di 952 mila euro per garantire la gestione di parchi e riserve in Sicilia. Lo avevamo auspicato nei giorni scorsi recependo l'allarme lanciato dal tante associazioni che si occupano di tanti siti di interesse ambientale e naturalistico in Sicilia. Rimane comunque da valutare anche la proposta del presidente della Regione Rosario Crocetta sull'utilizzo proprio nei parchi e nelle riserve del personale precario e dei forestali. Non v'è dubbio che questi potrebbero essere assegnati a sostegno degli operatori e degli esperti naturalistici che già si occupano in loco di questi beni demaniali, dei quali tra l'altro è certa la formazione e la competenza». 

Presenti all'incontro, oltre all'assessore Croce, i rappresentanti legali degli enti gestori delle riserve siciliane, il capo di gabinetto dell'assessorato all'Economia Vicario Librizzi e il dirigente generale dell'Ambiente Maurizio Pirillo, autore della nota inviata martedì. L'accordo raggiunto, si legge in una nota dell'assessorato, "impegna il governo regionale a sbloccare, quanto prima, le risorse finanziarie già assegnate dalla legge finanziaria regionale per la gestione delle riserve naturali e a rimodulare le convenzioni con gli enti gestori e a reperire nel prossimo assestamento di bilancio le ulteriori risorse necessarie a coprire gli effettivi fabbisogni finanziari". 

Per Crocetta il problema da subìto era sembrato vicino ad una soluzione, ricorrendo all'utilizzo dei forestali. «Parchi e riserve senza personale? Lo trovo veramente surreale - aveva dichiarato - in una Regione che ha 24 mila forestali, 1.200 guardie armate del corpo forestale e altre migliaia di precari. È vero, c'è un problema di contributi ai gestori, ma certamente non di personale».

«Una chiusura evitata solo per un soffio, quella delle 21 riserve naturali della Sicilia. Tutto d'un tratto il governo regionale si è infatti accorto che la copertura finanziaria prevista per il 2016, 859 mila euro, sarebbe bastata per sostenere le spese di gestione solo fino al 16 aprile, quindi il colpo di teatro della compagnia Crocetta, con l'annuncio della variazione del capitolo di bilancio, che sarà portato dalla Giunta a 1 milione e 811 mila euro». Lo dice Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'ARS. «In Sicilia da qualche anno a questa parte non si programma più, bensì si improvvisa, con i rischi del caso - continua -. Forza Italia presenterà nelle prossime ore un'interpellanza all'ARS, per capire cosa voglia fare il governo per garantire la piena attività delle nostre splendide riserve». 

RUGGIRELLO. Per l'Onorevole Paolo Ruggirello si tratta di una soluzione tampone che andrebbe comunque studiata e ben considerata, in vista di un possibile impiego dei forestali nell'attività di gestione delle riserve, così come aveva inizialmente proposto il presidente Crocetta. "Altri due mesi di tempo consentiranno di studiare bene la riorganizzazione del servizio, anche in termini di prestazione di lavoro, che andrebbe completato con l'affidamento di tutte le riserve all'Azienda Foreste Demaniali, al fine di concretizzare un riordino conveniente in termini economici e di funzionalità in quanto i siti e il personale sarebbero affidati ad un unico soggetto". - propone il deputato regionale in merito alla vicenda - "Attualmente, infatti, alcune riserve sono gestite da associazioni ambientaliste, da università ed altre dalla stessa azienda Foreste, in assenza di un coordinamento e di parametri condivisi". Ruggirello suggerisce, in sintesi, un'unica regia che si avvarrà necessariamente del parere dei soggetti competenti, che potrebbero, tramite rappresentanza, fare parte di un apposito osservatorio di studio, tutela e valorizzazione delle riserve.