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19/04/2016 06:10:00

Migranti e affari, Giammarinaro si chiama fuori

 Non ci sta Pino Giammarinaro a passare per uno di quelli che fanno affari con i centri di accoglienza per gli immigrati nel territorio della provincia di Trapani.  "Sua Sanità", il ras delle preferenze di Salemi, ha smentito ogni suo coinvolgimento. Il riferimento di Giammarinaro è al recente articolo di Repubblica, che ha ripreso molte delle inchieste scritte sull'argomento da Tp24.  Giammarinaro non c'entra nulla, e in parte è vero. Certo è che la Procura di Trapani indaga su un sistema che vede dentro anche nomi che fanno parte del "giro" di Giammarinaro, come del giro di un altro ex deputato,  Norino Fratello, di Alcamo ( e tra i due ci sono anche dei rapporti) e Giuseppe Scozzari (Castelvetrano). 

I legali di Giammarinaro hanno depositato venerdì mattina alla Procura della Repubblica di Trapani una richiesta per essere sentiti sull'inchiesta in merito alla gestione dei centri di accoglienza. Gli avvocati, poi, Paladino, Marrino, Bonomo, sono intervenuti con una nota che riporta una dichiarazione di Giammarinaro stesso:

“Con riferimento alle notizie diffuse da vari organi di informazione, secondo le quali sarei in qualche modo interessato attraverso prestanomi alla gestione di centri di accoglienza per immigrati, nel dichiarare la mia sorpresa e stupore per la diffusione di notizie del tutto infondate, preciso di non essere assolutamente interessato in modo diretto o indiretto alla gestione di centri di accoglienza e ospitalità di immigrati a qualunque titolo. Da ultimo tengo a precisare che da anni non ho più svolto attività politica, non milito più in nessun partito politico, ne ho intenzione di tornare a farlo per l’avvenire. Ho già dato mandato ai miei legali di intraprendere ogni necessaria azione volta ad evitare il proliferare di false notizie nei miei confronti".

Ma l'inchiesta della Procura di Trapani va avanti. E sono attesi a breve sviluppi. Le indagini sono andate a rilento perché a Marsala manca il Procuratore, ma adesso, il nuovo Procuratore della Repubblica, Pantaleo, sarà chiamato a collaborare per mettere insieme i tasselli. Sono diversi i filoni di inchiesta. Uno, sul fronte trapanese, parte dalle dichiarazioni di don Sergio Librizzi, ex direttore della Caritas di Trapani, condannato a nove anni per violenza sessuale. Il prete chiedeva prestazioni sessuali agli immigrati in cambio dei documenti per avere l'asilo politico. Attraverso una cooperativa di cui era socio, don Sergio controllava, come spiegano i magistrati, "in via diretta e indiretta tutti i centri di accoglienza presenti nella provincia mediante una rete clientelare di cui fanno parte anche membri delle forze dell'ordine, del mondo del volontariato, della diocesi trapanese e dell'apparato amministrativo locale”.

Ricordiamo che, come ricostruito da Tp24, ci sono circa 3.000 i richiedenti asilo ospiti nelle strutture della provincia di Trapani. Un giro di affari di circa 60.000 euro al giorno. Le strutture per l'accoglinza degli immigrati prendono dai 32 ai 35 euro al giorno. Gli immigrati vengono ospitati nelle strutture più diverse, riconvertite in centri accoglienza: hotel, case di riposo, ville sul mare, locande, immobili confiscati alla mafia.