Quantcast
×
 
 
13/05/2016 06:30:00

Fabio Bongiovanni: "A Trapani e Alcamo l'Udc senza vincoli. Riproporre il modello Marsala"

Fabio Bongiovanni, ex consigliere comunale a Trapani, torna alla politica attiva con l’incarico di responsabile degli Enti Locali dell’Udc in provincia di Trapani. Un incarico niente male, è una bella gatta da pelare.

Assolutamente. Il momento storico che viviamo non è facile, e la politica oggi non trova il consenso popolare, però l’impegno è gravoso ma anche esaltante.

L’impegno è gravoso perché da qui al 2017 si andrà alle elezioni in molti Comuni della provincia. Si comincia da Alcamo e poi si prosegue anche a Trapani e in altri centri importanti. Come ci arriva l’UDC a questi appuntamenti.

L’Udc sta attraversando un periodo di rinnovato impegno.  Proprio a Marsala  ci siamo tolti una bella soddisfazione. Qualcuno pensava che non facessimo un buon risultato e, invece,  proveniamo da un risultato più che ragguardevole grazie anche al lavoro di Giovanni Sinacori che è stato capace di coinvolgere personalità nuove che si sono volute spendere, con una formula che è classica. Adesso riproporre questa formula nelle altre realtà, dove si andrà a votare, per me è un imperativo categorico.

Lei dice, il “modello Marsala” deve essere applicato nelle altre città.

Non in maniera automatica perché  bisogna verificare le singole specificità di ogni singolo territorio.

Ci vorrebbe un Sinacori per ogni città?

Ci vorrebbe… ma la clonazione degli amici dell’Udc non è nell’ordine dei nostri programmi. 

Il tentativo però è quello.

Si, metterci in ascolto dalle istanze che arrivano dal territorio, dalle comunità senza schemi precostituiti, senza vincoli di coalizioni o di maggioranza. Io reputo che non sia il momento  storico per riproporre meccanicamente le alleanze da Roma a Palermo.

Volete le mani libere.

No, non è una questione di mani libere. La pongo in maniera diversa, io ritengo che bisogna partire da un rapporto con i partiti politici che sono imprescindibili della democrazia, però devono mettersi all’ascolto delle forze vive del territorio, che sono tutti questi movimenti civici che sono sorti in questi ultimi anni in ognuno dei nostri territori che si sono assunti in alcuni casi anche oneri di governo.

A Marsala siete opposizione, ad Alcamo siete con il Pd.

A Marsala facciamo un buon lavoro di opposizione. Ad Alcamo siamo alleati con il Pd. Partiamo dal Pd per fare un percorso che è un’assoluta novità per Alcamo. Ricordo che non c’è mai stata un’alleanza fra Udc e Pd, anzi l’Udc è stato sempre avversario.

Ma ad Alcamo il Pd governa da vent’anni.

Si, ma questa è una novità non indifferente. Mi sarerebbe piaciuta una convergenza di forze vive del territorio, ma ritengo si vada ad una competizione molto politicizzata.

E a Trapani cosa fate voi dell’Udc. Ci sono le primarie.

A Trapani partiamo dalle macerie perché non siamo presenti in consiglio comunale. Abbiamo mantenuto una presenza che è stata dovuta solamente alla bontà e alla lungimiranza dei pochi amici che sono rimasti  nel credere in un ideale e in dei valori per i quali abbiamo combattuto. Adesso dobbiamo ripartire  coinvolgendo e ascoltando le esperienze che sono sul territorio. Non vorrei ripartire dalle esperienze consiliari che non mi pare abbiano brillato per proposta politica. Con i partiti politici, invece, rimango osservatore attento dei loro processi interni. Se parliamo di primarie non ho ancora capito se saranno di coalizione o di partiti. Pare che due partiti Pd e Psi si siano già messi d’accordo, ma fino a questo momento non sono coinvolto.

E lei tra Savona, Safina e Abbruscato non ha preferenze?

No, fino a questo momento non sono interessato.  Io mi metterò in ascolto e vorrò sentire tutti, a partire dalle forze vive come dicevo prima, non necessariamente dei partiti. Io credo che i partiti debbano  interpretare il ruolo storico che viviamo con molta umiltà. Oggi secondo me la rappresentanza politica passa anche dai partiti ma non solo dai partiti. Se volessimo fare un’analisi più approfondita, le parole del segretario del Pd, Matteo Renzi, alla direzione nazionale, fanno presagire che ci saranno delle primarie dopo il referendum costituzionale.

A proposito come voterà al referendum?

Per il referendum, devo confessare una certa difficoltà a rispondere in questo momento  perché non ho notizie di una posizione ufficiale del partito in merito.  Noi abbiamo votato le riforme costituzionali. Il nostro presidente nazionale è stato uno degli artefici in questo senso. Certo  è una riforma che ha molte luci, ma anche qualche ombra. Personalmente ci sono alcuni aspetti che magari anche da semplice studente di giurisprudenza non condividerei. E’ un approccio sul quale dovremmo riflettere anche con gli organi dei partiti. Tendenzialmente sarei favorevole, però le ragioni del no che sto leggendo, anche negli approfondimenti di costituzionalisti illustri e di presidenti emeriti della corte costituzionale, qualche tentenamento me lo inducono.