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05/07/2016 14:00:00

Un'alimentazione corretta fin dai primi anni di vita

La nutrizione oggi non è più solo risposta a dei fabbisogni, ma anche metodo (uno dei più naturali) per conservare a lungo un buono stato di salute. Può precocemente si impostano corrette abitudini alimentari, migliore e più profondo è il livello di prevenzione che si può ottenere. Per tale motivo la moderna puericultura, la pediatria preventiva e sociale, si è avvicinata allo studio dell’alimentazione, facendolo proprio ed applicandolo al bambino a partire dal primo giorno di vita (se non addirittura dalla stessa gravidanza). Molto è cambiato negli ultimi anni: antiche abitudini (allattamento al seno), alimenti appartenenti a una civiltà tipicamente italiana hanno avuto riconoscimenti scientifici ufficiali, e sono andati ad affiancarsi a quei prodotti che l’industria, in sintonia con le raccomandazioni di organizzazioni pediatriche internazionali, prepara per assicurare il migliore equilibrio nutrizionale e la più completa utilizzazione dei nutrienti da parte del piccolo. L’alimentazione rappresenta una funzione indispensabile di scambio col mondo esterno, senza la quale nessuno potrebbe vivere.

Dall’esterno l’organismo deve assumere, attraverso gli alimenti, quei componenti che gli permettano di vivere, crescere, muoversi, rinnovarsi e riprodursi. Tali componenti sono essenzialmente cinque: proteine, grassi, zuccheri, vitamine e Sali minerali. Proteine, grassi e zuccheri debbono fornire l’energia e il materiale necessario perché l’organismo si mantenga, si rinnovi e, nel caso del bambino e dell’adolescente, cresca. Sali minerali e vitamine non forniscono calorie, ma assicurano il corretto svolgimento di queste funzioni a una velocità adeguata alle esigenze. A questi componenti va aggiunta l’acqua, che arriva a costituire l’80% del peso corporeo nel neonato per scendere al 50% nell’adulto. L’acqua è il mezzo in cui vengono tutte le reazioni chimiche dell’organismo; attraverso essa vengono eliminate le scorie residue di tali reazioni. Quando il bambino nasce, cessa il rapporto di nutrizione diretto assicuratogli dal cordone ombelicale. D’ora in avanti per alimentarsi dovrà compiere uno sforzo, ed assumere così i nutrienti che devono soddisfare i suoi fabbisogni precisi di energia, ripartita in proteine, grassi e zuccheri.

E perché tale energia venga utilizzata in maniera ottimale sono necessarie anche le assunzioni equilibrate di acqua, vitamine e Sali minerali. L’assunzione di tutte queste sostanze permetterà al bambino, nel corso del primo anno di triplicare il peso della nascita, aumentare del 50% la lunghezza e del 25% la circonferenza cranica; durante il secondo anno invece di accrescere ulteriormente del 20% il peso, del 15% la lunghezza e del 4% la circonferenza cranica. Grazie alla maggiore disponibilità di nutrienti e soprattutto ai notevoli progressi economici del nostro paese, in Italia sono quasi definitivamente scomparse quelle patologie da carenza che tuttora affliggono molti bambini nei Paesi in via di sviluppo, quali, per esempio, la malnutrizione calorico-proteica e il rachitismo. Oggi però sappiamo che attraverso l’alimentazione del piccolo possiamo influire non solo sul suo sviluppo fisico, ma anche sulla sua futura salute. E questo avviene subito, fin dalle prime poppate: il bambino allattato al seno avrà un vantaggio biologico sicuro rispetto agli allattati artificialmente.

A questi ultimi può essere assicurata ugualmente un’ottima crescita, ma i meccanismi “nascosti” che regolano la nostra predisposizione ereditaria a determinate malattie, potrebbero operare in modo meno efficiente per difenderli da esse. Oggi sappiamo che attraverso l’alimentazione possiamo prevenire alcune malattie dell’apparato digerente (ad esempio malattie legate a stati di allergia, oggi in rapido aumento) ma, cosa più importante, si può arrivare a condizionare l’organismo a mantenere a lungo uno stato di buona salute, prevenendo la precoce comparsa di ipertensione arteriosa, obesità, iperlipidemie, diabete (le cosiddette malattie del benessere) e della loro più grave conseguenza, l’aterosclerosi delle arterie del cuore e del cervello. Il latte materno offre la risposta più semplice per una nutrizione adeguata ed equilibrata in tutte le sue componenti. Il rischio maggiore, nel mondo occidentale, è rappresentato infatti da una alimentazione in eccesso o errata qualitativamente. Basta lo squilibrio di un componente dietetico fornitore di energia (proteine, grassi e zuccheri) per costringere l’organismo a un lavoro di adattamento che può manifestare conseguenze dannose a distanza di anni.

Inoltre il maggiore impegno delle reazioni biochimiche all’interno dell’organismo stesso si traduce non solo in una maggiore facilità a contrarre le già citate malattie direttamente legate all’alimentazione, ma anche in una minore resistenza a batteri e virus (malattie infettive) oltre che alle trasformazioni cellulari (tumori). La nutrizione del bambino nei primi due anni prepara quindi il suo domani in termini di sviluppo psicofisico e di salute, e diventa un’occasione unica perché anche i genitori si accostino a quei principi di educazione sanitaria e, in particolare, alimentare rimasti per anni legati alla tradizione o a luoghi comuni.
Durante la costruzione di una casa i costruttori si preoccupano che il materiale usato (mattoni, cemento, ecc) sia adeguato alla realizzazione del progetto, destinato a resistere alle intemperie e a durare nel tempo. Fondamenta inadeguate e materiale scadente compromettono infatti la stabilità e quindi la durata dell’edificio.

Allo stesso modo è importante garantire al bambino, durante le varie fasi della sua crescita, tutto ciò che serve per “costruire” il suo organismo che deve essere destinato a raggiungere l’età adulta in una condizione di buona salute, cioè di migliorare resistenza alle malattie e alle infezioni. Una corretta alimentazione è la garanzia per una crescita adeguata poiché è dagli alimenti che il bambino trae la materia prima per la formazione dei propri organi e tessuti. Per questo, pediatri e nutrizionisti dedicano molta attenzione alla cura dell’alimentazione del bambino sin dai primi giorni e in quest’ottica raccomandano l’allattamento al seno. Il latte materno è considerato l’alimento ottimale per il lattante nei primi 4-6 mesi di vita perché contiene tutte le sostanze essenziali per un corretto sviluppo fisico, in quantità sufficiente e nella proporzione adatta.
Se si confrontano fra loro i latti delle diverse specie animali si osservano differenze di qualità e di quantità dei diversi componenti. Tali differenze rispondono a una esigenza biologica precisa: quanto più rapida è la crescita del piccolo di una specie animale, tanto maggiore è il contenuto in proteine, in calcio e fosforo del latte della sua mamma. Alcuni animali hanno una crescita più rapida e quindi hanno un fabbisogno nutritivo differente rispetto al “cucciolo d’uomo”. Il latte vaccino è “preparato” dalla natura per essere perfettamente adatto alle esigenze del piccolo della specie bovina così come il latte umano materno offre la maggiore sicurezza per il piccolo della razza umana.

 

Dott. Angelo Tummarello
Pediatra di famiglia
Consigliere provinciale della Federazione Italiana Medici Pediatri
Ricercatore e divulgatore scientifico
Marsala
Cell.360409851
Email: dott.a_tummarello@libero.it