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17/11/2016 06:30:00

La crisi del Marsala. I brasiliani in città. Ecco chi sono e cosa vogliono

 Il Marsala calcio sull'orlo del precipizio, investito dalle poco limpide vicende societarie di questi mesi e con i giocatori che hanno minacciato di non allenarsi. Ma ora qualcosa di strano sta accadendo, con l'arrivo addirittura di due investitori brasiliani, attesi oggi da un incontro con il sindaco e i consiglieri comunali. Vediamo chi sono e le loro intenzioni.

È trapelata in città l'indiscrezione che avrebbe voluto l'arrivo, nella serata di ieri, di due personalità dal Brasile intenzionate soltanto (che delusione!) a prendere in affitto il ramo d'azienda dello Sport Club Marsala 1912. Partirebbe quindi già col piede sbagliato l'avventura dei brasiliani a Marsala, mosso il primo passo sul suolo italiano. Appassionati dei colori azzurri, tifosi e opinione pubblica avrebbero voluto una svolta definitiva in tal senso! Un trapasso di proprietà, preferibibilmente, con l'imprenditoria locale a capo. Ci si deve invece "accontentare" di un semplice affitto del ramo d'azienda di una srl sportiva, il cui titolo vale zero (non lo diciamo noi, ma i qualificati pareri di professionisti ferrati in materia, leggasi "avvocati", ndr). E' indebitato (che sia poco o molto non fa differenza) e valutato zero euro questo titolo sportivo, anche grazie alla fallimentare gestione dello scorso anno, culminata con la retrocessione nell'anonimato di un torneo regionale, quale l'Eccellenza Sicilia. Poniamoci qualche domanda: Perchè solo il ramo d'azienda e non si pensa a rilevare gratuitamente le quote, considerato che il capitale sociale non vale più niente? Perchè avere una società sportiva con i "prestanomi"? Qualora qualcuno non ne fosse a conoscenza se così fosse, i proprietari resterebbero quelli attuali e crescerà il malcontento nella frangia ultras. Onde evitare un altro fallimento dello Sport Club Marsala 1912, (il cui rischio oggi è particolarmente concreto) come quello dell'estate del 2000 perpetrato dalla cordata ungherese con in testa il sig. (è un eufemismo) Zoltan Szlivas e la complicità di Giorgio Chinaglia, ex bandiera della Lazio, il sindaco di Marsala, dott. Alberto Di Girolamo deve ponderare bene la sua decisione e far sì che gli eventi, sedici anni dopo, non si ripetano! Ecco elencati alcuni dei validi motivi per cui l'affare "brasiliani-Marsala 1912" non sa proprio da fare.

Mi si perdoni la piccola digressione, ce lo permetteranno i numerosi lettori del nostro giornale, almeno per una volta.

Gli investitori brasiliani: il viaggio verso l'Italia

I faccendieri brasiliani, appunto. Trattiamo di loro. Siamo venuti a conoscenza che sono due e che, nel loro viaggio verso l'Italia, avrebbero compiuto tre scali aeroportuali. Di questi, il primo è stato un volo internazionale: Brasile (partenza)-Spagna (Madrid), Madrid-Roma e Roma-Palermo. In auto da Palermo il tragitto per arrivare a Marsala. (Arrivati?) in città su pressione di colui che gli ha fatto fiutare l'"affare" Marsala calcio. Parliamo del referente della cordata brasiliana, Antonio Zaro, 69 anni di Gallarate (Varese), fuori da diverso tempo dal giro degli agenti che contano e, a partire da settembre 2016 a Marsala, in quanto cura le procure di numerosi calciatori sudamericani, juniores e non, tesserati in azzurro. Tra i suoi assistiti anche giocatori che militano nel Troina (società nel quale fino all'anno scorso svolgeva la mansione di dirigente). Tra l'altro, c'è da dire, che la soluzione brasiliana è quella a cui si aggrappa l'ormai azionista di minoranza Giuseppe Occhipinti, il quale è ancora in possesso delle sue quote sociali pari circa al 15% e, che proprio nei giorni scorsi, è stato protagonista di un "braccio di ferro" col Primo cittadino il tutto concluso con un nulla di fatto.

Chi sono i brasiliani e che attività lavorativa espletano nella vita?

Dalle informazioni in nostro possesso rivelataci da Zaro, correlata da un'attività di indagine di un mese abbondante, sappiamo che, mentre del primo "uomo d'affari" Matos Ribamar sono state svelate da Zaro solo e soltanto "occupazione lavorativa" (è un magistrato brasiliano) e il ruolo che funge rispetto al mondo del calcio (nel suo Paese, questi per quattro anni tra gli anni '80 e '90 è stato presidente dell'Atletico Rio Negro, società che, nel passato, si è affacciata alla Serie A brasiliana); abbiamo, invece, più contezza dell'altro uomo, cittadino brasiliano anche egli, e che si dice sia una persona facoltosa. Si chiama Wilson Rochaproprietario terriero, e patron di un'azienda operante nella catena industriale dei foraggi e nel settore dei seminativi (eucalipto, fagioli, tuberi, grano ecc...). Si tratta di un ritorno in Sicilia per il latifondista brasiliano (possessore di migliaia di ettari di terreni in tutto il Brasile) che, durante la settimana delle (non) dimissioni da amministratore unico di Giuseppe Occhipinti del 19 ottobre scorso, assieme alla sua consorte si è trattenuto a Capo Boeo per circa una settimana per fare sostenere un provino col Marsala al figlio minorenne. In più, è stato rivelato che Rocha abbia versato 3,000€ (tremila euro) aventi funzione di "caparra" per sostenere i costi di gestione di qualche settimana della società azzurra e, che sia stato presente fisicamente, avendo accompagnato la squadra nella trasferta di Campofranco, in provincia di Agrigento, domenica 23 ottobre 2016. Subito dopo è ripartito alla volta del Brasile. In città, però, filtra un terzo nome appartenente al gruppo dei brasiliani. Si fa il nome, da un mese a questa parte, di un ex calciatore carioca che ha militato nella Serie A italiana negli anni '80, ma non abbiamo conferme.

Cosa vorrebbero fare nel Marsala?

Il referente-intermediario Antonio Zaro, a questo quesito, ha risposto più volte. Ed è il progetto che Tommaso Picciotto (legale dello Sport Club Marsala 1912), in una recentissima apparizione televisiva ad una emittente locale, ha svelato in pubblico e cioè l'installazione di una academy giovanile (giovanissime leve provenienti da tutto il mondo e non, che vivono, studiano, e giocano a Marsala) negli spaziosi e inutilizzati locali dello stadio "Nino Lombardo Angotta". Diretta conseguenza di ciò, vi sarà l'installazione di una foresteria (dipendenti, tesserati, staff tecnico riuniti a consumare i pasti frugali in una mensa) che farà da duplice funzione da vitto e alloggio. In quanto non saranno possessori di quote, Rocha e soci non potrebbero addentrarsi nella questione dei debiti pregressi, e accedere alle carte societarie (bilancio). Dal canto loro, possono solo sostenere le spese di gestione per la prima squadra, settore giovanile ed eventuali scuole calcio.

Nella giornata di oggi, intanto, è previsto un incontro al Comune, nella stanza del sindaco, tra investitori brasiliani, il loro referente Antonio Zaro, avv. Tommaso Picciotto, il team manager degli azzurri Nino Barraco, uno dei diversi collaboratori dello Sport Club Marsala 1912 Arturo Vadalà, il presidente del Consiglio Comunale Enzo Sturiano, un paio di consiglieri comunali assai sensibili alla questione per la quale occorreva una rapida soluzione. A fare gli "onori di casa" sarà il sindaco della città di Marsala, dott. Alberto Di Girolamo. Vedremo come andrà a finire...

 

Emanuele Giacalone

twitter.com/Emanuele_G90

 



Calcio | 2024-05-07 06:00:00
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