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22/11/2016 11:30:00

Trapani, dopo 150 anni riprende a funzionare l'orologio di Palazzo Ferro

 Per centocinquanta anni è rimasto inattivo senza che ci potessero essere le soluzioni opportune per farlo ripartire. Poi, però, la strada giusta è stata trovata e l’antico orologio di Palazzo Ferro, sotto il quale spiccano i versi latini “pro me et patria”, è tornato a scandire ore e minuti, mostrando tutto il suo splendore alla città di Trapani. Questa opera è stata possibile grazie all’iniziativa dell’associazione Tempo Reale, presieduta da Danilo Gianformaggio, e alla sponsorizzazione della casa orologiera svizzera Hamilton. Ieri mattina la presentazione ufficiale del restauro che ha avuto come location l’androne di Palazzo Ferro che, in via del tutto eccezionale, è stato aperto al pubblico per l’occasione. Gianformaggio, esperto nelle tecniche di restauro di antichi orologi, nonché appartenente a famiglia trapanese di antica tradizione nel settore, è stato il tramite che ha consentito l’incontro del progetto culturale e di recupero storico con l’interesse di un prestigioso brand che si è fatto sponsor dell’intervento. Costruito nel 1775 per volere di Don Alessandro Ferro e collocato nella facciata dell’antico palazzo, l’orologio, destinato alla pubblica fruizione, è un elemento caratteristico dell’immobile di notevole pregio architettonico. La preziosa opera, dunque, si ripresenta nella sua massima efficienza alla comunità trapanese e la città torna a giovarsi della bellezza di un “pezzo” d'arte che si affaccia sul Corso Vittorio Emanuele. Un vero gioiello del tempo e nel tempo, realizzato in marmo, con numeri in piombo del diametro di 120 cm. Oggi, come nel passato, l’antico orologio è tornato a nuova vita, facendosi ammirare nella sua peculiarità stilistica risalente al gusto francese da Luigi XIV fino al XIX secolo e nella sua unicità di mostrare sul quadrante i numeri romani dall’uno al dodici, con indicazione dei minuti di cinque in cinque nella fascia oraria esterna, in numeri arabi. “Riconoscendo il prestigio dell’opera e la valenza per la valorizzazione del centro storico della città, è stato possibile far convergere, con grande facilità, l’attenzione di diverse figure su un unico obiettivo”. Sono le parole di Danilo Gianformaggio, che in passato ha già fatto rivivere l’orologio astronomico di Torre Oscura, inserendo un nuovo meccanismo radio controllato di alta precisione. La presentazione del ritorno in funzione di ciò che rappresenta una testimonianza importante della storia del territorio ha visto un momento di incontro dal titolo “Trapani nel tempo, il Recupero e la Valorizzazione”, condotto dalla giornalista Antonella Lusseri, la quale ha conversato con Luigi Biondo, attivo direttore del Polo Regionale dei siti culturali della provincia di Trapani, e Danilo Gianformaggio che non ha nascosto la propria grande soddisfazione per l’ottima riuscita dell’intervento. Nel corso dell’appuntamento, Luigi Biondo ha anche presentato e illustrato alcuni interessanti e, in alcuni casi, inediti video, da lui stesso scelti, che hanno ripercorso tratti storici della città di Trapani, tra i quali, in particolare, quelli legati alla famiglia Ferro da cui prende il nome l’antico palazzo, situato nel centro della città falcata. Sulle caratteristiche dell’orologio è anche intervenuta in video Marisa Addomine, Presidente Registro Italiano Orologi da Torre la quale ha sottolineato, tra l’altro, la maestria particolare con cui è stato realizzato e che per oltre un secolo fornì un’indicazione oraria sonora essendo dotato di una campana, attualmente purtroppo dispersa. Luigi Biondo ci ha spiegato che “il significato di questo incontro è almeno duplice. Primo motivo è cercare di recuperare luoghi importanti della storia della città. Il secondo è tentare di unire le realtà del privato con quelle del pubblico affinchè possano lavorare insieme per valorizzare ancora di più e ancora meglio Trapani”. Danilo Gianformaggio ha spiegato come tecnicamente è avvenuta la rimessa in funzione dell’antico orologio “premesso che le lancette erano in buone condizioni, all’interno abbiamo inserito un meccanismo automatizzato di ultima tecnologia. Ciò significa che si tratta di un orologio radio-controllato con un segnale GMT1, derivato dal tempo medio di Greenwich”.

Antonio Ingrassia