Strage di Via D'amelio, per l'Avvocato dello Stato non ci fu trattativa
"Dal quarto processo per la strage di via D'Amelio non sono emersi elementi per sostenere l'esistenza di una trattava tra lo Stato e Cosa nostra. Un giudizio su questa vicenda lo darà comunque la Corte d'assise di Palermo che sta celebrando il processo su questi fatti". Lo ha detto l'Avvocato dello Stato Salvatore Faraci nel corso della sua arringa nel processo Borsellino quater, come legale di parte civile della presidenza del consiglio dei ministri, della presidenza della regione Sicilia e dei ministeri dell'interno e della giustizia. Soffermandosi sulla trattativa l'avvocato Faraci ha detto: "Non sono arrivati riscontri sul punto e le dichiarazioni di Massimo Ciancimino, che dovevano rappresentare la prova regina si sono rivelate contraddittorie, inattendibili e manipolatorie. Anche i documenti da lui forniti sono risultati contraffatti". Il legale ha inoltre sottolineato l'attendibilità del pentito Gaspare Spatuzza, sottolineando le responsabilità di Salvo Madonia e Vittorio Tutino nella strage del 19 luglio '92 e le falsità raccontate dagli ex collaboranti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci nella prima fase delle indagini sull'attentato costato la vita a Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.
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