Quantcast
×
 
 
16/02/2017 20:00:00

Trapani, "Questo non è¨ amore". La Questura contro la violenza sulle donne

“Questo non e amore”, è la manifestazione organizzata dalla Questura di Trapani che si è svolta in piazza Vittorio Veneto il giorno di San Valentino. Nella giornata dedicata all’amore, il questore Maurizio Agricola ha voluto lanciare un messaggio forte e di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e di genere. Lo ha fatto citando lo scrittore inglese di fiabe Gilbert Chesterton, parlando di draghi e orchi. «Le fiabe – le parole di Agricola – raccontano ai bambini che i draghi esistono e possono essere uccisi. Le donne sanno dell’esistenza dell’orco. Devono, però, anche sapere che l’orco si può sconfiggere. Ci sono, infatti, gli strumenti e gli anticorpi per reagire a questo fenomeno». “Oggi – dichiara il questore - ci sono più denunce rispetto al passato perché le donne hanno più consapevolezza della loro identità e del loro ruolo nella società civile”. In piazza durante tutta la giornata ha sostato un’unità mobile per illustrare le attività svolte dalla questura del capoluogo e dei commissariati nell’azione volta al contrasto della violenza sulle donne e di genere.
Per la psicologa Silvia Scuderi la violenze sulle donne e di genere è ancora sommersa perché rientra nell’ambito familiare. “Purtroppo – dice Scuderi - si pensa ancora oggi che il silenzio sia il modo migliore per affrontare il problema. Non è così, l’unica via d’uscita è la denuncia, non c’è altra strada".
"Le vittime di questi reati, solitamente donne, - afferma il questore - devono sapere che gli operatori della polizia di Stato sono sempre più preparati e competenti nell’affrontare questo genere di reati, grazie anche a specifici protocolli operativi come E.V.A., già applicati in tutte le questure. Gli agenti della Squadra volante e quelli dei commissariati sono stati, ad esempio, già formati per l’applicazione di queste procedure". "Le donne - conclude il questore - devono essere aiutate a denunciare, incoraggiandole ad uscire dall’ombra della paura di subire ritorsioni da parte, purtroppo, dei loro compagni di vita”.