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15/03/2017 06:15:00

Castelvetrano. 8 mila euro per murare porte e finestre del centro servizi “disintegrato”

Più di 8 mila euro per murare porte e finestre. E’ la “soluzione” dell’amministrazione comunale al rischio di ulteriori furti e vandalismi che hanno torturato il centro servizi fantasma sorto nell’area artigianale della città.

L’intervento, deciso giovedì scorso con una determina dirigenziale, arriva dopo numerosi danneggiamenti e razzie, che vanno avanti ormai da anni.

Nel 2014 i ladri avevano agito di notte, portando via fili di rame e condizionatori d’aria. Erano poi tornati a prendersi porte ed infissi che avevano già smontato ed appoggiato alle pareti, ma all’arrivo dei vigili urbani erano riusciti a scappare.

Nel 2015 sono tornati a finire il lavoro, portandosi via gli infissi.

Insomma, due anni di totale abbandono hanno trasformato un centro servizi integrato da un milione di euro, in un centro servizi “disintegrato”.

 

Nell’elegante targa attaccata davanti all’ingresso, c’è scritto: “Riqualificazione aree attrezzate, bonifica e recupero insediamenti produttivi abbandonati”. Paradossalmente, il principale “insediamento” abbandonato è proprio questo “presunto” centro, realizzato con un finanziamento di 944 mila euro, che sarebbe dovuto diventare il cuore pulsante della zona, in grado di fornire tanti servizi ai commercianti: bar, self service, sala multifunzionale, ufficio postale, laboratorio ed aule di formazione.

Oggi, più che il cuore, sembra somigliare decisamente ad un'altra parte del corpo un po’ meno nobile.

Nel 2015 il sindaco Felice Errante aveva affermato: “Finalmente siamo riusciti ad affidare ad un’associazione temporanea d’impresa la gestione dell’edificio e la consegna dovrebbe avvenire prima del 2016”.

Ma il 2017 è iniziato da un po’ e l’impressione è che il centro servizi sia stato da tempo consegnato ai ladri e ai vandali, senza mai provvedere ad un sistema di allarme e di video sorveglianza.

Insomma, con una spesa di circa mille euro, forse si sarebbero potuti evitare tutti questi danni. Oggi invece il Comune spende otto volte tanto per murare (certo, con blocchi di calcestruzzo “temporanei”) porte e finestre.

 

I danni però ammonterebbero a circa 40 mila euro. Secondo gli accordi col Comune, a pagarli dovrebbe essere l’associazione di imprese che gestirà l’edificio: “Net Impresa”. Costi che poi verrebbero detratti dal canone di affitto annuo, che sarebbe proprio di 40 mila euro.

Ma l’edificio, oltre all’eventuale ripristino delle parti danneggiate, avrebbe bisogno anche delle necessarie opere di completamento, per le quali è stato chiesto nel 2014 un finanziamento di 300 mila euro, “a valere – si legge in una delibera di giunta del luglio 2016 - sul Patto Territoriale per l'Agricoltura e la Pesca della Provincia di Trapani per destinare una parte dell’ immobile a centro a sostegno delle attività agroalimentari”.

E sempre nella stessa delibera si legge che “Occorre procedere con immediatezza a consegnare il bene all'operatore selezionato poiché l'edificio, essendo in zona isolata, è continuamente soggetta ad atti vandalici e furti”.

Un’immediatezza che è arrivata fino ad oggi, con un centro rimasto senza infissi e con le recinzioni di legno e lamiera divelte in più punti. E’ così da mesi e sembra una cosa ormai accettata. Qualche anno fa, un pannello di lamiera spostato avrebbe prodotto almeno una segnalazione. Adesso sono quasi tutti divelti e nessuno ci fa più caso.

Le forze dell’ordine fanno quello che possono. Nel novembre scorso la Polizia, alle due del pomeriggio, ha arrestato due pregiudicati che stavano portando via quel po’ che era rimasto. Avevano già infilato nella loro panda una di quelle strutture in alluminio che servono a sostenere i pannelli fotovoltaici.

 

A pensarci bene però, da un po’ questo centro servizi è davvero integrato. Nel senso che sembra perfettamente integrato con la zona, con marciapiedi e spartitraffico malandati, danneggiati e mai riparati, divorati dalle erbacce che difficilmente vengono tagliate prima di aver raggiunto un’altezza d’uomo.

Se si è scelto di chiudere in muratura le porte e le finestre dell’edificio, è probabile che l’accordo sulla gestione di Net Impresa, non abbia dato i risultati sperati. Adesso bisognerà vedere quando cominceranno i lavori di chiusura. Diversamente porteranno via pure i lavandini. Quelli rimasti ancora integri, ovviamente.

 

Egidio Morici



Cronaca | 2024-06-09 18:04:00
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