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11/06/2017 10:00:00

Scrive Antonino Gerardi, sulle "discariche abusive" delle spiagge marsalesi

Parliamo ancora di pulizia delle spiagge e di discariche abusive che si trovano lungo il litorale marsalese. Lo facciamo con una segnalazione del sig. Antonino Gerardi, che ha inviato una lettera di sollecito all'amministrazione comunale. Di seguito la lettera del sign. Gerardi inviata alla nostra redazione:

"Uno scenario per niente gradevole agli occhi di chi decide in questo momento di fare una passeggiata in qualsiasi lungomare di Marsala, soprattutto dove la competenza è esclusivamente del Comune. Ho approfittato delle belle giornate per fare una passeggiata sul lungomare marsalese dal Fortino fino a giungere al lido signorino e sono scappato dopo pochi minuti. Gli odori sono forti e insopportabili se mi posso permettere hanno trasformato tutto il litorale marsalese in piccole discariche abusive e non oso immaginare come peggiorerà la situazione con l'arrivo della stagione estiva.

Voglio ricordare che pulire la spiaggia dal pattume lasciato sulla riva dalle mareggiate comporta la creazione di una discarica abusiva, se le operazioni di recupero e stoccaggio dei rifiuti sono compiute senza rispettare le normative in materia di tutela ambientale.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con una recente sentenza.
La sentenza in commento si riferisce in particolare alla pulizia dell’arenile dalle alghe e dalle meduse e, più in generale, da tutto il materiale organico che è possibile trovare in seguito a mare agitato. Lo smaltimento è corretto se la posidonia o le meduse:
– vengono interrate sul posto;
– non subiscono alcun tipo di trattamento e di trasporto;
– non vengono accorpate ad altri materiali di natura non organica (si pensi, ad esempio, a materiali edili di ogni genere, copertoni, plastiche, ecc.).

Trasportare i suddetti materiali in un luogo diverso da quello in cui sono stati rinvenuti, miscelarli e interrarli con altri tipi di rifiuti senza alcuna autorizzazione corrisponde a creare una discarica abusiva.
Si ricorda che, per discarica, si intende un’area adibita a smaltimento dei rifiuti sul suolo o nel suolo, compresa la zona interna al luogo di produzione dei rifiuti adibita allo smaltimento dal produttore degli stessi, nonché qualsiasi area ove i rifiuti siano sottoposti a deposito temporaneo per più di una anno.

Non sono ricompresi in questa definizione quei rifiuti stoccati temporaneamente (per un periodo inferiore ai 3 anni) in un dato luogo, per poi essere destinati a operazioni di recupero, trattamento e smaltimento.
i Comuni spendono ogni anno per la pulizia delle spiagge una cifra compresa tra i 30 e i 100 mila euro: soldi che in parte potrebbero essere risparmiati scegliendo il compostaggio, meno costoso rispetto allo smaltimento in discarica.

Antonino Gerardi