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01/09/2017 06:00:00

Processo Spanò, Forti: "I miei assistiti stanno valutando di rinunciare al risarcimento"

19:55 -  "L'empatia è ciò che distingue gli uomini dalle bestie. In questa vicenda troppi sono i soggetti che hanno dimostrato di esserne del tutto privi. Per questo motivo i miei assistiti stanno seriamente valutando l'opportunità di rinunciare sia al risarcimento del danno che alla ulteriore costituzione di parte civile in grado d'appello perché accettare le somme liquidate a titolo di risarcimento del danno sarebbe una fonte ulteriore di dolore, frustrazione e umiliazione. Quando si sono rivolti a me per la tutela dei loro diritti mi hanno detto avvocato vogliamo giustizia. Ecco la giustizia è servita: 9 anni sono una pena giusta ma purtroppo non verrà mai espiata in questi termini. Kyrie eleison". 

Sono parole dure quelle che ci ha rilasciato l'avvocato Vincenzo Forti, uno dei difensori delle parti civili che esprime così tutto il suo disappunto e soprattutto quello dei propri assistiti.

18:50 - Oltre alla pena di 9 anni cui è stato condannato Spanò, la sentenza a carico dell'infermiere ha disposto un risarcimento di 25000 euro per una delle donne che ha subito violenza, per tutte le altre è stata stabilita la cifra di 20000 euro, mentre per i familiari, il giudice ha assegnato 2000 euro per i mariti e 1000 euro per per i figli. Spanò dovrà pagare le spese legali.  Le pene accessorie prevedono, invece, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, la sospensione dell’esercizio della professione e della potestà genitoriale. Per Spanò rimane la misura cautelare degli arresti domiciliari.

13.05 - E' stata emessa questa mattina la sentenza nei confronti dell'infermiere marsalese. Il gup di Marsala, Riccardo Alcamo, ha condannato a 9 anni di reclusione Giuseppe Maurizio Spanò, accusato di aver abusato sessualmente di diversi pazienti che si sono sottoposti ad esami diagnostici presso lo studio del gastroenterologo Giuseppe Milazzo. La condanna di Spanò a 9 anni è inferiore rispetto alla pena massima di 13 anni chiesta del pm Facciotti.

06.00 - E' attesa per oggi al Tribunale di Marsala la sentenza a carico dell’infermiere marsalese Giuseppe Maurizio Spanò, di 54 anni, sotto processo con il rito abbreviato davanti al gup Riccardo Alcamo. Spanò è accusato di abusi sessuali su pazienti sedati per esami diagnostici.

Per Spanò, che si trova agli arresti domiciliari dal 15 marzo 2016, il pm Silvia Facciotti ha chiesto la condanna a 13 anni di carcere. Il massimo possibile considerato lo sconto di pena previsto con l'abbreviato. Già questa mattina, dunque, dopo le arringhe degli avvocati difensori, Stefano Pellegrino e Marco Siragusa, potrebbe essere emessa la sentenza.

Un processo, quello nei confronti di Spanò, costruito dall'accusa grazie alla riprese effettuate dalle telecamere nascoste piazzate dai carabinieri nello studio privato di via Sanità del gastroenterologo Giuseppe Milazzo. Tra quelle mura sono stati commessi gli abusi sessuali sui pazienti ignari mentre si trovavano sotto effetto dell'anestesia che lo stesso infermiere dosava.

Il processo nei mesi scorsi ha avuto un dilatarsi dei tempi previsti perché Spanò ad aprile aveva chiesto la sospensione del processo con una istanza in cui affermava che la rilevanza mediatica del “caso” e soprattutto i commenti “forcaioli” su facebook potevano influenzare il giudice e i periti.

Per questo, aveva chiesto che il processo venisse affidato ad altro giudice. A luglio la Corte di Cassazione ha respinto l’istanza di “legittima suspicione”. A difendere le parti civili sono gli avvocati Francesca Lombardo, Vincenzo Forti, Calogera Falco e Ignazio Bilardello.