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31/10/2017 06:00:00

Il Porto "pubblico" di Marsala. L'esposto di Giulia Adamo: "Una regia ha voluto bloccarlo"

Prima lo ha annunciato con una conferenza stampa e poi lo ha fatto formalmente. L’ex sindaco di Marsala Giulia Adamo ha presentato un esposto alla Procura di Marsala, alla Corte dei Conti e per conoscenza anche alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e alla Commissione Parlamentare Antimafia. L'ex primo cittadino chiede a questi organi istituzionali di verificare l’esistenza  di possibili responsabilità sulla mancata realizzazione  dei lavori di messa in sicurezza del progetto da lei curato durante la sua sindacatura, e che avrebbe permesso di realizzare il molo foraneo sopra flutto e il molo foraneo sotto flutto, le banchine, i piazzali e l’escavazione del fondale.

 

Il documento presentato in Procura è in realtà una ricostruzione dell’iter progettuale per la costruzione del porto “pubblico” che, l’allora sindaco Adamo ha seguito durante la sua amministrazione e mette nero su bianco il fatto che quel progetto non era in contrapposizione con quello privato della Marsala Yaching Resort che, tramite la legge Burlando ha presentato un progetto che ormai è definito in tutti i suoi aspetti tecnici e proprio ieri ha ricevuto la consegna dell’atto formale di concessione dalla Regione per poter iniziare finalmente i lavori.

L’atto di accusa dell’Adamo - L’ex sindaco per quel che riguarda la procedura di finanziamento previsto nel Patto per la Sicilia per la realizzazione della diga antemurale e per la banchina curvilinea, in totale 50 milioni, ha ricordato tutti i pareri favorevoli fino al blocco per i chiarimenti richiesti dalla Commissione Tecnica di Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente, che voleva informazioni sui pericoli dell’attuale configurazione del porto che dovevano costituire le condizioni per la messa in sicurezza. Ed è su questo punto che si incentra l’intero esposto. La Adamo scrive: “la commissione ha più volte tentato di richiedere chiarimenti in merito, anche attraverso la convocazione della riunione del 5 maggio 2016. Il Comune di Marsala, ignorando l’invito, non si è presentato ed ha omesso di esercitare la funzione dovuta. Si è così generata una situazione nella quale, oggettivamente, un atto della Pubblica Amministrazione, che avrebbe dovuto avere luogo, non ha avuto luogo, così la Commissione Tecnica di V.I.A. presso il Ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo riguardo alla compatibilità ambientale del progetto. Secondo la Adamo appaiono incomprensibili le ragioni che hanno portato l’Amministrazione Comunale ad interrompere l’iter già avviato e prossimo alla conclusione per rendere definitivamente cantierabile il progetto. Il 28 aprile 2016, fra l’altro, durante una seduta di Consiglio comunale aperto sul porto di Marsala – continua così nell’esposto - ho reso noto il suddetto iter sul procedimento da lei intrapreso ed ha invitato il sindaco, il presidente del Consiglio, i consiglieri e i deputati regionali presenti a portare avanti il progetto per la messa in sicurezza del porto, ricordando, tra l’altro, che il relativo finanziamento è stato previsto nell’apposito accordo Stato – Regione". Per l’ex sindaco c’è stata una palese omissione per ragioni incomprensibili che richiamano precedenti analoghi.

Per la Adamo ci sarebbero “legittimi sospetti che da decenni possa esservi una precisa regia volta ad impedire lo sviluppo del Porto di Marsala”. Così scrive nell'esposto: "la posizione strategica del Porto di Marsala, consentirebbe di acquisire un ruolo centrale nel Mediterraneo. Interessi politici ed economici potrebbero intrecciarsi con la volontà di ignoti a mantenere il Porto una sorta di “zona franca” per traffici che negli anni si sono perpetrati nel nostro territorio, si ricordano la sofisticazione del vino o l’ingresso di notevoli quantità di vino da Paesi stranieri. Il Porto di Mazara del Vallo per la sua tradizionale e precisa vocazione peschereccia ed il Porto di Trapani, per il notevole flusso turistico e commerciale, hanno sempre avuto una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti con l’impiego di risorse umane ed organizzative. Trapani e Mazara del Vallo sono sede di comandi territoriali con le Capitanerie di Porto, Marsala ha invece un ufficio circondariale. A Trapani ha sede l’Ufficio delle Dogane che, come noto, esercita attività di controllo, accertamento e verifica relativa alla circolazione delle merci e alla fiscalità, mentre Marsala ha una sezione operativa territoriale. Marsala sembra essere l’anello debole della costa della Sicilia Occidentale, seppur storicamente riconosciuta come crocevia del Mediterraneo, ed il suo porto probabilmente è stato considerato, negli anni, come più “accessibile” e più permeabile alla penetrazione di traffici illegali”.

 L’esposto di Giulia Adamo termina con una domanda: perché gli organi preposti non si sono attivati per realizzare i lavori di messa in sicurezza?, e continua con le azioni che si dovevano fare, a suo dire, per rendere il  porto funzionale. Si doveva intervenire “presso il Ministero dell’Ambiente, per fare in modo che la commissione tecnica Via Vas inserisse nuovamente il progetto tra quelli della commissione per l’ottenimento delle valutazioni ambientali, fornendo contestualmente i chiarimenti richiesti; attivare ogni possibile procedura per la conferma del finanziamento del progetto sempre nell’ambito della programmazione comunitaria 2014-2020 ed infine ottenere dalla Commissione regionale dei Lavori Pubblici il parere tecnico sul progetto.

Sull’esposto presentato dall’Adamo abbiamo ascoltato Massimo Ombra della Myr: queste le sue parole: “L’iniziativa della Adamo è una faccenda che riguarda il porto pubblico e nulla tange con la nostra iniziativa che già provvede di suo a fare la messa in sicurezza dell’intero bacino portuale. Ricordo che proposta dell’Adamo altro non è che l’allargamento della banchina che noi già facciamo con la messa in sicurezza, più un’estensione del molo di sopraflutto che è totalmente su poseidonia e che ha originato tutta la vicenda che sappiamo con il vecchio esposto in Procura. Per quanto ci riguarda la nostra iniziativa va assolutamente avanti. Per noi non cambia assolutamente nulla, penso sia una faccenda interna all’apparato pubblico”.